Categoria: news

"La teoria delle nuvole" di Stéphane Audeguy

Il libro di cui vi parlerò oggi, Teoria delle nuvole, è opera di un francese, Stéphane Audeguy; sempre più spesso, infatti, accade che scrittori francofoni si interessino all’universo giapponese e lo dispieghino poi nelle loro pagine (per fare soltanto due nomi: Nothomb e Detrie). Ciò, di certo, non sorprenderà se si ricorda che il japonisme, ossia il principale movimento culturale che ha portato il Sol Levante in Europa, è nato proprio all’ombra della torre Eiffel.
Tornando al volume di oggi, si tratta del romanzo d’esordio di un quarantenne insegnante di storia del cinema, ora acclatissimo in patria. Il libro è stato pubblicato nel maggio di quest’anno dai tipi della Fazi editore, conta 300 pagine e costa 18 euro. Questa la presentazione, tratta dal sito della casa editrice:

Akira Kumo, un anziano stilista giapponese, vive a Parigi in una casa piena di libri. Le sue origini sono misteriose: non si sa da dove venga, non si sa che età abbia. Un giorno come tanti Akira decide di assumere una giovane bibliotecaria, Virginie Latour, per catalogare la sua immensa collezione di opere dedicate al più mutevole dei soggetti: le nuvole. A lei, che lentamente saprà conquistarne la fiducia, confida il segreto di una genealogia della scienza e della poesia meteorologica, in parte reale in parte immaginaria, cui hanno partecipato uomini che la Storia ha spesso ignorato. Luke Howard, lettore appassionato delle geografie del cielo, che all’inizio del xix secolo ha per primo classificato e dato un nome alle nubi; il pittore inglese Carmichael, che per sottrazioni successive giunse a dipingere solo nuvole e ad eliminare tutto il resto; lo scienziato Richard Abercrombie, soggiogato da una tale passione enciclopedica da fare il giro del mondo per scoprire come mutano i cieli del pianeta e, per una bizzarra concordanza, le varie forme del sesso femminile.
Forte di una scrittura cristallina e di un’impeccabile architettura narrativa, salutato dalla critica come un capolavoro, La teoria delle nuvole è un romanzo di calviniana leggerezza nel quale fantasia scientifica e poetica, romanzo d’avventura e ricostruzione storica convergono e s’irradiano attraverso i tempi e gli orizzonti più lontani: la giungla del Borneo e i plumbei orizzonti scandinavi, la piana di Waterloo e la nube atomica di Hiroshima.

Roma: incontri per appassionati di haiku

Presso la sede delle Edizioni Empiria (via Baccina 79, tel.0669940850 – fax 0645426832), una delle maggiori case editrici di haiku in Italia, si terranno i seguenti incontri:

lunedì 9 novembre alle ore 18
Seminario di poesia haiku
a cura della Dott.ssa Maria Rosa Piranio

***
lunedì 16 novembre alle ore 18
L’haiku nella letteratura giapponese
Conferenza della Prof.ssa Maria Teresa La Rocca

***
lunedì 30 novembre alle ore 18
Seminario di poesia haiku
a cura della Dott.ssa Maria Rosa Piranio

Milano: presentazione "L'anima nascosta del Giappone" di Marcella Croce

Vi consiglio caldamente questa presentazione:

MILANO 13 NOV.Il 13 novembre alle ore 21.15 nella sala dell’Acquario Civico (Viale Gerolamo Gadio, Milano) sarà presentato il libro di Marcella Croce L’ANIMA NASCOSTA DEL GIAPPONE (MARIETTI EDITORE)
Prefazione di Kazufumi Takada, Direttore dell’Istituto Giapponese di Cultura in Roma;
a cura del Caffè Letterario di Avventure del Mondo – Milano
Proiezione digitale a cura dell’autrice
Introduce Roberta Masi

Teatro Rakugo a Firenze (30 ottobre)

Causa momentaneo braccio al collo, il post sarà telegrafico. Oggi vi propongo un invito molto interessante:

IROHA ti invita a una serata dedicata al teatro comico tradizionale Rakugo, il 30 ottobre a Firenze: uno spettacolo in italiano e in giapponese con il famoso interprete Ryuraku Sanyutei … e buffet con sushi e piatti giapponesi e italiani, sake e tè giapponese!

Il maestro Ryuraku Sanyutei è uno dei massimi interpreti viventi di Rakugo. In Giappone riscuote grande successo di pubblico e critica.
Fra ottobre e novembre il maestro Sanyutei effettua una tournée a Roma, Milano, Firenze e Parigi, con il sostegno della Japan Foundation (Ente statale giapponese che promuove gli scambi culturali con l’estero) e in collaborazione con l’Istituto Giapponese di Cultura in Roma e con la professoressa Sagiyama dell’Università di Firenze.

Dove e quando

La serata si svolge in Borgo Ognissanti 4, Firenze, presso la Chiesa Evangelica Battista.

* Lo spettacolo del maestro Ryuraku Sanyutei inizia alle ore 21,00 ed è a ingresso libero.
* Per la cena a buffet (ore 19,30-20,45) prezzo: 10 Euro a persona + quota associativa per chi non è già iscritto a IROHA (10 Euro per 12 mesi).

Per avvicinarsi al teatro giapponese: Gioia Ottaviani, Introduzione al teatro giapponese, Ponte alle Grazie, 1999, 23, 24 €.

Bologna: Body Tracing – La traccia del femminile nel corpo della metropoli

Vi segnalo subito un evento interessantissimo del quale mi hanno parlato (grazie a arta Bi per la segnalazione):

* Body Tracing – La traccia del femminile nel corpo della metropoli (23 Ottobre – 11 Dicembre 2009)*

Dal 23 ottobre all’11 dicembre la libreria Serendipità e la Biblioteca Amilcar Cabral propongono un ciclo di incontri sulla letteratura giapponese contemporanea al femminile, dal titolo “Bodytracing”, curato da Paola Scrolavezza, docente di Lingua e letteratura giapponese all’Università Ca’ Foscari di Venezia e all’Università de- gli studi di Bologna, con la consulenza scientifica di Gianluca Coci, docente di Lingua e letteratura giapponese all’Università degli studi di Torino e con la collaborazione di Valerio Luigi Alberizzi (JSPS postdoctoral fellow), Dottore di ricerca in Civiltà dell’India e dell’Asia Orientale.
É un percorso attraverso sette romanzi o racconti, pubblicati tra il 2005 e il 2009, nei quali le autrici esplorano il complesso rapporto tra la donna e la città, il ruolo dello spazio urbano nella costruzione dell’identità di genere e la traccia del femminile nel corpo della metropoli. Sentimenti, desideri e paure si intrecciano nelle strade di città reali (Tokyo, Amburgo, Praga) e iperreali nelle pagine di Kirino Natsuo, Taguchi Randy, Yamada Eimi, Tawada Yoko, Hasegawa Junko, Ogawa Yoko, Yu Miri.
Ad ognuna di queste scrittrici sarà dedicato un incontro, che prevede la lettura di brani del libro e una discussio ne con studiosi ed esperti di diverse discipline: architetti, sociologi, antropologi, linguisti e registi cinematografi ci. Durante la lettura saranno proiettate immagini di opere di artisti contemporanei giapponesi che esplorano le relazioni fra architettura, corpo e spazio urbano.

Unopera di Hideaki Kawashima
Un’opera di Hideaki Kawashima

Ad ogni incontro sarà presente il traduttore italiano del libro in oggetto e in due casi le autrici.

> 23 ottobre 2009 Cappella Farnese ore 18,30 «GROTESQUE» di KIRINO NATSUO conducono Paola Scrolavezza e Gianluca Coci, intervengono Giovanna Franci, Raffaele Milani, Marco Bettini, Michele Righini
> 30 ottobre 2009 Cappella Farnese ore 18,30 «MOSAICO» di TAGUCHI RANDY incontro con Taguchi Randy; conducono Paola Scrolavezza e Gianluca Coci, intervengono Tommaso Pincio e Tiziana Villani
> 13 novembre 2009 Sala dell’Angelo, via San Mamolo 24, 18,30 «L’UOVO INFECONDO» di HASEGAWA JUNKO incontro con Hasegawa Junko; conducono Paola Scrolavezza e Gianluca Coci, interviene Alessandra Criconia
> 20 novembre 2009 Sala Conferenze, Quartiere Santo Stefano, via Santo Stefano 119, ore 18,30 «OCCHI NELLA NOTTE» di YAMADA EIMI conduce Paola Scrolavezza, interviene Tiziana Villani
> 27 novembre 2009 Sala dell’Angelo, via San Mamolo 24, ore 18,30 «IL BAGNO» di TAWADA YOKO conduce Paola Scrolavezza, intervengono Lucia Perrone Capano e Francesco E. Barbieri
> 4 dicembre 2009 Cappella Farnese ore 18,30 «PROFUMO DI GHIACCIO» di OGAWA YOKO conduce Paola Scrolavezza, interviene Massimiliano Matteri
> 11 dicembre 2009 Sala dell’Angelo, via San Mamolo 24, ore 18,30 «SCENE DI FAMIGLIA» di YU MIRI conduce Paola Scrolavezza, interviene Fabio Calvi

La manifestazione si svolge nel contesto dell’iniziativa nazionale per la promozione alla lettura “Ottobre Piovono Libri”, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e nasce dalla collaborazione di due diverse realtà che a Bologna lavorano per promuovere lo studio e la conoscenza delle culture dei paesi extraeuropei: una Biblioteca specializzata del Comune di Bologna, la Biblioteca Amilcar Cabral, e una Cooperativa di recente istituzione, Serendipità, che unisce all’attività editoriale quelle di biblioteca e libreria specializzata. (http://www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=69853)

"Battle royale" di Takami Koushun

Con soltanto dieci anni di ritardo, è stato finalmente pubblicato in Italia uno dei romanzi best seller della letteratura giapponese moderna. Il titolo Battle star, con buone probabilità, non vi dirà nulla, eppure nel Sol Levante ha dato vita a manga, film e quant’altro ispirato alla storia narrata. L’autore, Takami Koushun, ha immaginato l’esistenza di una spietata Repubblica della Grande Asia dell’Est, nata dall’unione del Giappone con la Cina, in cui ogni anno, come accadeva d’altronde già ai tempi di Teseo e del Minotauro, un gruppo di giovani viene spedito in un’isola deserta per prendere parte ad un crudele gioco al massacro. Tutti contro tutti, o quasi, perché soltanto uno, alla fine, potrà sopravvivere.
I toni pulp e la violenza manifesta hanno, naturalmente, fatto gridare allo scandalo, ma gli ammiratori non sono mancati. Molti, infatti, scorgono nel libro una metafora – certo esasperata – della tormentata condizione di numerosi ragazzi d’oggi, abbandonati a se stessi. Altri, invece, preferiscono leggerlo sotto una prospettiva etico-psicologica, che spinge a confrontarsi con interrogativi angoscianti e dubbi difficili da dirimere: è bene allearsi col più forte o con chi si ama, anche se significa rischiare la propria vita? Quale amico sacriferesti per sopravvivere e perché? La risposta è in ciascuno di noi, nelle zone più oscure del nostro animo.


Takami Koushun, Battle Royale (trad. it. di  T. Faraci), Mondadori, 2009, pp. 663, 12€.

Manga, anime e un libro

Dato che il fine settimana si avvicina e la stanchezza si fa sentire, “stacco” dai soliti libri e dedico il post al mondo degli anime e dei manga, segnalandovi alcuni eventi.
Innanzitutto, a Torino, presso la Mole antonelliana, è iniziata da poco tempo la mostra Manga Impact, che si concluderà il 17 gennaio 2010.
Per gli abitanti della capitale, invece, all’Istituto di cultura giapponese di Roma, il 20 ottobre, alle 18.30, si terrà una conferenza dedicata agli anime e ai manga.
E per chi, invece, non può spostarsi da casa? Basta mettere sul comodino il volume L’incanto del mondo. Il cinema di Hayao Miyazaki, di Anna Antonini (ed. Il Principe Costante,pp. 192, 14 €). E questa la recensione di Giulia Mozzato:

Sebbene sia spesso critico verso la letteratura giapponese per ragazzi, si dichiari ammiratore di autori occidentali per l’infanzia e abbia molto in comune con Carroll e Saint-Exupéry, Miyazaki non può prescindere da ciò che è peculiare della sua cultura d’origine. Il risultato è una mediazione tra culture in cui l’armonia finale è data dal fondersi di diverse concezioni del mondo e del narrare. La scelta di tali elementi sembra seguire le modalità del pensiero giapponese: ciò che funziona, è suggestivo ed è concretamente utile all’economia del racconto viene conservato e assorbito. E poco importa se arriva da Oriente o da Occidente.”
Sono tanti i professionisti dell’animazione che in questi anni hanno percorso nuove strade sia da un punto di vista prettamente tecnico che per ciò che riguarda l’ideazione e la realizzazione di storie originali.
Come tutti sanno in questa direzione sono andati molti autori giapponesi, alcuni dei quali totalmente sconosciuti in Italia dove persiste un certo pregiudizio sulla qualità delle loro opere. Non è il caso di Miyazaki Hayao, ormai osannato dalla critica (la giuria del Festival del Cinema di Venezia quest’anno gli ha attribuito il Leone d’oro alla carriera ed è solo l’ultimo di una serie importante di riconoscimenti europei) e amatissimo dal pubblico. La città incantata, ad esempio, Orso d’oro nel 2002 a Berlino, è uno di quei film che difficilmente trovano detrattori.
Così come pare sia destinato a ricevere solo elogi l’ultimo lungometraggio proprio in questi giorni nelle nostre sale, Il Castello Errante di Howl.
Alla luce di tutto ciò ha sicuramente un senso cercare di conoscere meglio la sua storia professionale, ripercorrendone le tappe che vanno dai serial televisivi destinati al grande pubblico, ma non per questo meno curati nella loro realizzazione, come Heidi (chi non la ricorda?), Anna dai capelli rossi, Lupin III, Il fiuto di Sherlock Holmes, per citarne alcuni conosciuti anche dal pubblico italiano.
Anna Antonini innanzitutto affronta e smonta nell’Introduzione alcuni pregiudizi radicati sull’opera dei disegnatori giapponesi: dal motivo per il quale realizzano occhi grandi e rotondi a quello per cui hanno spesso scelto storie tradizionali europee anziché narrazioni nipponiche. E ci ricorda che la prima serie televisiva prodotta al di fuori degli Stati Uniti ad arrivare in Italia nel 1975, Vicky il vichingo, era già una coproduzione della tedesca Munchen Merchandising e della Toei Doga, colosso dell’animazione giapponese dove a lungo ha lavorato Miyazaki: ma quanti lo sapevano?
Nel 1985 Miyazaki e l’amico e collega Takahata fondano lo Studio Ghibli, che ancor oggi gestisce tutte le fasi di produzione e postproduzione delle sue opere, “battezzandolo sì con il nome del vento, ma soprattutto con il nome di un aereo da guerra italiano di cui Miyazaki ama particolarmente il design”. Divertente e illuminante la citazione dello stesso autore che offre una chiave di lettura di due suoi capolavori, Kiki’s Delivery Service (1989) e La città incantata, paragonando molti momenti delle due storie con “un esordio nel mondo dell’animazione” e le successive difficoltà di lavoro e di rapporti. “La strega Yubaba è il signor Suzuki, il presidente dello studio Ghibli. Il funzionamento e l’organizzazione del bagno termale sono in effetti molto simili a quelli della nostra società. Chihiro potrebbe essere considerata una giovane disegnatrice appena arrivata”. L’avreste mai immaginata una simile metafora? Tutto il saggio del resto è costellato di curiosità e scoperte, affiancate a un’analisi approfondita dei singoli aspetti dell’intera opera del disegnatore: dalle origini alle fonti d’ispirazione, dalle tecniche più raffinate alle difficoltà pratiche, dalla scelta dei personaggi (predilette le protagoniste femminili) alle ambientazioni. E in appendice dettagliate schede filmografiche dei suoi lavori più importanti e una filmografia completa.

Il nuovo romanzo di Murakami: 1Q84

Chiedo scusa agli appassionati di Murakami Haruki, ma pubblico solo oggi le notizie relative al suo ultimo romanzo, uscito in Giappone a maggio: non amando particolarmente questo scrittore, non lo seguo con assiduità.
Il libro si chiama 1Q94 (il numero 9, in giapponese, si pronuncia “kyu”) e sta facendo impazzire il Giappone; iIn Italia, per leggerlo, si dovrà attendere il 2011, data giustificabile vista la mole del volume (1055 pagine). I fan di Murakami, per ingannare il tempo, possono consolarsi con le ristampe dei suoi testi, in uscita nei prossimi mesi.
Vi lascio con un articolo di Paolo Salom, tratto dal <<Corriere della sera>>:

Un bestseller ancor prima di raggiungere gli scaffali. È un caso l’ ultimo romanzo di Haruki Murakami, arrivato nelle librerie del Giappone avvolto da una impenetrabile cortina di riserbo. L’ autore giapponese, tornato a pubblicare dopo cinque anni di silenzio – l’ ultima sua opera, After Dark, è del 2004 – ha preteso che la casa editrice Shinchosha non rivelasse una sola parola contenuta nelle mille e più pagine di 1Q84, saga in due volumi che già dal titolo appare come un omaggio a Orwell. La lettera «Q», infatti, in giapponese suona «kyu» ed è omofona del numero 9. Dunque, il titolo letto in originale – ichi kyu hachi yon – diventa, appunto, 1984. Nonostante la totale assenza di pubblicità, a Tokio e nelle altre principali città del Sol Levante, migliaia di appassionati si sono messi in coda ieri nella speranza di poter acquistare il libro, la cui prima tiratura è stata già aumentata, viste le richieste, da 380 mila a 480 mila copie. Perché tanto mistero? Pare che i fan di Murakami si fossero molto indispettiti in occasione dell’ uscita (2002) di Kafka sulla spiaggia, pubblicato in Italia da Einaudi. Le proteste dei lettori sono prese in grande considerazione in Giappone: da qui la decisione, condivisa da autore e casa editrice, di non divulgare anticipazioni. Visto il successo di 1Q84, la scelta appare remunerativa: «È la prima volta che pubblichiamo un lavoro senza alcuna promozione commerciale», ha confessato, soddisfatta, Akiko Saito, direttrice editoriale della Shinchosha. Murakami, 60 anni, è venerato come il più grande scrittore vivente in Giappone, tanto che da tempo si parla di lui come un possibile Premio Nobel. In 1Q84, spiega da Tokio Alessandro Gerevini, traduttore di Banana Yoshimoto, l’autore costruisce due mondi paralleli e speculari, divisi tra realtà e irrealtà, con i protagonisti, un uomo e una donna, che si cercano pagina dopo pagina fino all’ epilogo finale, un colpo di scena in cui prevale il mondo della fantasia, tra scoppi di violenza, uccisioni e suicidi. È il classico universo di Murakami, una sorta di citazione circolare delle proprie opere – per prima Kafka sulla spiaggia – e omaggi, almeno apparenti, ai grandi scrittori dell’ Occidente: Kafka, appunto, nel 2002, e ora George Orwell. Tributi che non necessariamente sono evidenti nello svolgersi del romanzo. Ma che possono avere un senso in un progetto autoriale che appare qui nel suo culmine. In Italia, 1Q84 uscirà (nel 2011) da Einaudi.

Grazie
Chiedo scusa agli appassionati di Murakami Haruki (come .., che ha lasciato un commento nel blog in questi giorni) ma pubblico solo oggi le notizie relative al suo ultimo romanzo, uscito in Giappone a maggio: non amando particolarmente questo scrittore, non lo seguo con assiduità.
La sua ultima fatica si chiama 1Q94 (il numero 9, in giapponese, si pronuncia “kyu”) e sta facendo impazzire il Giappone. In Italia, per leggerlo, si dovrà attendere ben il 2011; data giustificabile vista la mole del volume (1055 pagine). I fan di Murakami, per ingannare il tempo, possono consolarsi con le ristampe dei suoi testi, in uscita nei prossimi mesi.
Vi lascio con un articolo di Paolo Salom, tratto dal Corriere della sera:

Un bestseller ancor prima di raggiungere gli scaffali. È un caso l’ ultimo romanzo di Haruki Murakami, arrivato nelle librerie del Giappone avvolto da una impenetrabile cortina di riserbo. L’ autore giapponese, tornato a pubblicare dopo cinque anni di silenzio – l’ ultima sua opera, After Dark, è del 2004 – ha preteso che la casa editrice Shinchosha non rivelasse una sola parola contenuta nelle mille e più pagine di 1Q84, saga in due volumi che già dal titolo appare come un omaggio a Orwell. La lettera «Q», infatti, in giapponese suona «kyu» ed è omofona del numero 9. Dunque, il titolo letto in originale – ichi kyu hachi yon – diventa, appunto, 1984. Nonostante la totale assenza di pubblicità, a Tokio e nelle altre principali città del Sol Levante, migliaia di appassionati si sono messi in coda ieri nella speranza di poter acquistare il libro, la cui prima tiratura è stata già aumentata, viste le richieste, da 380 mila a 480 mila copie. Perché tanto mistero? Pare che i fan di Murakami si fossero molto indispettiti in occasione dell’ uscita (2002) di Kafka sulla spiaggia, pubblicato in Italia da Einaudi. Le proteste dei lettori sono prese in grande considerazione in Giappone: da qui la decisione, condivisa da autore e casa editrice, di non divulgare anticipazioni. Visto il successo di 1Q84, la scelta appare remunerativa: «È la prima volta che pubblichiamo un lavoro senza alcuna promozione commerciale», ha confessato, soddisfatta, Akiko Saito, direttrice editoriale della Shinchosha. Murakami, 60 anni, è venerato come il più grande scrittore vivente in Giappone, tanto che da tempo si parla di lui come un possibile Premio Nobel. In 1Q84, spiega da Tokio Alessandro Gerevini, traduttore di Banana Yoshimoto, l’ autore costruisce due mondi paralleli e speculari, divisi tra realtà e irrealtà, con i protagonisti, un uomo e una donna, che si cercano pagina dopo pagina fino all’ epilogo finale, un colpo di scena in cui prevale il mondo della fantasia, tra scoppi di violenza, uccisioni e suicidi. È il classico universo di Murakami, una sorta di citazione circolare delle proprie opere – per prima Kafka sulla spiaggia – e omaggi, almeno apparenti, ai grandi scrittori dell’ Occidente: Kafka, appunto, nel 2002, e ora George Orwell. Tributi che non necessariamente sono evidenti nello svolgersi del romanzo. Ma che possono avere un senso in un progetto autoriale che appare qui nel suo culmine. In Italia, 1Q84 uscirà (nel 2011) da Einaudi.

Foto tratta da qui

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