Categoria: romanzi

"Il calligrafo" di T. Shimoda

Appena ho letto il titolo e visto la copertina, ho pensato: ecco, questo è un libro da spiaggia. Non nel senso sprezzante della parola, ma intendendo una lettura piacevole e non particolarmente impegnativa. E poi il formato tascabile trova sempre posto nello zaino da trekking o nella borsa da spiaggia.
Il volume in questione (così svelo l’arcano) è Il calligrafo (ed. Tea [ma potreste trovarlo anche nella vecchia edizione Longanesi], pp. 376, € 8,50; illustrato) di Todd Shimoda, nippoamericano di terza generazione e ricercatore nell’ambito dell’intelligenza artificiale.
The Fourth Treasure (Il quarto tesoro) – questo il titolo originale – si sviluppa in tre diverse epoche e due città: da un lato, abbiamo la Berkeley contemporanea, in cui vive una studentessa di neuroscienze appassionata di shodô (il sentiero artistico-spirituale della calligrafia); dall’altro, troviamo la Kyoto degli anni Settanta e quella della metà del XVII sec., teatro d’amori e lotte che ruotano attorno al mondo dello shodô.
A voi uno stralcio del libro:

I N T E R L U D I O
Foglie cremisi/ che cadono

NOVEMBRE 1975, KYOTO, GIAPPONE

KIICHI SHIMANO, il sensei capo della Scuola di calligrafia Daizen, gettò uno sguardo fuori del suo studio, nel giardino. La brezza autunnale aveva strappato dall’acero le foglie cremisi e le aveva sparpagliate sul terreno ricoperto di muschio, creando un motivo che era casuale, e tuttavia possedeva un forte equilibrio e un ritmo vivace. Così facile per la natura, così difficile per l’artista. La differenza deve risiedere nel fatto che l’artista crea con il pensiero e i sentimenti. La natura crea la sua arte senza nessuna delle due cose e obbedisce solo a poche semplici regole – la gravità, la forza del vento, il cambiamento delle stagioni – in infinite combinazioni.

Il sensei Daizen prese il pennello da calligrafo mentre si concentrava sul kanji per «cremisi». La parola era parte di una poesia che aveva appena iniziato:

Foglie cremisi
che cadono…

Doveva riconoscere che non era un granché come poesia.

Non aveva tempo per scrivere poesie migliori, non da quando era stato nominato ventinovesimo sensei capo della scuola Daizen, qualche mese prima. Programmare le lezioni, assegnare gli studenti agli insegnanti della scuola, giudicare le gare, occuparsi delle finanze: questi erano alcuni dei molti doveri che aveva ereditato quale sensei Daizen. E c’erano le interviste, l’ultima aveva avuto luogo proprio quella mattina, per un programma mattutino in diretta da una stazione televisiva di Osaka. L’intervistatrice, sebbene entusiasta (fin troppo a tratti) sembrava interessata solo agli aspetti superficiali dello shodo: “Che tipo di pennello usa? Dove si procura l’inchiostro? Con che frequenza si esercita? Per “quanto tempo?” Esaurito il suo repertorio, gli aveva chiesto l’età e, quando lui aveva risposto, lo aveva battezzato “Giovane Sensei”, aveva trentaquattro anni – quindici o venti in meno del solito per un nuovo sensei capo – ed era il secondo più giovane sensei Daizen. Il più giovane era stato il samurai Sakata, il quindicesimo sensei capo, conosciuto come il padre dell’era attuale, quella della callìgrafia giapponese competitiva.

L’ultima domanda della giornalista era stata: come pensa di comportarsi il Giovane Sensei nel prossimo Concorso Daizen-Kurokawa?

La giornillista si riferiya alla gara tra la sua scuola e la Scuola di calligrafia Kurokawa. Il sensei Daizen aveva previsto la domanda e aveva preparato una breve storia del concorso nel caso che la giornalisia gliel’avesse chiesto: nel 1659, Sakata e il fondatore della scuola Kurokawa diedero inizio al Concorso di calligrafia Daizen~Kurokawa, tutttora il più pretigioso del Giappone. Tenutosi da allora ogni tre anni, serviva ad assicurare che le due scuole mantenessero il loro primato.

Il sensei Daizen aveva risposto che non sapeva che risultato avrebbe ottenuto, ma si sarebbe impegnato a fondo per fare del suo meglio.

Sperava che l’intervistatrice gli chiedesse perché la calligrafia, se praticata in modo corretto, è intrisa di potere spirituale. Voleva che gli chiedessè perché è necessario dedicare alla calligrafia tanto esercizio persino per raggiungere risultati mediocri.

"1Q84" di Murakami: in Giappone è uscito il terzo volume

Per tutti i fan di Murakami, in attesa che la sua ultima fatica letteraria, 1Q84, esca in Italia, un’anticipazione del terzo volume, appena apparso in Giappone. Dei due precedenti abbiamo già parlato qui.
L’articolo presentato è di Yoko Kubota.

TOKYO (Reuters) – I fan giapponesi si sono lanciati oggi sul nuovo volume del romanzo “1Q84” dell’acclamato Haruki Murakami, dopo aver atteso per quasi un anno dall’uscita dei primi due episodi della surreale love story.

“Resterò alzata tutta la notte per leggerlo”, dice Ayako Arai, una 29enne impiegata in un’agenzia pubblicitaria che si è accaparrata una copia del libro di 602 pagine, che costa l’equivalente di 14 euro.

“E’ passato un po’ da quando ho letto il volume uno e due… lo stavo aspettando”.

I primi due volumi di “1Q84”, che raccontano la storia di una donna, Aomame, e di un uomo, Tengo, affrontano temi come i culti, la violenza e la perdita, il sesso, l’amore e l’omicidio.

Decine di persone si sono messe in fila in tarda serata davanti alle librerie di Tokyo per comprare il terzo libro a mezzanotte, hanno scritto i media.

La vendita del libro -con un titolo che ricorda il “1984” di George Orwell, anche perché il 9 in giapponese si pronuncia come la lettera Q in inglese – sono da record anche per Murakami, uno degli scrittori giapponesi più letti al mondo.

Dei primi due volumi di “1Q84” sono state stampate in totale oltre 2 milioni e 400mila copie rilegate, per il terzo se ne stamperanno 700mila nelle prossime settimane.

L’uscita dell’ultimo volume, come quella dei primi due, è stata circondata dal mistero: solo sette persone e l’editore hanno potuto leggere il manoscritto e i libri sono stati spediti nelle librerie in scatole di cartone, anziché nel solito involucro di plastica.

Le opere del 61enne Murakami, che è da tempo al centro dell’attenzione dei media come potenziale vincitore del Nobel, sono state tradotte in oltre 40 lingue.

Di “1Q84” è in corso la traduzione in diversi paesi, ma non si hanno informazioni sulla pubblicazione.

Testi d'argomento giapponese pubblicati negli ultimi sei anni

Ho trovato sul sito dell’Aistugia (Associazione Italiana per gli Studi Giapponesi) questa utilissima lista delle pubblicazioni di argomento nipponiche uscite negli ultimi sei anni.

Testi pubblicati da giugno 2008 a settembre 2009

Alessandro Valignano S.I. Uomo del Rinascimento: ponte tra Oriente e Occidente, a cura di A. Tamburello, A.Üçerler, Marisa Di Russo, Atti del Convegno tenuto a Chieti nel 2006, Institutum Historicum Societatis Iesu, Roma 2008.

Beretta Lia, Il viaggio in Italia di Tokugawa Akitake, la missione in Europa del fratello dell’ultimo shōgun, Centro Interuniversitario di Ricerche sul Viaggio in Italia (CIRVI), Moncalieri 2008.

Beretta Lia, “Una pittrice giapponese a Palermo nell’Ottocento: O-Tama Kiyohara Ragusa”, in Bollettino del C.I.R.V.I., n. 55, Passeggiate in Sicilia, Gennaio-Giugno 2007, Anno XXVIII, Fascicolo I, pp. 57-84, Centro Interuniversitario di Ricerche sul Viaggio in Italia, Moncalieri.

Beretta Lia, “Miyake Kokki. Un pittore giapponese in viaggio in Sicilia nel 1921”, in Bollettino del C.I.R.V.I., 58, Luglio-Dicembre 2008, Anno XXIX,  Fascicolo II, pp.285-304.

Bienati, Luisa e Scrolavezza, Paola, La narrativa giapponese moderna e contemporanea, Marsilio, Collana Elementi, 2009.

Boscaro Adriana, Ventura e sventura dei gesuiti in Giappone (1549-1639), Cafoscarina, 2008.

Boscaro Adriana, “Valignano interpreta il Giappone: Il Cerimoniale”, in Alessandro Valignano S.I. Uomo del Rinascimento: Ponte tra Oriente e Occidente, Roma 2008, pp. 217-229.

Boscaro Adriana, “Perché Nagasaki?”, in Madama Butterfly l’orientalismo di fine secolo, l’approccio pucciniano, la ricezione (Atti del Convegno Internazionale di Studi Lucca-Torre del Lago, 28-30 maggio 2004), a cura di Arthur Groos e Virgilio Bernardini, Leo S. Olschki Editore, Firenze 2008, pp. 3-15.

Boscaro Adriana, “Il Genji monogatari rivisitato”, in Genji monogatari. Il Principe Splendente nelle collezioni del Museo d’Arte Orientale di Venezia, catalogo a cura di F. Spadavecchia, Marsilio 2008, pp. 6-9.

Busquet Cinto, Incontrarsi nell’Amore. Una lettura cristiana di Nikkyō Niwano, Roma, Città Nuova Editrice, 2009.

Calza Gian Carlo, Genji il principe splendente, Mondadori Electa, 2008.

Diario di Izumi Shikibu (Izumi Shikibu nikki), a cura di Carolina Negri, Marsilio, 2008.

Di Russo Marisa, “La corrispondenza epistolare di Valignano. A proposito di una lettera ritrovata nel monastero di Santa Chiara a Chieti”, in Alessandro Valignano S.I. Uomo del Rinascimento: Ponte tra Oriente e Occidente, Roma 2008, pp. 279-309.

Di Russo Marisa, “I ritratti di Alessandro Valignano: nota iconografica” (pp. 357-367), e “Cronologia valignanea” (pp. 369-383), in Alessandro Valignano S.I. Uomo del Rinascimento: Ponte tra Oriente e Occidente, Roma 2008.

Iaccarino Ubaldo, “Alessandro Valignano e la missione Cobo (1592)”, in Alessandro Valignano S.I. Uomo del Rinascimento: Ponte tra Oriente e Occidente, Roma 2008, pp. 129-143.

Kawabata Yasunari, La bellezza sfiorisce presto e altri racconti [Chirinuru o, 1933 (La bellezza sfiorisce presto), Take no koe momo no hana, 1970 (Voci di bambù fiori di pesco), Sōshiki no meijin, 1923 (Maestro di funerali)], traduzione, postfazione, nota biografica di Ornella Civardi, SE 2008.

Kirino Natsuo, Real World, a cura di Gianluca Coci, Neri Pozza Editore, 2009.

Marino Susanna, Grammatica pratica di giapponese. Con esercizi di autoverifica, Zanichelli 2008.

Menegazzo Rossella, Shashinkyō “specchio copia del vero”. Alla ricerca del naturalismo nelle prime immagini fotografiche del Giappone, Cafoscarina 2008.

Mishima Yukio, Abito da sera (Yakaifuku, 1967), tr. di Virginia Sica con un saggio introduttivo (Mishima e la “sindrome di Jorge”), Oscar Mondadori, 2008.

Mishima Yukio, La spada (Ken, 1963), seguito da Henry Miller, Riflessioni sulla morte di Mishima, tr. di Ornella Civardi, SE, 2009.

Miyabe Miyuki, Il passato di Shoko (Kasha, 1992), tr. di Vanessa Zuccoli, Fanucci, 2008.

Mogi Hitoshi, Taiko. Il tamburo giapponese Tradizione e rinnovamento (Nyūmon Nihon no taiko, 2003), trad. di Mario Carpino, Gobook editore, 2008.

Murakami Haruki, After Dark, tr. di Antonietta Pastore, Einaudi Supercoralli, 2008.

Nenzi Laura, Excursions in Identity. Travel and the Intersection of Place, Gender, and status in Edo Japan, University of Hawai’i Press, 2008.

Nenzi Laura, “Encountering the World: Kawai Tsugunosuke’s 1859 Journey to Yokohama and Nagasaki”, Early Modern Japan, XVI, 2008, pp. 68-83.

Oda Makoto, Ichigo ichie – Ogni incontro è irripetibile (Owaranai tabi, 2006),  trad. di Manuela Suriano, DeriveApprodi, 2008.

Ogawa Yoko, Una perfetta stanza di ospedale, tr. di Massimiliano Matteri e Matake Yumiko, Adelphi, 2009. [Contiene Kanpekina byōshitsu (1989) e Agehachōga kowareru toki (1988, Quando la farfalla si sbriciolò)].

Takami Koushun, Battle Royale, trad. Tito Faraci, Oscar Mondadori, 2009.

Taguchi Randy, Mosaico (Mozaiku), trad. di Gianluca Coci, Fazi Editore, 2008.

Tamburello Adolfo, “Considerazioni conclusive”, in Alessandro Valignano S.I. Uomo del Rinascimento: Ponte tra Oriente e Occidente, Roma 2008, pp. 329-354.

Tollini Aldo, Antologia del Buddhismo Giapponese, Einaudi, 2009.

Volpi Vittorio e Mazzei Franco, “La lezione del Valignano nella gestione della diversità culturale nell’era della globalizzazione”, in Alessandro Valignano S.I. Uomo del Rinascimento: Ponte tra Oriente e Occidente, Roma 2008, pp. 313-325.

Yoshimoto Banana, Chie-chan e io (Chiechan to watashi, 2007), trad. di Giorgio Amitrano, Feltrinelli 2008.

Watanabe Sumiko e Manuela Suriano, Hayashi Kyoko – hito to bungaku, Bensey Publishing Inc., Tokyo, 2009.

Testi pubblicati nel 2006-2007-2008 (maggio)

Amitrano Giorgio, Yama no oto. Kowareyuku kazoku, Misuzu shobō, 2007.

Amitrano Giorgio, Il mondo di Banana Yoshimoto, Feltrinelli, 2007.

Anonimo, Sogno di una notte di primavera. Storia del Secondo Consigliere di Hamamatsu (Hamamatsu chūnagon monogatari), a cura di Andrea Maurizi, Go Book Editore, Merate (MI), 2008.

Beretta Lia, “Viaggiatori giapponesi in Italia, IV, Viaggi di artisti nell’epoca Meiji-Taishō”, Bollettino del C.I.R.V.I., n. 53, gennaio-giugno 2006, Anno XXVII, fasc. I, pp. 153-196.

Beretta Lia, “Giugno 1585: Un’ambasceria giapponese a Ferrara”, in Studi e Ricerche – Cronaca di un centenario, Bollettino della Ferrariae Decus n. 23, 31 dicembre 2006, pp. 227-237.

Beretta Lia, “La saga dei semai in Oriente nell’Ottocento. Lorenzo Inselvini da Brescia a Yokohama via Mosca e Pechino”, in L’impresa di Marco Polo, Cartografia, viaggi, percezione (Convegno internazionale, Spoleto 2005), Edizioni TIELLEMEDIA, Roma 2007, pp. 277-286.

Carioti Patrizia,Cina e Giappone sui mari nei secoli XVI e XVII, Ed. Scientifiche Italiane, 2007.

Casari Matteo, Teatro nō. La via dei maestri e la trasmissione dei saperi, Bologna, CLUEB, 2008.

Ciccarella Emanuele, L’angelo ferito. Vita e morte di Mishima, Liguori, 2007.

Ciriacono Salvatore, “Scambi commerciali e produzione di beni di lusso nel Giappone del periodo Edo. Una lettura storiografica”, Quaderni Storici, 125, 2/2007, pp. 591-621.

Corso di lingua giapponese, Volume I, a cura di S. De Maio, C. Negri, J. Oue, Hoepli, 2007.

Corso di lingua giapponese Volume II, a cura di S. De Maio, C. Negri, J. Oue, Hoepli, 2007.

Corso di lingua giapponese Volume III, a cura di S. De Maio, C. Negri, J. Oue, Hoepli, 2008.

De Palma Daniela, Il Giappone contemporaneo. Politica e società, Carocci Editore, 2008.

Di Fratta Gianluca (a cura di), ROBOT. Fenomenologia dei giganti di ferro giapponesi, Società Editrice L’Aperia, 2007.

Dizionario della saggezza orientale, Mondadori, 2007.

Failla Donatella, “Vasi Orientali nel Museo Chiossone”, FMR, N. 21 (2007), pp. 133-156.

Failla Donatella, Herend e la Via della Porcellana: Chinoiserie e Japonisme, exhibition catalogue, Museo d’Arte Orientale “Edoardo Chiossone”, 29 June 3-9 December 2007, La Neograf, San Giuliano Milanese, 2007.

Higashino Keigo, Il segreto del lago, trad. di Paola Scrolavezza, Baldini Castoldi Dalai, 2007.

Ichikawa Takuji, Quando cadrà la pioggia tornerò (Ima ai ni yukimasu), trad di Marcella Mariotti, Salani Editore, 2007.

Ihara Saikaku, Vita di un libertino (Kōshoku ichidai otoko, 1682), trad. di Lydia Origlia), ES, 2007 (ristampa dell’edizione Guanda del 1988).

Ishida Ira, Tokyo nights (Ikebukuro uesuto g„to påku, 1998), tr. di Naomi Visconti, Fanucci, 2006.

(Izumi Shikibu nikki) Diario di Izumi Shikibu, trad. di Carolina Negri, Marsilio, 2008.

Kawabata Yasunari, La banda di Asakusa (Asakusa kurenai dan, 1930), trad. di Costantino Pes, Einaudi, 2007.

Kirino Natsuo, Grotesque (Gurotesuku, 2003), trad. di Gianluca Coci, Neri Pozza, 2008.

Maraini Dacia e Fosco, Il gioco dell’universo, Mondadori, 2007.

Maraini Fosco, Pellegrino in Asia, a cura di F. Marcoaldi, Meridiani Mondadori, 2007.

Maraini Fosco, Gnòsi delle Fànfole, Baldini Castoldi Dalai, 2007 (ristampa, con annesso CD con musiche di M. Altomare e S. Bollani).

Maraini Toni, La lettera da Benares, Sellerio, 2007.

Marangoni Rossella, Tokyo. La scrittura, la città, la notte, Unicopli, 2007.

Mazzei Franco, “Il ritorno del Giappone”, Mistero Giappone, Quaderni Speciali di LIMES, ottobre 2007, pp. 9-22.

Mishima Yukio, Una virtù vacillante (Bitoku no yoromeki, 1957), trad. di Lydia Origlia, SE, 2007.

Moretti Laura, “Il Fondo Marega: contenuti, potenzialità e significati della collezione di un singolare missionario-nipponista”, Salesianum, LXVIII, 4, ott.-dic. 2006, pp. 745-781.

Mori Ōgai, Vita sexualis, trad. di Ornella Civardi, ES, 2007.

Mori Ogai (a cura di Matilde Mastrangelo), Il Romanticismo e l’Effimero. La trilogia tedesca (Doitsu sanbusaku): La ballerina (Maihime), Il messaggero (Fumizukai), Ricordi di vite effimere (Utakata no ki), Go Book editore, 2008.

Murakami Haruki, Kafka sulla spiaggia (Umibe no Kafuka, 2002), trad. di Giorgio Amitrano, Einaudi, 2008.

Murakami Ryū, Tokyo Soup (In za miso sūpu, 1997), trad. di Katia Bagnoli e Kaoru Tashiro, Mondadori, 2006.

Nakagami Kenji, Mille anni di piacere (Sennen no yuraku), trad. di Antonietta Pastore, Einaudi, 2007.

Nakano Hitori, Train man (Densha otoko, 2004), trad. di Mimma De Petra, Isbn Edizioni, 2007.

Natsume Sōseki, Il signorino (Bocchan), trad. di Antonietta Pastore, Neri Pozza, 2007.

Nishida Kitarō, Uno studio sul bene (a cura di E. Fongaro), Bollati Boringhieri, 2007.

No geisha. Otto modi di essere donna nel Giappone di oggi, Racconti, ed. it. a cura di Gianluca Coci, Piccola Biblioteca Oscar Mondadori, 2008.

Ōe Kenzaburō, Note su Hiroshima (Hiroshima nōto), trad. di Gianluca Coci, Alet Edizioni, Padova, 2008.

Ogawa Yōko, La casa della luce (contiene: Ninshin karendā, Domitori, Daibingu Pūru), tr. di Mimma De Petra, il Saggiatore, 2006.

Ogawa Yōko, La formula del professore (Hakase no aishita sūshiki, 2003), trad. di Mimma De Petra, il Saggiatore, 2008.

Ogawa Yōko, L’anulare (Kusuriyubi no hyōhon, 1994), trad. di Cristiana Ceci, Adelphi, 2007.

Pasqualotto Giorgio, Figure di pensiero. Opere e simboli nelle culture d’Oriente, Marsilio, 2007.

(Kataoka Shikō) Personale di Kataoka Shikō. Lo spirito giovane della calligrafia classica, a cura di Virginia Sica e Francesca Tabarelli de Fatis, Go Book Editore, Trento, 2006.

Principato Alfredo, Fondamenti di Karate-Dô, Calzetti-Mariucci Editori, 2007.

Sakurai Ami, Un mondo innocente (Inosento wåudo, 1996), trad. dall’inglese di Stefania Di Natale, Newton Compton, 2006.

Spadaro Maria Antonietta, O’Tama e Vincenzo Ragusa, Echi di Giappone in Italia, Ed.Kalos, Palermo, 2008.

Suriano Manuela, “A Ground Zero”(con traduzione di A Ground Zero di Hayashi Kyoko), Lo straniero, IX, 62/63, agosto/settembre 2005, pp. 38-45.

Suzuki Kōji, Dark water (Honogurai mizu no soko kara, 1996), trad. dall’inglese di Emanuela Cervini, Nord, 2006.

Taguchi Randy, Antenna (Antena), trad. di Gianluca Coci, Fazi Editore, 2007.

Takahashi Gen’ichirō, Sayonara, gangsters (Sayonara, gyangutachi, 1985), traduzione, postfazione e note di Gianluca Coci, Bur, 2008.

Takashi Yoichi, La storia del Tengu (Horafuki tengu, 1972), trad. di Marcella Mariotti, Casa dei Libri, 2008.

Tanizaki Jun’ichirō, Neve sottile (Sasame yuki, 1948), trad. di Olga Ceretti Borsini, Guanda, 2008 (ristampa dell’edizione del 1989).

Urru Luigi, Il fantasma tra i ciliegi. Topografie di primavera a Tokyo, Liguori, 2007.

Vianello Giancarlo (a cura di), Messaggi del Nulla. La scuola di Kyōto in Europa, Rubbettino, 2006.

Wataya Risa, Solo con gli occhi, tr. di Antonietta Pastore, Einaudi, 2007.

Yamada Taichi, Una voce lontana (Tōku no koe o sagashite, 1989), trad. di Emanuela Cervini, Nord, 2007.

Yoshimoto Banana, Ricordi di un vicolo cieco (Deddoendo no omoide, 2003), trad. di Giorgio Amitrano, Feltrinelli, 2006.
Yoshimoto Banana, Il coperchio del mare (Umi no futa, 2004), trad. di Alessandro G. Gerevini, Feltrinelli, 2007.

Testi pubblicati nel 2006-2005-2004

Abe Kōbō, L’incontro segreto (Mikkai), trad. di Gianluca Coci, Manni editore, Lecce 2005.

Alberizzi Valerio Luigi, “I manoscritti dei testi sacri dall’VIII al XII secolo come fonti per lo studio della lingua giapponese”, in Scritture e codici nelle culture dell’Asia: Giappone, Cina, Tibet, India. Prospettive di studio, a cura di G. Boccali e M. Scarpari, Cafoscarina, 2006, pp. 35-54.

Amitrano Giorgio, “Il mito della morte precoce in Mishima Yukio”, in Studi in onore di Luigi Polese Remaggi, a cura di G. Amitrano, L. Caterina, G. De Marco, L’Orientale-DSA, Series Minor LXIX, 2005, pp. 1-12.

Beretta Lia, “Un Dal Verme in Giappone”, Bollettino Storico Piacentino, CI, 1, genn.-giugno 2006, pp. 71-86.

Beretta Lia, “Alessandro Fè d’Ostiani in Giappone”, in Studi in onore di Luigi Polese Remaggi, a cura di G. Amitrano, L. Caterina, G. De Marco, L’Orientale-DSA, Series Minor LXIX, 2005, pp. 13-22.

Beretta Lia, “Viaggiatori giapponesi in Italia. III. Viaggi individuali nell’epoca Meiji-Taishō”, Bollettino del C.I.R.V.I., 49, genn-giugno 2004, fasc. I, pp. 83-118 (il numero I è uscito nel 1997; il II nel 2001; il quarto è di prossima pubblicazione).

Beretta Lia, Chiossone inedito. Il testamento originale e Il primo Museo Chiossone, Associazione Choyokai, Tokyo 2004.

Bienati Luisa (a cura di, e con voci curate da undici collaboratori), Letteratura giapponese. II. Dalla fine dell’Ottocento all’inizio del terzo millennio, Einaudi, 2005.

Bienati Luisa, “La ‘confessione ironica’ come forma di resistenza ai canoni del romanzo: l’esempio di Tanizaki Jun’ichirō”, in Identità e alterità: tra Oriente e Occidente e tra Oriente e altri Orienti, numero speciale di Asiatica Venetiana, 1, 2005, pp. 13- 28.

Borriello Giovanni, Mori Ogai ufficiale medico, CUEN, 2004

Borriello Giovanni, Giapponese. Dizionario per immagini, A.Vallardi, 2006.

Boscaro Adriana (a cura di, e con voci curate da cinque collaboratori), Letteratura giapponese. I. Dalle origini alle soglie dell’età moderna, Einaudi, 2005.

Boscaro Adriana, “Il Giappone e l’‘Altro’: il caso di Hiraga Gennai”, in Identità e alterità: tra Oriente e Occidente e tra Oriente e altri Orienti, numero speciale di Asiatica Venetiana, 1, 2005, pp. 29- 36.

Calza Gian Carlo, “Immagini e scrittura nei dipinti giapponesi”, in Scritture e codici nelle culture dell’Asia: Giappone, Cina, Tibet, India. Prospettive di studio, a cura di G. Boccali e M. Scarpari, Cafoscarina, 2006, pp. 55-64.

Calza Gian Carlo, “Hokusai: lo specchio della poesia cinese e giapponese”, in M. Scarpari e T. Lippiello (a cura di), Caro maestro… Scritti in onore di Lionello Lanciotti per l’ottantesimo compleanno, Cafoscarina, 2005, pp. 201-223.

Canova Tura Graziana, Il Giappone in cucina, Ponte alle Grazie, Milano 2006 (nuova edizione riveduta e ampliata).

Caroli Rosa, “Re-inventing Okinawa: from Ryukyuness to Japaneseness”, in Josef Kreiner (ed.), Japaneseness versus Ryûkyûanism, Bier’sche Verlagsanstalt  2006, pp. 17-29.

Caroli Rosa, “I buchi neri dell’identità: il caso di Jahana Noboru (1865-1908)”, in M. Scarpari e T. Lippiello (a cura di), Caro maestro… Scritti in onore di Lionello Lanciotti per l’ottantesimo compleanno, Cafoscarina, 2005, pp. 251-263.

Caroli Rosa, “L’identità okinawana tra invenzione, percezione e memoria”, in Identità e alterità: tra Oriente e Occidente e tra Oriente e altri Orienti, numero speciale di Asiatica Venetiana, 1, 2005, pp. 37- 58.

Caroli Rosa, “Ryūkyū-Okinawa no aidenchichi”, in Okinawa no aidenchichi. Kokusai shinpojiumu hōkokusho, Hosei Daigaku Kokusai Nihongaku Kenkyū sentå, Tokyo 2005, pp. 47-57; 326-340.

Caroli Rosa, Gatti Francesco, Storia del Giappone, Laterza 2004.

Caroli Rosa, “La Cina reinventata dal Giappone Meiji”, in L’invenzione della Cina. Atti del VII Convegno Aisc, Congedo Editore, Galatina 2004, pp. 77-95.

Ceci Cristiana, “Fenomenologia di Hello Kitty. Un’icona globale della cultura pop giapponese”, in Orienti e Occidenti della Rappresentazione, Atti del Seminario Internazionale di Studi (Venezia 24-25 novembre 2005), Il Poligrafo, 2005, pp. 213-217.

Ciapparoni La Rocca Teresa, “Il canone poetico dello haiku”, in L’allodola del mio villaggio, a cura di S. Taroni, D. Montanari, L. Telò, Danilo Montanari Editore, 2006, pp.73-82.

Ciccarella Emanuele, La maschera infranta. Viaggio psicoestetico nell’universo letterario di Mishima, Liguori Editore, Napoli 2004.

Coci Gianluca, Abe Kōbō Sutajio to obei no jikken engeki, Sairyusha, Tōkyō 2005.

De Maio Silvana, “I diplomatici in Giappone dal 1876 al 1915”, in Studi in onore di Luigi Polese Remaggi, a cura di G. Amitrano, L. Caterina, G. De Marco, L’Orientale-DSA, Series Minor LXIX, 2005, pp.133-175.

De Palma Daniela, La figura di Toyotomi Hideyoshi attraverso la testimonianza degli occidentali in Giappone, Centro Stampa Nuova Cultura, Roma 2006.

De Palma Daniela, “Il sistema imperiale contemporaneo”, Bulletin of the Institute for Mediterranean Studies, Waseda University, n.3, marzo 2005, pp.1-22.

Di Fratta Gianluca, Il fumetto in Giappone. Dagli anni Settanta al 2000, L’Aperia, 2005.

Di Russo Marisa, “Influenze e suggestioni letterarie dall’incontro tra oriente e occidente. D’Annunzio in Giappone”, in Studi in onore di Luigi Polese Remaggi, a cura di G. Amitrano, L. Caterina, G. De Marco, L’Orientale-DSA, Series Minor LXIX, 2005, pp. 175-198.

Failla Donatella, “Un paradiso buddhista. Bronzi giapponesi del Museo Chiossone”, FMR, 14, 2006, pp. 75-96. (Pubblicato anche nelle edizioni inglese, francese e spagnola di FMR).

Failla Donatella, “The God of Wealth in Western Garb. Kawanabe Kyosai’s Portrait of Edoardo Chiossone as Daikokuten”, Monumenta Nipponica, 61, 2 (Summer 2006), pp. 193-218.

Failla Donatella, “Modelli di pagoda dell’Asia Orientale e tulipaniere nell’Europa del Settecento”, in F. Simonetti, G. Zanelli (a cura di), Una tulipaniera per Palazzo Spinola, cat. mostra, Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico della Liguria, San Giorgio Editrice, Genova 2006, pp. 11-13.

Failla Donatella, Dipinti e Stampe del Mondo Fluttuante. Capolavori Ukiyoe del Museo Chiossone di Genova, catalogo della mostra, Palazzo Ducale Genova, Skira,  2005.

Failla Donatella, “Edoardo Chiossone Museum of Japanese Art, Genoa”, in: J. Kreiner (ed.), Reports from the Toyota Foundation Symposium Königswinter 2003, Bier’sche Verlagsanstalt, Bonn 2005, vol. II, pp. 309-325.

Failla Donatella, “Un esperimento pittorico Meiji tra innovazione e tradizione: Edoardo Chiossone e alcuni maestri della società Jounsha di Kyōto”, Bollettino dei Musei Civici Genovesi, XXIV, n. 71 (luglio-dicembre 2002), pp. 20-33, Silvana Editoriale, 2005.

Failla Donatella, “The Protection of Cultural Properties in Japan. Part One”, Zeitschrift für Japanisches Recht / Journal of Japanese Law, Deutsch-Japanische Juristenvereinigung E.V., Max-Planck-Institut für Privatrecht, 9. Jahrgang / Vol. 9 (2004), 18, pp. 67-107.

Failla Donatella, “Il contributo di Luigi Bernabò Brea alla conoscenza e alla valorizzazione dell’arte giapponese Ukiyoe del Museo Chiossone di Genova”, Bollettino d’Arte, Volume Speciale, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Libreria dello Stato, Roma 2004, pp. 205-212.

Ferrera Antonella, Il fiore e la spada, Baldini Castoldi Dalai, 2005.

Ferretti Valdo, “Il Giappone e il Rimodellamento del Sistema di Sicurezza Internazionale”, La Comunità Internazionale, LXI, n. 3, 2006, pp. 469-482.

Ferretti Valdo, “L’Italia e l’adesione del Giappone al Gatt. La visita di Yoshida Shigeru a Roma nel 1954”, Nuova Storia Contemporanea, X, 2, marzo-aprile 2006, pp. 83-96.

Ferretti Valdo, “Taiwan nella politica estera giapponese del secondo dopoguerra: attualità di un dibattito storiografico”, in M. Scarpari e T. Lippiello (a cura di), Caro maestro… Scritti in onore di Lionello Lanciotti per l’ottantesimo compleanno, Cafoscarina, 2005, pp. 547-559.

Ferretti Valdo, “The Globalization Process from South to East Asia and Japan’s Adhesion to the Colombo Plan in 1954”, in J. Beaumont, A. Canavero (eds.), Globalization, Regionalization and the History of International Relations, Edizioni Unicopli/ Deakin University, 2005, pp. 203-211.

Ferretti Valdo, “Un germe di intesa fra la Francia e il Giappone dopo la Conferenza di Washington del 1922”, Clio, XL, 2004, 2, pp. 345-359.

Forzani Jiso Giuseppe, I fiori del vuoto. Introduzione alla filosofia giapponese, Bollati Boringhieri, 2006.

Fujino Chiya, Una promessa d’estate (Natsu no yakusoku), trad. di Bruno Forzan, Einaudi, 2004.

Fujiwara no Teika, Il ponte sospeso dei sogni (46 poesie dallo Shinkokinshū), trad. di Pierantonio Zanotti, Ariele, Milano 2006.

Galliano Luciana (a cura di), MA. La sensibilità estetica giapponese, Edizioni Angolo Manzoni, Torino 2004.

Galliano Luciana, Musiche dell’Asia orientale, Carocci, 2005.

Gatti Francesco, “La Cina tra nihonshugi e ajiashugi”, in M. Scarpari e T. Lippiello (a cura di), Caro maestro… Scritti in onore di Lionello Lanciotti per l’ottantesimo compleanno, Cafoscarina, 2005, pp. 585-594.

Gatti Francesco, “L’invenzione delle parole. Il Giappone Meiji scopre nuovi concetti”, in Identità e alterità: tra Oriente e Occidente e tra Oriente e altri Orienti, numero speciale di Asiatica Venetiana, 1, 2005, pp. 59- 64.

(Gatti Francesco) e Caroli Rosa, Storia del Giappone, Laterza 2004.

Goto Hiromi, Coro di funghi, trad. di Cristiana De Sanctis e Valeria Trisoglio, Ediz. Socrates, 2005.

Gōzō Yoshimasu, The other voice. L’altra voce, trad. di Marco Mazzi, Scheiwiller-Playon, 2005.

Hachiya Michihiko, Diario di Hiroshima, trad. di Francesco Saba Sardi, SE Edizioni, 2005.

Hakagawa Hisayasu, Introduzione alla cultura giapponese, Bruno Mondadori, 2006.

Higashino Keiko, La seconda vita di Naoko (Himitsu), trad. di Paola Scrolavezza, Baldini & Castoldi, 2006.

Hillier Giglioli Enrico, Giappone perduto. Viaggio di un italiano nell’ultimo Giappone feudale, Luni Editrice, 2005.

Hiramoto Hiroshi,  Diario italiano (1880), a cura di Lia Beretta, C.I.R.V.I. (Centro Interuniversitario di Ricerche sul “Viaggio in Italia”), 2006.

Iijima Ai, Platonic sex (Puratonikku sekkusu), trad. di Gianluca Coci, Rizzoli, 2004.

Inoue Yasushi, Amore (Ai), trad. di Giorgio Amitrano, Adelphi, 2006.

Inoue Yasushi, Il fucile da caccia (Ryōjū), trad. di Giorgio Amitrano, Adelphi, 2004.

Ishii Motoaki, Venezia e il Giappone. Studi sugli scambi culturali nella seconda metà dell’Ottocento, Istituto Nazionale d’Archeologia e Storia dell’Arte, Roma 2004.

Italia-Giappone 450 anni, a cura di Adolfo Tamburello, Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente, Roma – Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, 2 voll., [2003], 2004.
(data la complessità dell’opera che vede un totale di 961 pagine, con circa 150 articoli, una cinquantina di schede e medaglioni, 85 autori, gli indici delle riviste con articoli sul Giappone a partire da Sakura del 1920, si è ritenuto di fare un’eccezione e, pur non essendo una rivista, l’indice completo è stato inserito nel sito alla sezione “Spoglio riviste”).

Kanehara Hitomi, Serpenti e piercing, trad. di Alessandro Clementi, Fazi, 2005

Katayama Kyōichi, Gridare amore dal centro del mondo (Sekai no chūshin de ai wo sakebu), trad. di Marcella Mariotti, Salani, 2006.

Katayama Yōko, Come diventare un buon cane (Rippana inu ni naru hōhō), trad. di Marcella Mariotti, Salani, 2005.

Kawabata Yasunari, Racconti in un palmo di mano, trad. di Ornella Civardi, Marsilio 2006 (ristampa che include i tre precedenti volumi Suggestioni e artifici, La mia galleria, L’album degli schizzi, e la quarta raccolta, Un’erba, un fiore).

Ki no Tsurayuki, Tosa nikki (Diario di Tosa), trad. di Simona Vignali, Cafoscarina, 2004.

Kitano Takeshi, Nascita di un guru, Mondadori, 2006.

Kobayashi Takiji, Il peschereccio di granchi (Kani kōsen), trad. di Faliero Salis, Tirrenia Stampatori, 2006.

Kojiki. Un racconto di antichi eventi, trad. di Paolo Villani, Marsilio, 2006.

Koyama Mayumi S., “Gli oggetti in metallo kinkō della collezione P. A. Garda”, in Kinkō: i bronzi orientali della Collezione Garda, a cura di Harada Katsutoshi et al., Ever Edizioni, 2005, pp. 23-30.

Lanna Noemi, “Il problema dei libri di testo e le relazioni sino-giapponesi”, Mondo cinese, 23, aprile-giugno 2005, pp. 4-11.

López-Gay Jesús, S.J., “Il gesuita Alessandro Valignano e la missione in Giappone (1579-1606). L’inculturazione della Chiesa in Giappone”, in L’Europa e l’evangelizzazione delle Indie Orientali, a cura di L. Vaccaro, Centro Ambrosiano, Milano 2005, pp. 89-140.

Losano Mario G., “Il corso di filosofia del diritto del consigliere giuridico Alessandro Paternostro a Tokyo nel 1889”, Rivista internazionale di filosofia del diritto, 2006, n. 3, pp. 341-372.

Losano Mario G., “La geopolitica nazionalsocialista e il diritto internazionale dei ‘grandi spazi'”, Materiali per una storia della cultura giuridica, XXXV, 2005, n. 1, pp. 5-63.

Luca Augusto, Alessandro Valignano, Emi, Bologna 2005 .

Magrini Gabriella, La dama che amò due principi, Sperling, 2006 (storia romanzata di Izumi Shikibu).

Marino Susanna e Enomoto Yuko (a cura di), Il dizionario giapponese (dizionario giapponese-italiano / italiano-giapponese), Zanichelli, 2006.

Mastrangelo Matilde, Ozawa Naoko, Saito Mariko, Grammatica giapponese, Hoepli, 2006.

Matsutani Miyoko, I miei primi tre anni (Chiisai Momochan), trad. di Marcella Mariotti, Salani, 2005.

Mazzei Franco e Volpi Vittorio, Asia al centro, Università Bocconi Editore, 2006.

Mazzei Franco, “La transizione Tokugawa-Meiji. Dibattito interparagdimatico e approccio ermeneutico, in Studi in onore di Luigi Polese Remaggi, a cura di G. Amitrano, L. Caterina, G. De Marco, L’Orientale-DSA, Series Minor LXIX, 2005, pp. 257-288.

Mazzei Franco, “La nuova ‘centralità’ della Cina e il ‘rientro’ del Giappone in Asia”, Politica internazionale, IPALMO, 1/2-3, genn.-giugno 2004, pp. ????

Migliore Maria Chiara, “Motivi letterari persi e ritrovati in un aneddoto del Kara monogatari, in Studi in onore di Luigi Polese Remaggi, a cura di G. Amitrano, L. Caterina, G. De Marco, L’Orientale-DSA, Series Minor LXIX, 2005, pp. 289-296.

Mishima, Romanzi e racconti 1949-1961, a cura di Maria Teresa Orsi, i Meridiani Mondadori, 2004 (comprende nove testi di traduttori diversi e un ricco apparato critico).

Mishima, Romanzi e racconti 1962-1970, a cura di Maria Teresa Orsi, i Meridiani Mondadori, 2006 (comprende sette testi di traduttori diversi e un ricco apparato critico).

Mizuki Shigeru, Enciclopedia dei mostri giapponesi, Kappa Edizioni, 2 voll.: A-K, 2004; M-Z, 2005.

Mizuno Ryō, Cronaca della guerra di Lodoss – La guerra santa dei Re (Rōdosutō senki 5: Ōtachi no seisen), trad. di Valerio Luigi Alberizzi, Kappa edizioni, 2004.

Mizuno Ryō, Cronaca della guerra di Lodoss – I sacri cavalieri di Lodoss, l’inizio (Rōdosutō senki 6: Rōdosu no seikishi – jō), trad. di Valerio Luigi Alberizzi, Kappa edizioni, 2006.

Molteni Corrado, “Le prospettive dell’alleanza tra Giappone e Stati Uniti”, in La sfida americana. Europa, Medio Oriente e Asia orientale di fronte all’egemonia globale degli Stati Uniti, a cura di Alessandro Colombo, Franco Angeli, 2006, pp.132-149.

Molteni Corrado, “Lingue speciali e influenze culturali: il caso del giapponese economico” in Pablo Neruda in Bocconi: uno sguardo alle lingue professionali, a cura di Giuseppe Bellini, Lavinia Merlini, Sara Vecchiato, EGEA, 2005, pp. 111-116.

Molteni Corrado, “Giappone: la politica estera e di sicurezza di Koizumi” in Multilateralismo e democrazia in Asia, a cura di Corrado Molteni, Francesco Montessoro e Michelgulgielmo Torri, Bruno Mondadori, 2005, pp. 287-306.

Molteni Corrado, “Quali politiche economiche per la ripresa? Il dibattito tra gli economisti giapponesi, in Studi in onore di Luigi Polese Remaggi, a cura di G. Amitrano, L. Caterina, G. De Marco, L’Orientale-DSA, Series Minor LXIX, 2005, pp. 297-308.

Molteni Corrado, “Giappone: dalla rielezione di Koizumi all’invio dei soldati in Iraq” in Le risposte dell’Asia alla sfida americana, a cura di Corrado Molteni, Francesco Montessoro e Michelgulgielmo Torri, Bruno Mondadori, 2004, pp. 236-257.

Molteni Corrado, “L’interfenza dell’inglese sul lessico del giapponese economico”, in Lingua, mediazione linguistica e interferenza, a cura di G. Garzone, A. Cardinaletti, Franco Angeli, 2004, pp. 349-360.

Molteni Corrado, “Estremo Oriente: l’industria giapponese”, L’industria. Rivista di economia e politica industriale, Anno XXV, n.1, gennaio-marzo 2004, pp.63-75.

Molteni Corrado, “Gli investimenti delle case automobilistiche giapponesi in Cina”, Mondo Cinese, Anno XXXII, n. 121, ottobre-dicembre 2004, pp. 10-17.

Moretti Laura, “Il manoscritto nell’era della stampa: riflessioni su alcuni testi letterari di periodo Edo”, in Scritture e codici nelle culture dell’Asia: Giappone, Cina, Tibet, India. Prospettive di studio, a cura di G. Boccali e M. Scarpari, Cafoscarina, 2006, pp. 65-83.

Murakami Haruki, Tutti i figli di Dio danzano (Kami no kodomotachi wa mina odoru), trad. di Giorgio Amitrano, Einaudi, 2005.

Murakami Haruki, Norwegian Wood, a cura di Giorgio Amitrano, Einaudi, 2006. (È la ristampa di Tokyo blues (Feltrinelli, 1993) ma l’attuale edizione è arricchita da un’introduzione).

Natsume Sōseki, Io sono un gatto (Wagahai wa neko de aru), trad. di Antonietta Pastore, Neri Pozza, 2006.

Natsuo Kirino, Morbide guance (Yawarakana hoho), trad. di Antonietta Pastore, Neri Pozza, 2004.

Nenzi Laura, “To Ise at All Costs: Religious and Economic Implications of Early Modern Nukemairi”, Japanese Journal of Religious Studies, 33, 1, 2006, pp. 75-114.

Nenzi Laura, “Cultured Travelers and Consumer Tourists in Edo-Period Sagami”, Monumenta Nipponica,  59, 3 (Autumn 2004), pp. 285-319.

Nenzi Laura, “Womens Travel Narratives in Early Modern Japan: Genre Imperatives, Gender Consciousness and Status Questioning”, Journeys. The International Journal of Travel and Travel Writing, 5:1 (2004), Special Issue: Traditions of East Asian Travel: 47-72.
Ristampato (in versione riveduta e corretta) con lo stesso titolo nel 2006 in Joshua A. Fogel ed., Traditions of East Asian Travel, Berghahn Books, 2006, pp. 44-69.

Nishiwaki Junzaburō, Favole moderne (Kindai no gūwa), a cura di Ornella Civardi, numero unico della rivista di poesia In forma di parole, anno 25°, 1, 2005.

Ōe Kenzaburō, Il salto mortale (Chūgaeri), trad. di Gianluca Coci, Garzanti, 2006.

Orsi Maria Teresa, “Ri Kaisei”, in Multicultural Writers since 1945 (ed. A. Amoia and B. Knapp), Greenwood Press, Westport-London 2004, pp. 427-431.

Orsi Maria Teresa, “Itaria ni okeru Genji monogatari (Il Genji monogatari in Italia)”, in Ii Haruki (ed.), Kaigai ni okeru Genji monogatari no sekai (The World of The Tale of Genji outside of Japan, Translation and Research), International Japanese Literature Research Report, 3, Kazama shobo, Tōkyō 2004, pp. 302-320.

Pastore Antonietta, Nel Giappone delle donne, Einaudi, 2004.

Peternolli Giovanni, “Il Genpo yōka di Itō Jakuchū, in Studi in onore di Luigi Polese Remaggi, a cura di G. Amitrano, L. Caterina, G. De Marco, L’Orientale-DSA, Series Minor LXIX, 2005, pp. 323-346.

Peternolli Giovanni, “I bronzi giapponesi in Europa”, in Kinkō: i bronzi orientali della Collezione Garda, a cura di Harada Katsutoshi et al., Ever Edizioni, 2005, pp.31-37.

Ponticiello Roberta e Scrivo Susanna (a cura di), Con gli occhi a mandorla. Sguardi sul Giappone dei cartoon e dei fumetti, Tunuè, 2005.

Raveri Massimo, Itinerari nel sacro. L’esperienza religiosa giapponese, Cafoscarina, 2006 (nuova edizione).

Raveri Massimo, “Il tao in un gioco di specchi. Immagini del cosmo e contemplazione interiore nel pensiero dell’Asia orientale”, in Orienti e Occidenti della Rappresentazione, Atti del Seminario Internazionale di Studi (Venezia 24-25 novembre 2005), Il Poligrafo, 2005, pp. 43-49.

Ruperti Bonaventura, “Forme e materiali, scritture e stili: la letteratura giapponese in manoscritto”, in Scritture e codici nelle culture dell’Asia: Giappone, Cina, Tibet, India. Prospettive di studio, a cura di G. Boccali e M. Scarpari, Cafoscarina, 2006, pp. 15-33.

Ruperti Bonaventura (a cura di), Cagnoni Paola, Scritti teatrali, Cafoscarina, 2006.

Ruperti Bonaventura, “Il kabuki: le immagini e la scrittura”, in Kabuki. L’arte del teatro nel Giappone dei Tokugawa, a cura di Marco Fagioli e Bianca Laura Petretto, Edizioni Punto A, Cagliari 2005, pp. 29-41.

Ruperti Bonaventura, “Il dramma della gemma che non c’è. Citazioni dal nō e relazioni tra Cina e Giappone nel jōruri Taishokan (1711) di Chikamatsu Monzaemon”, in Identità e alterità: tra Oriente e Occidente e tra Oriente e altri Orienti, numero speciale di Asiatica Venetiana, 1, 2005, pp. 65-100.

Sadun Daniela, “Self Help di Samuel Smiles (1812-1904) e la sua influenza sulla cultura giapponese del periodo Meiji (1868-1912)”, in Studi in onore di Luigi Polese Remaggi, a cura di G. Amitrano, L. Caterina, G. De Marco, L’Orientale-DSA, Series Minor LXIX, 2005, pp. 375-398.

Sagiyama Ikuko, “La poetica di Bashō tra innovazione e tradizione”, in L’allodola del mio villaggio, a cura di S. Taroni, D. Montanari, L. Telò, Danilo Montanari Editore, 2006, pp. 83-96.

Sagiyama Ikuko, “Kokinshû, Petali di poesia”, Poesia, Anno XVII – Aprile 2004, pp. 2-11.

(Sarashina nikki) Le memorie della dama di Sarashina, trad. di Carolina Negri, Marsilio, 2005.

Savegnago Paolo, Valente Luca, Il mistero della Missione giapponese.Valli del Pasubio, giugno 1944: la soluzione di uno degli episodi più enigmatici della guerra nell’Italia occupata dai tedeschi, Istrevi: Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Vicenza “Ettore Gallo”, Cierre Edizioni, 2005.

Setouchi Harumi, Il monte Hiei (Hiei), trad. di Antonietta Pastore, Neri Pozza, 2006.

Setouchi Harumi, La fine dell’estate (Natsu no owari), trad. di Gianluca Coci, Neri Pozza, 2006.

Shimazaki Aki, Tsubaki & Hamaguri, trad. di Marina Marino, Pisani, 2006.

Starace Irene (a cura di), Il grande libro degli haiku, Castelvecchi, 2005.

Suemasa Hikaru, Tarepanda, trad. di Marcella Mariotti, Salani 2006.

Suzuki Koji, Dark water, trad. di Emanuela Cervini, Nord, 2006.

Taguchi Randy, Presa elettrica (Konsento), trad. di Gianluca Coci, Fazi Lain, 2006.

Takashi Kyoichi, La pelle del demone blu (Onigara), trad. di Marcella Mariotti, Casadei Libri 2005.

Takeshita Toshiaki, Il Giappone e la sua civiltà: profilo storico, seconda edizione, Clueb, 2005.

Takeshita Toshiaki, “Shokyū kōhan no gogakuryoku de Nihongaku nyūmon o – sono tame no kyōzai-gun (Introduction to Japanese studies through elementary level of linguistic competence – a group of teaching materials for that purpose)”, Yōroppa Nihongo Kyōiku 8, Nihongo Kyōiku Shinpojūmu (The Proceedings of the 8th Japanese Language Symposium), Association of Japanese Teachers in Europe (AJE), 2004, pp. 119-125.

Taki Koji, Il ritratto dell’imperatore, Edizioni Medusa, 2005.

Tamburello Adolfo, “Piante dall’Asia Orientale in Europa”, in M. Scarpari e T. Lippiello (a cura di), Caro maestro… Scritti in onore di Lionello Lanciotti per l’ottantesimo compleanno, Cafoscarina, 2005, pp. 1117-1130.

Tamburello Adolfo, “Il Giappone, Napoli e il Meridione d’Italia. Dai primi rapporti alla metà del Novecento”, in Studi in onore di Luigi Polese Remaggi, a cura di G. Amitrano, L. Caterina, G. De Marco, L’Orientale-DSA, Series Minor LXIX, 2005, p. 413-448.

Tamburello Adolfo, “La presenza portoghese in Asia e le missioni. La questione del patronato nei secoli XVI-XVII”, in L’Europa e l’evangelizzazione delle Indie Orientali, a cura di L. Vaccaro, Centro Ambrosiano, Milano 2005, pp. 23-50.

Tollini Aldo (a cura di), The Third Conference on Japanese Language and Japanese language Teaching. Proceedings of the Conference (Rome, 17-19 March, 2005), Cafoscarina, 2006.

Tollini Aldo, “Arufabetto-kei gakusha ni tai suru moji kyōiku” (L’insegnamento dei caratteri giapponesi agli studenti di area alfabetica), Shinpan Nihongo kyōiku jiten (Dizionario dell’insegnamento della lingua giapponese. Nuova edizione), Taishūkan, 2006, pp. 415-416.

Tollini Aldo, “Arufabetto to nihon moji” (L’alfabeto e i caratteri giapponesi), Shinpan Nihongo kyōiku jiten (Dizionario dell’insegnamento della lingua giapponese. Nuova edizione), Taishūkan, 2006, pp. 373-374.

Tollini Aldo, La concezione poetica di Fujiwara no Teika, Cafoscarina, 2006.

Tollini Aldo, La scrittura del Giappone antico, Cafoscarina, 2005.

Tollini Aldo, Le descrizioni del buddhismo nei primi scritti dei missionari cristiani nel Giappone del XVI secolo, in Identità e alterità: tra Oriente e Occidente e tra Oriente e altri Orienti, numero speciale di Asiatica Venetiana, 1, 2005, pp. 101- 126.

Tollini Aldo. “La comunicazione interculturale nel secolo cristiano in Giappone: il caso di Giuseppe Chiara”, in Studi in onore di Luigi Polese Remaggi, a cura di G. Amitrano, L. Caterina, G. De Marco, L’Orientale-DSA, Series Minor LXIX, 2005, pp. 449-468.

Tollini Aldo, Buddha e natura-di-buddha nello Shōbōgenzō. Testi scelti di Eihei Dōgen Zenji, Ubaldini, 2004.

Tollini Aldo, “Dogen Zenji, a Buddhist Master in 13th Century Japan”, in Guru. The Spiritual Master in Eastern and Western Traditions: Authority and Charisma, a cura di A. Rigopoulos, Cafoscarina, 2004, pp. 419-435.

Villani Paolo, “Tradurre il Kojiki”, in Studi in onore di Luigi Polese Remaggi, a cura di G. Amitrano, L. Caterina, G. De Marco, L’Orientale-DSA, Series Minor LXIX, 2005, pp. 469-478.

(Volpi Vittorio) e Mazzei Franco, Asia al centro, Università Bocconi Editore, 2006.

Volpi Vittorio, Marketing mission. Come conquistare un mercato internazionale. Le straordinarie lezioni di Alessandro Valignano, gesuita italiano del cinquecento, Libri Scheiwiller, 2005 (trad. giapp. di Ōe Jun’ichi, Kenja no eigyōryoku, PHP Research, 2006).

Volpi Vittorio, Il Visitatore, Piemme, Casalemonferrato 2004.

Wataya Risa, Install, trad. di Antonietta Pastore, Einaudi, 2006.

Watsuji Tetsurō, Pellegrinaggio alle antiche chiese d’Italia (Itaria koji junrei, 1935), a cura di Oliviero Frattolillo, L’Epos (collana ALIA – Viaggi, culture, idee), 2005.

Yoshimoto Banana, Ricordi di un vicolo cieco (Deddoendo no omoide), trad. di Giorgio Amitrano, Feltrinelli, 2006.

Yoshimoto Banana, L’abito di piume (Hagoromo), trad. di A.G. Gerevini, Feltrinelli, 2005.

Yoshimoto Banana, Il corpo sa tutto (Karada wa zenbu shitte iru), trad. di Giorgio Amitrano, Feltrinelli, 2004.

Zambarbieri Annibale, “Cultura e religione nelle comunità cristiane ‘underground’ in Giappone”, in L’Europa e l’evangelizzazione delle Indie Orientali, a cura di L. Vaccaro, Centro Ambrosiano, Milano 2005, pp. 141-162.

Zambarbieri Annibale, “Kōkoku, tradizione nipponica, cristianesimo. Un episodio negli anni cruciali dell’epoca Shōwa”, in Identità e alterità: tra Oriente e Occidente e tra Oriente e altri Orienti, numero speciale di Asiatica Venetiana, 1, 2005, pp. 127-135.

Zanier Claudio, Cesare Bresciani, Viaggio all’interno del Giappone (1872), CLEUP (Coop. Libraria Editrice Università di Padova), 2006.

Zanier Claudio, Semai. Setaioli italiani in Giappone (1861-1880), Interpretare e comunicare senza tradurre, CLEUP (Coop. Editrice Libraria Università di Padova), 2006.

Novità: "Ricordi di mia madre" di Inoue Yasushi

Aggirandomi in libreria, quest’oggi ho scoperto un’interessante novità: a marzo è infatti uscito in libreria, presso i raffinati tipi dell’Adelphi, Ricordi di mia madre di Inoue Yasushi (pp. 150, € 17). Purtroppo non ho avuto modo neppure di leggerne una riga; vi allego, però, la presentazione dell’autore.

«Mia madre dava l’impressione di essere un meccanismo rotto. Non era malata, ma una parte di lei aveva ceduto… Le parti integre e quelle compromesse si mischiavano di continuo ed era arduo distinguerle. Nonostante fosse afflitta da una notevole mancanza di memoria, vi erano particolari che ricordava perfettamente». Così leggiamo in questi Ricordi di mia madre, in cui Inoue cela, con pudore, il suo lato più intimo e dolente. E non possiamo non ascoltare partecipi quella voce che ci spiega come la donna «avesse incominciato a cancellare a ritroso, con una gomma, la lunga linea della sua vita», del tutto inconsapevolmente, «perché a tenere in mano la gomma era quell’evento ineluttabile che è la vecchiaia». Vecchiaia su cui Inoue ci offre, con quest’opera in tre tempi, pagine fra le più intense che abbia mai scritto, dove riesce a trovare la misura perfetta, con una delicatezza di tratto che nulla concede all’effusione sentimentale, per raccontare un lento congedo, raffigurare angosce primordiali ed evocare immagini che si incidono nella memoria. Come quella dell’anziana donna che – con una lampadina tascabile in mano – vaga di notte nella casa del figlio, senza che sia possibile sapere se ora, nella sua mente, lei è la madre alla disperata ricerca del bambino perduto o la bambina smarrita in cerca della mamma.

"La fine dell’estate" di Harumi Setouchi

Condivido la scoperta di questo volume che – mea culpa – non conoscevo: La fine dell’estate di Harumi Setouchi (Neri Pozza, pp. 192, € 15). Questa la presentazione dell’editore:

La fine dell’estate è il primo romanzo, nella letteratura giapponese moderna, a narrare senza reticenze, con una sincerità quasi brutale, di un burrascoso, romantico e scandaloso triangolo amoroso.
Tomoko è una giovane donna raffinata e piena di grazia e attenta ai doveri della tradizione. Si è sposata seguendo la secolare consuetudine dell’o-miai, il matrimonio combinato, con Sayama, giovane professore universitario che ha ricevuto un incarico a Pechino. Nella capitale straniera, Tomoko assolve con scrupolo i suoi compiti di moglie, accudisce la casa, cura la vita pubblica di Sayama ricevendo i suoi giovani allievi. Il suo inappuntabile comportamento esteriore cela, però, il piú grande tumulto interiore: un cuore pronto a concedersi alla passione piú sfrenata, e dei sensi che aspettano solo di accendersi e bruciarsi in un niente.
Il giorno, perciò, in cui Ryōta, uno degli allievi di Sayama, le rivela di essere incantato dalla sua grazia così priva del distacco delle «signore della sua età» (Ryōta ha sei anni di meno), Tomoko scioglie i ceppi della sua innata passionalità, abbandona il tetto coniugale e va a vivere con il giovane studente. Seguendo l’antica legge per la quale piú sfrenata è la passione piú sfiorisce celermente l’amore, il primo incontro tra Tomoko e Ryōta dura un’intensa breve stagione. Rimasta sola, alla deriva tra i marosi della vita, Tomoko va a vivere a Kyoto, l’antica capitale, dove frequenta una scuola di tintura tradizionale di tessuti. Dopo aver acquisito un’indiscussa maestria nel tingere d’indaco e altri magnifici colori le stoffe per lussuosi kimono, si trasferisce a Tokyo, dove incontra Shingo, un autore di romanzi di scarso successo che da anni vive una vita di stenti in compagnia di moglie e figlia. Con Shingo stringe una relazione alimentata da affetto tenace e forza delle abitudini, una relazione che va avanti per otto anni indisturbata, finché non compare di nuovo Ryōta a creare scompiglio.
Romanzo autobiografico, La fine dell’estate è una di quelle rare opere che illuminano i conflitti del Giappone moderno. Attraverso i moti del cuore di Tomoko, redenzione e cedimento al caos della vita, sentimento e sensualità, smania moderna e rispetto della tradizione, ribellione e sentimento di colpa svelano in queste pagine la loro intima complicità.

Alla scoperta di Yu Miri e Iijima Ai

Oggi un ritratto delle controverse scrittrici Yu Miri, nota in Italia per Oro rapace, e Iijima Ai, autrice di Platonic Sex, deceduta in circostanze poco chiare nel 2008.  L’articolo è di Claudia Bonadonna ed è tratto da RaiLibro.

Giovane, famosa e pericolosa. In poco più di trent’anni di vita la  scrittrice nippo-coreana Yu Miri ha conosciuto più successi e rancori di una rockstar. Cresciuta in una famiglia altamente disfunzionale, tra un padre giocatore, una madre entraîneuse e una sorella pornodiva, ha collezionato una ragguardevole serie di tentati suicidi e di spettacolari espulsioni scolastiche prima di trovare consolazione nella scrittura. Kazoku shinema è il romanzo altamente autobiografico che l’ha portata alla ribalta all’incirca quattro anni fa, facendole guadagnare il più alto riconoscimento letterario giapponese, il prestigioso premio Akutagawa, e una ridda di critiche intorno al violento sarcasmo con cui fustiga le rigidità e i razzismi della cultura nipponica (tutti patiti e pesantemente ribaditi sulle sue spalle di immigrata coreana e di donna). La vis polemica di, Oro rapace (Feltrinelli 2001), non l’aiuterà certo a rinunciare alla scorta che, in seguito alle numerose minacce di morte giunte al suo indirizzo, da circa un anno l’accompagna nei tour promozionali.

Il paradosso è che la prosa di Yu Miri ha una placidezza quasi zen, matematica addirittura, mentre elenca con rigore scolastico nefandezze e straniamenti. Così il piccolo Kazuki – quattordici anni portati con impazienza e livore – ucciderà suo padre, un dispotico e facoltoso proprietario di pachinko, con pochi colpi di spada e assisterà glaciale allo spargimento di sangue e umori. Non una sorpresa, certo, avendo il ragazzino vissuto fin da subito una vita deprivata di affetti e calore familiare. La madre è una figura sfumata che si è da tempo allontanata dalla ricchezza maledetta del consorte, la sorella vive in un universo parallelo fatto di frivolezze firmate e prostituzione, il fratello maggiore, l’amato Koki, è condannato alla minorazione mentale e alla morte da una rara malattia genetica. Kazuki ha brama di crescere e del potere che il denaro può comprare. L’omicidio gli appare l’unica scorciatoia praticabile. Per un po’ il gioco riesce, grazie anche alle cure materne della dolce fidanzatina Kyoko. Poi la realtà ha la meglio sull’artificio domestico e Kazuki, pressato dai sospetti della polizia e dai saggi consigli del nuovo padre che si è scelto, il vecchio yakuza Kanamoto, si appresta a confessare. E mentre il cerchio si chiude non possiamo fare a meno di spendere qualche lacrima per questo piccolo eroe antipatico, rotellina impazzita nell’ingranaggio titanico e rapace della società giapponese. Più che un monito, una speranza alienata.

Non è da meno di Yu Miri – se non per talento narrativo quantomeno per fama mediatica – Iijima Ai, classe 1973, bollente protagonista di centinaia pellicole hard, poi pornodiva pentita (ha abbandonato la carriera ad appena ventitré anni) e oggi casta e acclamatisima diva della tv nipponica. Platonic Sex (Rizzoli 2004) è la sua autobiografia-scandalo, best seller in pochi mesi in tutte le classifiche di vendita dei paese asiatici, oggetto di culto per migliaia di adolescenti e presto anche un film firmato dalla celebre cineasta giapponese Masako Matsuura.

Ai ha quindici anni appena e il più completo disinteresse nei confronti delle “istituzioni” che reggono il sistema dei valori tradizionali: famiglia e scuola. Ha già consumato notti d’amore col suo ragazzo in uno dei tanti “love hotels” che lambiscono i quartieri bene della capitale giapponese, salta le lezioni, fa shopping sfrenato per le vie trendy di Shibuya, aspetta l’alba tra karaoke e discoteche. In lei non c’è alcuna dichiarazione d’alterità, immersa com’è nella consuetudine del divertimento, la sua è un’inconsapevole resistenza passiva. Colpita dal padre in un eccesso di collera, Ai fugge di casa e intraprende la sua ascesa all’empireo del sesso a pagamento: hostess in un night club, prostituta d’alto bordo, infine attrice di film a luci rosse.

Benvenuti nel sorprendente “Impero dei sensi” delle adolescenti nipponiche, dove l’innocente logo del gattino di Hello Kitty può finire ad ornare accessori di piacere solitario, perché sensi e segni, usi (del proprio corpo) e consumi voluttuari si rincorrono lungo il circuito di una macchina produttiva ingolfata, sempre sull’orlo di una crisi fatale della domanda. Iijima Ai fa finta di nulla circa i risvolti sociologici della sua prosa e si racconta come in una confessione: i contrasti con la famiglia, il risveglio del corpo, la scoperta del sesso come strumento commerciale, l’ossessione per il denaro, la rincorsa insaziabile al divertimento. Fino all’estenuazione, alla consumazione (totale e in un certo senso malinconica) dell’ultimo briciolo di coscienza… che forse reclama dolorosa limpidezza e ordine in mezzo ad una travagliata instabilità emotiva. Eppure, malgrado la crudezza delle situazioni e l’estremismo di certe scelte, Platonic Sex scorre leggero e accattivante (col suo sapiente mix di tecniche di marketing all’incrocio tra scrittura, televisione e nuovi media) nella naturalezza del suo linguaggio esplicito e nella nudità sentimentale della sua prosa. Circa la succitata rappresentatività verso le esigenze di una generazione poco paziente, l’autrice declina ogni merito. Il suo è solo un diario scritto con la maturità del poi che nasce oggi dalle ceneri del suo stesso passato a reclamare un nuovo futuro.

Frattanto altre si scaldano a bordo campo. Yamada Eimi, Shungiku Uchida, Rieko Matsura vellicano il segmento di marketing più coccolato dall’industria della moda, il cosiddetto “branchetto rosa”: quella fascia generazionale di giovani donne che rimanda indefinitamente il suo ingresso nell’età adulta ed estende l’adolescenza fino alla soglia della mezza età nel tentativo di scampare al destino annichilente delle generazioni precedenti. A loro, queste scrittrici della nuova onda che mischiano spregiudicatamente marketing letterario e nuovi media, restituiscono l’autoritratto di una donna scaltra e spregiudicata fino alla soglia della crudeltà, che alle sofisticate arti della geisha ha sostituito la dimestichezza con la tecnologia.

"A briglia sciolta", nuovo romanzo di Mishima

Mentre girovagavo qua e là per la rete, ho scoperto con piacere che una settimana fa è uscito un nuovo romanzo di Mishima, A briglia sciolta (Feltrinelli, pp. 432, € 14).
Questa la presentazione tratta dalla quarta di copertina:

Giappone 1932-1933: sono anni di crisi in cui vengono compiuti una serie di attentati da parte di gruppi estremisti. Honda Shigekuni, che avevamo già incontrato in Neve di primavera, ricompare come protagonista in questo secondo episodio della tetralogia di Mishima nelle vesti di giudice della Corte di appello di Osaka. Ha compiuto trentotto anni, da dieci anni è sposato con la mite Rie, da cui non ha avuto figli, e conduce una vita tranquilla e abitudinaria. Un giorno però gli capita di presenziare a un torneo di kendo e fa la conoscenza di Isao linuma, che per Honda è la reincarnazione dell’aristocratico compagno di scuola Kiyoaki Matsugae, la cui morte aveva segnato per lui la fine della giovinezza. Isao è il figlio di Shigeyuki linuma, il vecchio precettore di Kiyoaki e ora presidente di un’associazione patriottica della destra. Suo figlio, a soli diciannove anni, è un campione di kendo, un atleta che sprigiona energia e coraggio virili ma anche un ragazzo ancora puro e ingenuo. Nonostante il turbamento e la nostalgia, Honda è felice di aver ritrovato l’amico la cui vita è avvinghiata alla sua come un bel rampicante all’albero e si sente rinato a sua volta. Isao però, cresciuto nel rispetto del codice dei samurai, cova il mito dell’intransigenza verso il potere ingiusto e corrotto che giustifica la rivolta e in caso di sconfitta prevede il suicidio. Honda cerca di metterlo in guardia dai rischi, ma Isao ormai è avviato sulla via senza ritorno della sovversione restauratrice.

"Il passato di Shoko" di Miyuki Miyabe

Approfittando di una sera libera in cui sono mediamente sveglia (ma penso ancora per poco), condivido con voi la scoperta di un thriller nipponico che non conoscevo affatto: Il passato di Shoko, l’opera più celebre della scrittrice Miyuki Miyabe (Fanucci, pp. 384, 17 €). Ecco qui la quarta di copertina:

In un Paese che controlla ogni singolo movimento dei cittadini, com’è possibile che avvenga uno scambio di identità o che qualcuno svanisca nel nulla? Il detective Shunsuke Honma sta superando il terribile trauma della morte della moglie e di un incidente che lo ha lasciato menomato. Il suo periodo di inattività finisce quando un nipote gli chiede aiuto per rintracciare la sua fidanzata Shoko; ma ben presto Honma si accorge che il passato di lei non le appartiene davvero. È come se avesse ‘rubato’ l’identità di un’altra persona, di una Shoko realmente esistita, qualcuno che forse la donna potrebbe aver ucciso prima di far perdere ogni traccia di sé, celandosi dietro un’astuta e fittissima trama di inganni. Ma Honma è tenace, metodico, sa collegare anche informazioni apparentemente prive di qualsiasi connessione, e poco a poco ricostruisce le storie delle due donne, scoprendo a che prezzo è possibile sfuggire al controllo di uno Stato onnipresente. Miyuki Miyabe porta avanti la complessa trama del romanzo con una prosa stringata, combinando con maestria cambi di ritmo e una raffinata analisi psicologica, fino a raggiungere un risultato narrativo straordinario.

"Il Buddha bianco" di Hitonari Tsuji

E’ da diverso tempo che nel blog non presento romanzi, ed oggi ho deciso di rifarmi. Ecco a voi, dunque, Il Buddha bianco di Hitonari Tsuji, scrittore e musicista, (traduttore Francesco Bruno, Marco Tropea editore, pp. 256, 16,90 €). Il volume, vincitore del prestigioso Prix Femina Étranger, è una recente uscita che va ad arricchire il panorama bibliografico italiano con un autore già affermato in patria, ma poco o affatto conosciuto da noi.
Questa la quarta di copertina del volume, ispirato alla vera storia del nonno dell’autore:

Sulla piccola isola di Ono, nell’estremità meridionale del Giappone, la famiglia Eguchi si dedica da generazioni alla forgia delle spade, un’arte antica in cui rivive la fierezza dei primi samurai che colonizzarono la regione. È l’inizio del Novecento quando il giovane Minoru decide di seguire le orme paterne e di legare il proprio destino a questo isolato microcosmo rurale, dove il tempo sembra sospeso nell’incanto di tradizioni ancestrali. Con ingegno e forza d’animo, Minoru supera le sfide del progresso che presto cambia il volto dell’isola, i rovesci della sorte, gli orrori delle due guerre mondiali, ma nel suo intimo, attraverso gli anni, riecheggia un tormentoso interrogativo, legato al significato dell’esistenza, al mistero della morte, al valore della memoria. La risposta coinciderà con l’ultima grande prova della sua vita, e avrà a che fare con la visione di un maestoso Buddha bianco che fin dall’infanzia lo sorregge nei momenti bui. Evocativa saga familiare ispirata alla storia del nonno dell’autore, questo romanzo trascende i confini del tempo per affrontare i grandi quesiti dell’uomo, attraverso quella profondità di sentire, quella saggezza filosofica e quella impalpabile levità che sono proprie della cultura orientale.

Due film dedicati a "Kitchen" di Banana Yoshimoto

Forse non tutti sanno che dal celebre romanzo Kitchen di Banana Yoshimoto sono stati tratti  due film.
Il primo – una produzione in cantonese di Hong Kong – va sotto il nome di Wo ai chu fang (Mi piace la cucina, 1997); è stato diretto da Ho Yim e ha vinto il Puchon International Fantastic Film Festival. Il secondo, realizzato in Giappone nel 1989 con la regia di Yoshimitsu Morita e prodotto per la tv, annovera nel cast Ayako Kawahara, Kenji Matsuda, Isao Hashizume, Akinori Nakajima, Akiko Urao, Saki Matsura, Naoki Goto, Mie Hama, Senkyo Irifunetel e Konobo Yoshizumi.
Dalle informazioni raccolte (non ho ancora visto nessuna delle due pellicole), Wo ai chu fang è ritenuto abbastanza piacevole e fedele al volume, mentre la versione nipponica sembra discostarsi dall’originale e ha ricevuto commenti non proprio entusiasti (potete leggerne alcuni qui).
E ora, ecco una recensione in inglese con alcune scene tratte da Wo ai chu fang:

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi