Categoria: saggistica

Ritorno in Giappone: “La nostalgia felice” di Amélie Nothomb

amelie nothomb nostalgia felice518400000 secondi, 5844 giorni o, detta ancora altrimenti, sedici anni: per un tempo così lungo Amélie Nothomb, la celebre scrittrice belga, non ha messo piede in Giappone, «il paese della bellezza» che l’ha vista bambina e poi, dopo quasi due decenni, giovane alle prese con un’alienante esperienza lavorativa, descritta magistralmente in Stupore e tremori. 

Il suo rapporto con il Sol Levante è fatto di assenze, nostalgie, tormento, dolcezza e ricordi: l’adorata bambinaia Nishio-san che stende la biancheria al sole, l’odio per le onnipresenti e voraci carpe (immortalato in Metafisica dei tubi), la stupefacente gentilezza di Rinri, il fidanzato di Tokyo (cui è dedicato Né di Eva né di Adamo)…

E così, all’indomani del sisma nipponico del 2011, Amèlie decide – o, meglio, sente il bisogno(altro…)

La brace e la neve: una riflessione sulla cerimonia del tè

tè matcha cerimonia del tè cultura del tè tolliniLo stato di quiete profonda del maestro del tè (chajin) in giapponese

“è reso con l’espressione kōrojō itten no yukisul braciere rovente un fiocco di neve»).
Quando un fiocco di neve cade sul braciere rovente, immediatamente si dissolve.
Allo stesso modo, al chajin impegnato nella preparazione
del Tè, quando viene un pensiero lo lascia svanire, proprio come il fiocco a contatto con il fuoco

citazione da La cultura del tè in Giappone e la ricerca della perfezione di Aldo Tollini

 

Immagine tratta da qui.

Fumi no hi: 23 luglio, giornata nazionale delle lettere

francobolli giapponesi fumi no hi tè
Francobolli giapponesi commemorativi del 2013

Il 23 luglio è conosciuto come fumi tsuki fumi no hi (文月ふみの日), ossia il giorno delle lettere nel mese delle lettere. Il numero 23 può essere infatti scomposto in 2 (fu) and 3 (mi), mentre fumizuki è un antico nome che si usava per luglio (e i due kanji che lo compongono possono leggersi insieme, appunto, come mese delle lettere).

La ricorrenza è stata stabilita nel 1979 dall’allora Ministero delle poste e telecomunicazioni per promuovere la corrispondenza epistolare; per l’occasione, ogni anno vengono stampati dei bellissimi francobolli commemorativi.

Sebbene il Giappone sia uno dei paesi più tecnologici del mondo e i suoi abitanti amino comunicare via email o sms, ancora oggi i francobolli sono realizzati con estrema cura, come si può vedere anche nel sito della società filatelica giapponese.

Hyakunin Isshu francobolli giappone
Serie dedicata a “Hyakunin Isshu” (2012)

Immagine tratta da qui.

La festa di Tanabata raccontata da Ekuni Kaori in “Stella stellina”

Tanabata festa giapponese 7 luglioOgni 7 luglio in Giappone ricorre Tanabatafestività di origine cinese – di cui abbiamo già parlato qui -, in coincidenza con l’incontro delle due stelle Vega e Altair, rappresentate romanticamente da una coppia di amanti (Orihime e Hikoboshi) che ha la possibilità di ricongiungersi solo una volta l’anno.

Per l’occasione è tradizione scrivere i propri desideri su alcune strisce di carta (tanzaku), per poi appenderle ai rami del bambù. Ma lasciamoci raccontare di questo momento da Shōkō, la protagonista di Stella stellina di Ekuni Kaori (trad. di P. Scrolavezza, ed. Atmosphere, 2014, pp. 160, € 15, ora in offerta a 12,75), romanzo che ho recensito qualche tempo fa. Buona lettura e buon Tanabata! (altro…)

5 meravigliosi diari di viaggio illustrati sul Giappone

Viaggiare da fermi sino in Giappone attraverso un libro: si può, grazie alla maestria di alcuni artisti che hanno saputo ritrarre in maniera sorprendente paesaggi, scene di vita, dettagli. Per questa ragione, ho scelto per voi cinque diari di viaggio, pubblicati negli ultimi anni, che io apprezzo particolarmente. Fatemi sapere che ne pensate!

  •  Diario di un viaggio in Giappone Rémi Maynègre e Sandrine Garcia Che succede se un illustratore e fumettista parte in luna di miele per il Sol Levante, con una moglie innamorata come lui del Giappone? Il risultato sono tre volumi (di cui finora solo due dati alle stampe), in cui le parole si fondono alle immagini, dal titolo Diario di un viaggio in Giappone (trad. di R. Vachot-Inukai e D. G. Caci, Panini, 2013). Rémi Maynègre e Sandrine Garcia – così si chiamano i due autori – hanno dedicato il primo volume (pp. 154, € 35, ora in offerta a 29,75) alla frenetica Tokyo e il secondo al monte Koya (p. 155, € 35, ora in offerta a 29,75), uno dei luoghi nipponici più imbevuti di spiritualità.

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Nuove uscite di letteratura, saggistica e lingua giapponese (estate 2014)

Poche settimane fa ho pubblicato un post con le nuove uscite della primavera e dell’estate 2014; ecco un’ulteriore lista di titoli in uscita in questi mesi:

Narrativa

  • Ore d’ozio di Kenko Hoshi, a cura di Adriana Boscaro (Marsilio, 2014, pp. 168, € 15). Dalla quarta di copertina: “Opera più famosa della letteratura classica ore d'ozio kenko hoshi letteratura giapponesemedievale, scritta intorno al 1330, lo Tsurezuregusa ha goduto e gode tuttora di enorme successo, sia all’estero, dove è stato tradotto in numerosissime lingue, sia nella madrepatria. In virtù del suo stile raffinato e del suo particolare genere è infatti oggi letto in tutte le scuole del Giappone come esempio più significativo della tradizione classica. All’interno del testo scorrono con suggestiva limpidezza le 243 prose che lo compongono, piccole gemme di un sapere poliedrico e di una lucida saggezza. Riflessioni personali, aforismi, appunti e ricordi si alternano in modo spontaneo e genuino tradendo la profonda sensibilità dell’autore, che fa propri i canoni della letteratura giapponese medievale e i principi estetici del pensiero buddhista nipponico. Estraniatosi dalle accese dinamiche di Corte, l’autore fa dell’immersione nella natura il prisma attraverso cui considerare la realtà circostante: il passato mondano, la società, ma anche la posizione dell’uomo nell’universo, l’essenza stessa della vita. Il «beato ozio» diventa allora un momento di ebbrezza che permette di acuire il proprio sguardo e di inoltrarlo prima verso la contemplazione e poi verso la stesura di queste brevi, penetranti, a volte autoironiche «quisquilie», ineguagliabili nella loro semplicità e bellezza”.

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Il ristorante dell’amore ritrovato e il plumcake del sorriso

il ristorante dell'amore ritrovato ito ogawa“Eppure, qualsiasi cosa potesse capitarmi, ne ricavavo una gioia sottile, impensabile in città. Mi sentivo appagata anche se solo soccorrevo un onisco rimasto capovolto sul dorso. Ogni piccola cosa mi mandava in visibilio, al punto che avrei voluto baciare Dio sulla guancia per mostrargli la mia gratitudine: il tepore di un uovo appena deposto stretto fra le mani e avvicinato al viso; la vista delle goccioline d’acqua, più incantevoli di puri diamanti, sulle foglie bagnate di rugiada al mattino; il sapore di una sublime Dictyophora indusiata trovata all’ingresso di un bosco di bambù e immersa nel misoshiru.”

Pensavo, qualche tempo fa, a queste parole de Il ristorante dell’amore ritrovato (trad. di G. Coci, Neri Pozza, pp. 191, € 15, ora in offerta a 12,75) di Ogawa Ito, di cui ho parlato anche qui). (altro…)

Elogio del muschio, figlio del tempo e dell’ombra (Véronique Brindeau)

Véronique Brindeau Elogio del muschio

I muschi sono figli del tempo, del tempo e dell’ombra, poiché sono collegati al riposo e al sogno. Quando li si crede morti non che addormentati, vivendo di poco, negli anfratti delle città, più ammassati delle erbe matte che crescono negli interstizi dei pavé, e più tenaci nel loro delicato vigore. […]
Nebbia e rugiada bastano a rianimali, di modo che essi sembrano sfuggire al ciclo normale del vivente, da qui viene forse quest’inclinazione che gli dedicano in Giappone poeti vagabondi, monaci senza bagagli che percorrono le province alla ricerca di un tempio, di un fiume o di qualcosa,
scoperto un tempo e la cui memoria fosse come in sonno, che di tanto in tanto riappare.

Véronique Brindeau, Elogio del muschio (trad. di Lorenzo Casadei, pp. 108, illustrato con foto a colori, € 18).

Una giornata a Uji con Genji e Murasaki Shikibu (parte 1)

uji portale genji
Portale dedicato al Genji monogatari

Siete a Kyoto, avete una mezza giornata libera e amate il Genji monogatari, il capolavoro della letteratura giapponese? Allora dovete assolutamente fare una capatina a Uji, nata come centro di collegamento fra Kyoto, Nara e le province orientali, e nota come la città del Genji monogatari perché Murasaki Shikibu sembra conoscesse bene il suo territorio e ancor di più perché qui sono ambientati gli ultimi capitoli dell’opera. (altro…)

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