Tag: Garzanti

“Finché il caffè è caldo” di Toshikazu Kawaguchi

​Tutti quanti – specie in alcuni momenti della vita – avremmo desiderato più coraggio, più forza, più tempo per fare una certa scelta, non perdere una persona cara, realizzare un progetto.

Fra le pagine di Finché il caffè è caldo di Toshikazu Kawaguchi (trad. di C. Marseguerra, Garzanti, 2020) si materializza un luogo in cui è possibile cercare di aggiustare il corso degli eventi. Ma, come certe opportunità che l’esistenza ci riserba, questo posto non dà nell’occhio – è un semplice locale – e richiede che siano seguite delle regol fondamentali:

1. Sei in una caffetteria speciale. C’è un unico tavolino e aspetta solo te.
2. Siediti e attendi che il caffè ti venga servito.
3. Tieniti pronto a rivivere un momento importante della tua vita.
4. Mentre lo fai ricordati di gustare il caffè a piccoli sorsi.
5. Non dimenticarti la regola fondamentale: non lasciare per alcuna ragione che il caffè si raffreddi.

Attraverso le storie di Fumiko, Hirai, Kotake, Kei e i loro diversi caratteri il lettore è spinto a riflettere sul valore del momento presente e degli affetti. Finché il caffè è caldo è, insomma, un romanzo leggero e piacevole, ma che offre tanti spunti di riflessione per affontare la quotidianità e, specie questi giorni,  con un pizzico in più di speranza e voglia di fare.

Un sogno lungo trent’anni: “La vergine eterna” di Ōe Kenzaburō

Ho cercato a lungo una sua foto, un ritratto qualunque: nulla. Mi sarebbe bastato un ritaglio di giornale, una polaroid dai bordi ingialliti, persino un necrologio seguito da un vecchio scatto stinto dagli anni. Malgrado ciò, sono certa che Sakura Ogi Magarshack sia davvero esistita. Che sia stata un enfant prodige del cinema nipponico, che abbia consacrato la sua vita al palcoscenico, che durante l’occupazione americana in Giappone nel secondo dopoguerra abbia comparso bambina in un ambiguo cortometraggio ispirato ad Annabel Lee (una delle più note liriche di Edgar Allan Poe), diretto da un soldato dell’esercito statunitense che sarebbe poi divenuto suo marito.

Me lo ha rivelato Ōe Kenzaburō in uno delle sue opere più recenti, La vergine eterna (trad. di G. Coci, Garzanti, 2011, pp. 251, € 18,60; ora in offerta su Amazon.it cliccando qui a € 15,81), e io gli credo. (altro…)

Novità: “La vergine eterna” di Ōe Kenzaburō

Una bellissima notizia per tutti gli amanti della letteratura giapponese contemporanea: da una settimana è disponibile in libreria La vergine eterna (trad. di Gianluca Coci, Garzanti, pp. 252, € 18,50; cliccando qui in offerta ora su Amazon.it a 13,95) di Ōe Kenzaburō, premio Nobel per la letteratura. Questa la presentazione del romanzo:

La pioggia cessa e il cielo diventa sereno all’improvviso, mentre qualche goccia continua a cadere. L’erba di un verde sfolgorante accarezza i piedi nudi di una bellissima fanciulla dai lunghi e lucidi capelli neri. Fin dalla sua prima giovinezza Kenzaburō Ōe è rimasto incantato dalla scena di questo film. Ma quello che più l’ha folgorato è stata lei, Sakura, attrice al suo debutto di fronte alla macchina da presa. La ragazza è poi diventata una stella del cinema hollywoodiano, specializzata nel ruolo di bellezza orientale, acclamata e adorata da registi e produttori famosi. Molti anni sono passati. Le proteste politiche degli anni Settanta a favore dei diritti dell’uomo stanno infiammando le piazze e le aule universitarie giapponesi. Sakura è ormai un’affermata artista internazionale, sposata a un professore di letteratura americano. Ma il Giappone e le cupe foreste dello Shikoku le sono rimaste nell’anima, insieme al desiderio di celebrarle in un film che la veda insieme protagonista e produttrice. Grande è la sorpresa di Kenzaburō Ōe nell’apprendere che è proprio lui, scrittore emergente, che la donna vuole come sceneggiatore della pellicola, ispirata a un famoso romanzo di Heinrich von Kleist. Un impegno prestigioso e lusinghiero, ma che diventa invece una discesa agli inferi per tutti coloro che vi lavorano. Prima fra tutte Sakura, che tra gli alberi della foresta è costretta a fronteggiare i fantasmi del suo passato. Un passato misterioso e buio, che anche lei credeva di aver dimenticato, ma che affonda le radici proprio in quel lontano giorno di primavera, mentre il suo cuore fremeva dall’emozione per il primo ciak della sua vita.

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