Mese: Febbraio 2020

“La gatta, Shōzō e le due donne” di Tanizaki Jun’ichirō

la gatta shozo e le due donne

la gatta shozo e le due donneAssieme all’anonimo protagonista di Io sono un gatto di Natsume Sōseki, la felina di “La gatta, Shōzō e le due donne” di Tanizaki Jun’ichirō (trad. di Gianluca Coci, Neri Pozza, 2020, pp. 126, € 17) ha un posto tutto suo nel mio personale bestiario giapponese.

Nel breve romanzo, l’ingenuo e infantile Shōzo ripudia  la moglie Shinako per sposare la  ricca e volubile cugina Fukuko. Shinako, non rassegnata, scrive alla rivale per chiederle l’affidamento di Lily, la gatta tanto amata dal marito al punto da suscitare gelosie e rancori in famiglia.  La donna riuscirà nell’impresa? E come reagirà Shōzō all’idea di privarsi dell’unico essere che sembra rispettarlo e comprenderlo?

L’opera è stata, per me, una piacevole sorpresa, soprattutto per quanto riguarda  le fedelissime descrizioni del comportamento della gatta e l’organizzazione della materia narrativa, dal momento che pressoché in ogni capitolo Tanizaki si immerge con abilità in un diverso personaggio, rivelandone i pensieri e le segrete intenzioni. Come per paradosso, i difetti di solito attribuiti ai felini vengono proiettati sugli umani, che agiscono così sulla spinta dell’egoismo, dell’interesse e della scaltrezza, ingannandosi l’un l’altro; soltanto Lily sembra conoscere davvero il significato della riconoscenza e dell’affetto.

#20peril2020: “Giapponeserie d’autunno” di Pierre Loti

Loti Giapponeserie d'autunno

Loti Giapponeserie d'autunnoTitolo: Giapponeserie d’autunno (trad. di Maurizio Gatti, ObarraO, 2019) 

Autore: Pierre Loti

Cos’è? Queste pagine estratte dai diari di viaggio dello scrittore e globetrotter francese, datate 1895, ci conducono all’esplorazione di un Giappone che sta conoscendo grandi trasformazioni e che, al contempo, sta perdendo poco per volta quelle sue caratteristiche atmosfere capaci di conquistare gli europei come Loti. Malgrado la diffidenza e i pregiudizi dell’autore del romanzo Kiku-san. La moglie giapponese (già pubblicato da ObarraO) nei confronti dei giapponesi siano a volte sin troppo espliciti, le sue descrizioni sono spesso suggestive e ricche di dettagli, dandoci quasi l’impressione nostalgica di sfogliare un vecchio album fotografico. Fra realtà e fantasia esotica, Loti fa così rivivere un Giappone perduto, affollato di risciò, geisha, templi, villaggi…

Una frase d’impatto: [riferito ad alcune statue di dei] “E’ veramente difficile e ossessivo pensare che quelle attese, quei sorrisi, l’esplosione della grandiosità dorata – e i gesti folli degli altri, quelli orribili che stanno in mezzo – siano lì da ore, da giorni, da stagioni, da anni e da secoli, a partire dall’anno mille.”

Consigliato a chi…: vuole rivivere le sensazioni di un viaggiatore di altri tempi.

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