Moshi moshi di Banana YoshimotoMoshi moshi (‘Pronto?’): sono queste le parole che Yoshie sogna di poter dire – anche solo un’ultima volta – a suo padre. Parole semplici, banali per contrastare una morte assurda: l’uomo, infatti, ha perso la vita in circostanze poco chiare, al fianco di una donna dal passato inquieto, mentre la moglie e la figlia lo aspettavano, come sempre, a casa.

Una famiglia perfetta distrutta in un solo istante da una tempesta perfetta: ecco il punto di partenza della nuova opera di Banana Yoshimoto, Moshi moshi (trad. di G. M. Follaco, Feltrinelli, pp. 206, € 13; ora in offerta a € 11,05), ennesimo romanzo di formazione al femminile della scrittrice, in cui rabbia, impotenza, amore e istinto vitale si compenetrano con leggerezza.

Shimokitazawa
Cafè di Shimokitazawa

Distrutta dal dolore e sconcertata per la relazione segreta del padre, Yoshie riesce – come molte protagoniste dell’autrice giapponese – a trovare un nuovo senso all’esistenza rifugiandosi in cucina, tra intensi profumi e consolanti sapori. Ed è proprio nel piccolo bistrot del vivace quartiere Shimokitazawa (Tokyo), Les Liens (significativamente ‘I legami’), dove lavora, che riesce a recuperare il gusto della vita e persino il desiderio – o forse solo l’aspirazione, contraddittoria – di amare ed essere riamata. Il tutto è, come sempre, raccontato con quello stile piano e apparentemente ingenuo che ormai gli affezionati lettori della Yoshimoto conoscono bene sin dai tempi di Kitchen.

Se Yoshie tende purtroppo a soffrire di alcune sbavature nella costruzione del personaggio, miglior sorte (narrativa) è riservata a sua madre, forse la vera eroina del romanzo. La sua presenza lieve e credibile riesce in parte a riscattare una storia che, soprattutto nelle parti finali, sembra aver smarrito un poco se stessa. Peccato, Banana, sarà per il prossimo romanzo.

 

Per leggere un brano e una ricetta tratti del romanzo, date un’occhiata a questo post del blog.

Foto di mamacharikinoko tratta da Globalvoicesonline.org.

1 commento il [Recensione] “Moshi moshi” di Banana Yoshimoto: la cucina, l’amore e il gusto della vita

  1. Secondo me, invece, Banana ha fatto centro, ma io sono di parte, perché l’adoro!! E’ un libro profondo e affronta un tema difficile e “scomodo” per i Giapponesi, quello del suicidio, una vera piaga sociale per questo meraviglioso paese. Se ti va, ne parlo anche nel mio blog (http://ledonnenonsannoscrivere.blogspot.it/). Un caro saluto e complimenti per il tuo bel blog!

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