Venivamo da direzioni diverse, casualmente i nostri percorsi si sono incrociati,
i nostri sguardi si sono incontrati.
Ma un attimo dopo eravamo già lontani, (altro…)
“Lo zen e l’arte del giardino”: un libro e un kit per scoprirli
In questi giorni è arrivato nelle librerie Lo zen e l’arte del giardino (Magazzini Salani, pp. 77 , € 29,80, in offerta su Amazon a 25,33), che tenta attraverso le sue pagine di rendere alla portata di tutti la tradizione (altro…)
Uno haiku fatto di neve [Kobayashi Issa]
C’ero soltanto.
C’ero. Intorno
cadeva la neve.*
Kobayashi Issa
只居れば 居るとて雪の 降にけり
Tada oreba oru tote yuki no furi ni keri
*trad. di Mario Riccò, da Il muschio e la rugiada
Nell’immagine: Hokusai, Bellezza con l’ombrello
Un dorama dedicato agli amanti della letteratura giapponese: “Biblia Koshodō no Jiken Techō”
Lettori, chiudete il libro e sintonizzatevi su Fuji TV: è finalmente in onda Biblia Koshodō no Jiken Techō, un dorama (una sorta di fiction) dedicato ai libri e alla letteratura giapponese!
L’opera è tratta da un romanzo di Mikami En ed ha come protagonista la deliziosa e timida Shinokawa Shioriko (Gōriki Ayame), proprietaria di una libreria antiquaria. La ragazza fa quasi per caso la conoscenza di Gōra Daisuke (Akira), (altro…)
“Murakami Diary”, l’app per iPhone e iPad dedicata a Murakami Haruki
Murakami è il vostro scrittore preferito, ma non avete tempo di leggerlo ogni giorno? No problem: basta acquistare l’app Murakami Diary per iPhone e iPad su iTunes (prezzo: 2,69 €) ed avrete la vostra dose quotidiana di Murakami (in inglese) sotto forma di citazioni tratte dai suoi libri e immagini legate alla sue opere; inoltre potrete leggere sei racconti inediti in esclusiva.
L’app è stata creata dalla casa editrice Random House per il lancio di 1Q84 (qui la recensione alla prima e alla seconda parte; qui alla terza) per integrarsi perfettamente con la funzione calendario, e viene tuttora aggiornata.

Se decideste di scaricarla, fatemi sapere come vi trovate!
Ps: grazie a Paolo per la segnalazione.
Foto e notizie tratte da The Guardian e Murakami Stuff.
Biblioteca giapponese ne “La lettura” del 3 febbraio 2013 per il racconto inedito di Murakami
Trovare il proprio blog nelle pagine de <<La Lettura>>, l’allegato culturale del <<Corriere della sera>>, è stata una bellissima scoperta; unica nota dolente, manca il nome del traduttore, Jacopo Colombi.
Per leggere il racconto di Murakami, potete dare un’occhiata qui.
[Recensione] Hamamatsu Chūnagon Monogatari, storia del secondo consigliere di Hamamatsu: amori e spiritualità, mille anni fa
Neve di primavera – che dà l’avvio alla celebre tetralogia Il mare della fertilità – è forse uno dei romanzi più celebri di Mishima Yukio; peccato non goda della stessa fama l’opera che lo
ha ispirato, lo Hamamatsu Chūnagon Monogatari, composta da un’anonima in epoca Heian (794-1185).
Fortunatamente, da qualche anno ne è disponibile – per la prima volta in italiano – un’edizione di tutto rispetto, curata da Andrea Maurizi, col nome di Sogno di una notte di primavera. Storia del Secondo Consigliere di Hamamatsu (pp. 296, € 15), ennesima gemma del catalogo GoBook; la narrazione, inoltre, è accompagnata da un’ottima introduzione e da altri utili apparati paratestuali (note, glossario, appendice con la trascrizione del Canto dell’eterno dolore…). (altro…)
[Recensione] “Alle mie amate sorelle” di Nakajima Shōen: pensieri femministi nel Giappone dell’800

La geisha che asseconda i desideri maschili. La donna che procede dietro all’uomo, ricalcando i suoi passi. La fanciulla che, silenziosa, sottostà all’autorità del padre, dei fratelli, del marito. Queste alcune delle immagini – e dei luoghi comuni – che affiorano alla mente pensando al Giappone di non molti decenni fa.
A rivoluzionare le nostre idee interviene Alle mie amate sorelle di Nakajima Shōen (1863-1901), interessante raccolta di interventi presentati per la prima volta in italiano da
Chiara Candeloro (con prefazione di Giuliana Carli; Aracne, 2012, pp. 136, € 9), accompagnati da note e approfondimenti utili al lettore.
Pubblicata nel giornale del Partito Liberale Jiyū no tomoshibi (Il Faro delle libertà) nel 1884, nel cuore dell’epoca Meiji – tutta tesa a trasformare il Giappone in una nazione moderna, industriale e occidentalizzata -, l’opera si configura come un insieme di riflessioni articolato (ma di scorrevole lettura) riguardante le condizioni di vita e di sviluppo delle donne nipponiche, tradizionalmente svantaggiate rispetto agli uomini (sotto il punto di vista familiare, economico, sociale, intellettuale…), «disprezzate e trattate come se fossero serve».
Ispirato alle considerazioni condotte da studiosi e pensatori stranieri (quali il filosofo Herbert Spencer e la suffraggetta Millicent Garrett Fawcett), il testo affonda le sue radici nel contesto e nella storia estremo-orientale, demolendo le argomentazioni utilizzate dai misogini per rivendicare invece eguali diritti e possibilità tra i due sessi in ogni campo.
Lo sguardo di Nakajima Shōen spazia così dalle scrittrici Murasaki Shikibu e Sei Shōnagon sino a personaggi quali la zarina Caterina e Maria Teresa d’Austria, per mostrare come le donne posseggano doti e capacità assolutamente pari a quelle virili, spesso purtroppo soffocate da pregiudizi e limitazioni di ogni sorta.
Acuta e caustica, l’autrice non risparmia giudizi taglienti sulla realtà contemporanea e sulle stesse debolezze delle donne, talvolta accusate di esser troppo remissive e preda di facili timori. Eppure, esse dispongono dell’arma più potente, l’unica forse davvero in grado di vincere ogni battaglia. E è a questa che l’autrice si appella quando, all’apice dello sdegno, invoca: «noi donne, tutte insieme, occupiamoci di scacciare questo demone [del potere maschile] utilizzando la forza dell’intelligenza».
Immagine: Kikuchi Keigetsu, Fare una passeggiata (1934)
“Il tatuaggio” tra Tanizaki Junichirō e Yamamoto Takato
Il sole splendeva luminoso sul fiume e la stanza da otto tatami ne era come infuocata. I raggi riflessi dall’acqua disegnavano onde dorate sul viso della ragazza profondamente addormentata e sulla carta degli shōji. Seikichi chiuse gli scorrevoli della stanza e prese gli strumenti da tatuaggio, ma poi rimase seduto per un bel po’ in estasi. Per la prima volta poteva assaporare in pace la bellezza conturbante della donna. Pensò che sarebbe stato capace di starsene lì a contemplare quel volto immobile anche per dieci, cento anni. Come l’antico popolo di Melfi abbellì con piramidi e sfingi la maestosa terra d’Egitto, così Seikichi avrebbe dipinto con la sua passione quella pura pelle di donna.
Dopo un po’ le denudò il dorso, (altro…)
[Recensione] “Il romanticismo e l’effimero” di Mori Ōgai e la Trilogia tedesca
Impero tedesco, 1884. Un brillante medico giapponese appena ventenne giunge in Germania per approfondire i suoi studi: questo mondo inedito ed estraneo – traboccante di luci, di suggestioni, di idee nuove – non può fare a meno di affascinarlo, di trattenerlo presso di sé per ben quattro anni.
Il giovane si chiama Mori Ōgai ed è destinato a divenire uno dei più importanti scrittori e intellettuali dell’Estremo oriente dell’epoca Meiji (1868-1912): ciò che i suoi sensi hanno sperimentato nell’apprendistato europeo finirà nelle sue pagine, accompagnato forse da un’ombra di rimpianto. (altro…)



