Categoria: narrativa

Murakami e la solitudine di aprile

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Nessun mese poteva essere più triste di aprile da passare da soli. Tutti intorno a me sembravano felici ad aprile. Mettevano da parte i cappotti, si fermavano
a chiacchierare sotto i raggi brillanti del sole, giocavano a lanciarsi la palla col guantone da baseball, si innamoravano. E io ero completamente solo.

Murakami Haruki, Tokyo Blues (primo nome con cui fu pubblicato Norwegian wood in Italia), nella traduzione di Giorgio Amitrano

 

Immagine tratta da qui.

“Le donne del signor Nakano” di Kawakami Hiromi: la bottega in cui si sogna la vita

le donne del signor nakano kawakami hiromi edizione giapponeseUn libro fatto di piccoli episodi che vanno dritti al cuore, emozioni che sanno essere sommesse e incontenibili al tempo stesso, personaggi di carta capaci di ritagliarsi un posto nei nostri pensieri: Le donne del signor Nakano (trad. di Antonietta Pastore, Einaudi, 2014, pp. 228, € 19, ora in offerta a 16,15) di Kawakami Hiromi, già conosciuta come l’autrice del delizioso La cartella del professore, è un romanzo che nella sua semplicità sa stupire.

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Esili dell’anima: Chiharu di Domenico Bertini

Non una Tokyo rutilante o una Kyoto all’ombra dei suoi templi, ma un’Osaka operosa, che nasconde con cura i suoi reietti; non le altezze vertiginose e rilucenti dei grattacieli, piuttosto vicoli dimenticati e penombre di bar in cui smarrire se stessi; non un Giappone sazio di benessere, bensì un paese che conosce (e, talvolta, addirittura disconosce) anche chi deve fare i conti con i fallimenti e le difficoltà quotidiane.

chiharu romanzo giapponese domenico bertiniChiharu di Domenico Bertini (Effequ, pp. 192, € 11, ora in offerta a 9,35) certo non è il consueto romanzo sull’estremo-oriente, grazie anche alla lunga permanenza nipponica dell’autore. (altro…)

La dama che sognava Genji (Sarashina Nikki) e lontani profumi

le memorie della dama di sarashinaContinuavo a occuparmi solo di cose futili e anche quelle rare volte che mi recavo a fare un pellegrinaggio, non mi impegnavo a pregare come facevano gli altri. A quei tempi le ragazze di diciassette o diciotto anni leggevano le sacre scritture e si dedicavano alle pratiche religiose. A me, invece, non sfiorava neanche l’idea di farlo. Tutto ciò che desideravo era che almeno una volta all’anno venisse a farmi visita un uomo di alto rango, bello e distinto come Genji lo splendente, (altro…)

La città della vertigine: “Tokyo orizzontale” di Laura Imai Messina

tokyo orizzontale laura imai messinaBisogna aver fatto pace con i propri vent’anni, con il loro desiderio d’amore e di carne, la rabbia cruda, la voglia di fuga e di casa al tempo stesso. O magari no.

Per entrare davvero in Tokyo orizzontale (Piemme, 2014, pp. 266, € 14,90; si possono leggere le prime pagine qui) di Laura Imai Messina – studiosa di letterature comparate e curatrice del noto blog Giappone Mon Amour(altro…)

Cose che fanno palpitare il cuore, secondo Sei Shōnagon

kotondo torii note del guanciale sei shonagonAllevare un passerottino. Passare davanti a qualcuno che sta facendo giocare un bambino. Distendersi su cuscini, dopo aver bruciato incenso prezioso. Guardarsi in uno specchio cinese d’argento lievemente annerito. Un giovane splendido che, sceso dalla carrozza, davanti al portone, dà ordini ai servi che s’inchinano con riverenza. Lavarsi la testa, truccarsi e indossare vesti di seta profumata d’incenso; anche se nessuno ci vede, il nostro cuore gioisce per una tale situazione di agio e di armonia. Le notti in cui si attende qualcuno; soprattutto quando, udendo lo scrosciare improvviso della pioggia o il frusciare carezzevole del vento, si sussulta pensando che sia giunto l’amato.

da Sei Shōnagon, Note del guanciale, trad. di Lydia Origlia, ed. SE, p. 36

Opera di Torii Kotondo (1929)

Orgoglio e sacrificio: Ero un kamikaze di Nagatsuka Ryuji

ero un kamikaze Nagatsuka Ryuji recensione giapponeAscoltare con estrema attenzione alla radio i proclami dell’imperatore, conciliare lo studio con il lavoro in fabbrica per sostenere lo sforzo bellico del Giappone, cercare tutte le attenuanti che permettano di rimandare l’arruolamento: stralci di vita quotidiana per chi, come Nagatsuka Ryuji, era solo uno studente liceale al tempo della seconda guerra mondiale.

Di questo e di ciò che poi condusse il ragazzo a un destino ben preciso ci racconta lui stesso, con dovizia di particolari ed estrema chiarezza, in Ero un kamikaze (altro…)

C’era una volta: “Racconti popolari giapponesi” di A. Lisboa

Racconti popolari giapponesi Adriana LisboaIl passo lieve della yukionna (la donna della neve) che quasi sfiora con la sua ombra la soffice coltre di fiocchi immacolati, l’incanto del giardino marino di pietre e alghe solcato da Urashima Tarō, l’inaspettata voce di una teiera stregata: basta poco per immergersi nelle atmosfere suggestive e senza tempo dei Racconti popolari giapponesi, riuniti dalla scrittrice e studiosa brasiliana Adriana Lisboa (trad. di Natale P. Fioretto, Graphe.it edizioni, 2013, pp. 84, € 9,90, ora in offerta a 8,42). (altro…)

Metà zen, metà pop: il graphic novel “Il Nao di Brown”

glyn dillon Metà: questo sembra il segno distintivo di tutta la vita di Nao Brown. Metà sospesa fra il passato e il futuro (malgrado il nome, che si pronuncia come now, ‘ora’, in inglese), metà con i piedi per terra e i pensieri perennemente in corsa altrove, metà inglese e metà giapponese. E, soprattutto, metà in preda a improvvisi impulsi violenti, metà schiacciata dalla colpa e dalla paura di mettere davvero in pratica quel che sogna a occhi aperti.

La incontriamo, quasi per caso, pochi anni dopo aver concluso gli studi d’arte, (altro…)

Amélie Nothomb, Kyoto e la sindrome di Mishima

padiglione d'oro amèlie nothomb kyoto giapponeOggi ci facciamo accompagnare a Kyoto da Amélie Nothomb, in occasione del suo ritorno in Giappone nel 2012 per girare un documentario a lei dedicato, dopo una lunga e dolorosa assenza dal paese che l’ha vista bambina e poi ragazza. La bellezza della città, i suoi meravigliosi ciliegi in fiore e la grazia quasi accecante del Padiglione d’oro sono in grado di lenire anche le vecchie ferite.

La prima volta che ci sono andata, avevo quattro anni. (altro…)

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