A Higashiyama, mentre la gente è indaffarata alla fine dell’anno
Dimenticando
le occupazioni
di fine anno,
aspetto quello nuovo
in modo diverso.
Questo mondo
mi appare sempre
come un sogno,
ma il mio cuore
non si scuote.
Come rugiada
che si adagia
sui fili d’erba,
è la vita umana
in questo mondo.
Con l’affidarmi
all’infinita potenza
della Dottrina,
otterrò compassione
nella Rugiada del Loto.
Per comprendere
la compassione
con le lacrime di rugiada,
ho fatto il voto
di vivere nell’eremo.
Ascolto commosso
la campana che suona
in sintonia
col temporale
del mattino.
Vista desolante
del paese natio,
tanto cambiato;
dove è andata
la gente del passato?
dai Canti dell’eremo di Saigyō, a cura di Luigi Soletta, La Vita Felice, 2008, pp. 116-119
Versione giapponese:
Toshi kurete
sono itonami wa
wasurarete
aranu sama naru
isogi o zo suru
Yo no naka o
yume to miru miru
hakanaku mo
nao odorokanu
waga kokoro kana
Nobe no tsuyu
kusa no ha goto ni
sugareru wa
yo ni aru hito no
inochi narikeri
Hedatenaki
nori no kotoba ni
tayori hete
hachisu no tsuyu ni
aware kakuramu
Aware shiru
namida no tsuyu zo
koborekeru
kusa no iori o
musubu chigiri wa
Akatsuki no
arashi ni taguu
kane no oto o
kokoro no soko ni
kotaete zo kiku
Furusato wa
mishi yo ni mo nizu
arenikeri
izuchi mukashi no
hito ikinikemu