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Un anno di letture giapponesi

Con questo articolo, il blog festeggia il suo primo anno di vita.
Ho deciso di ringraziare voi lettori di Bibliotecagiapponese a modo mio, segnalando ebook e link utili per saziare la vostra fame di letture:

Yukichi Fukuzawa and the making of the modern world di Alan Macfarlane
Manga a volontà (ma non in italiano)
Hana di Akutagawa Ryūnosuke (in giapponese, con audio):
Poesia Kokeshi Dolls di Banana Yoshimoto
Lineamenti di storia della lingua giapponese di Aldo Tollini

Post scriptum: mi scuso con tutte le persone che hanno lasciato un commento e alle quali non ho ancora risposto. Vi prego di pazientare ancora un po’.

Appuntamenti coi libri

Ecco un breve memorandum per le prossime presentazioni di libri che concernono il Giappone:
– Roma,   17 novembre. Presentazione della Teoria delle nuvole di Stéphane Audeguy presso La Feltrinelli (Galleria Colonna), ore 18.
– Venezia, 20 novembre. Presentazione dell’Anima nascosta del Giappone di Marcella Croce presso la Libreria Mondadori (san Marco 1345), ore 18,30.
Firenze, 22 novembre. Presentazione dell’Anima nascosta del Giappone di Marcella Croce presso la Limonaia di Villa Strozzi (via Pisana 77), ore 11.

Issei Sagawa: da cannibale a scrittore

E’ con una certa vergogna che confesso d’aver tratto ispirazione per il post da un servizio di Voyager. Tranquilli: non parlerò di ufo in cerca del Graal che atterranno sulle piramidi con la complicità dei templari, i quali, per depistare tutti, realizzano cerchi nel grano a Rennes-le-Château, ma “soltanto” di un giapponese cannibale, tale Sagawa Issei (佐川一政, 1949) che, nel 1981, attrasse con l’inganno nel suo appartamento di Parigi una collega universitaria, Renée Hartevelt,  con lo scopo di ucciderla e consumarne il corpo. Ciò non ha comunque impedito che abbia scritto recensioni gastronomiche e recitato in film porno, e che – soprattutto – sia ancora a piede libero.

Chiamato in Francia “il killer giapponese” e soprannominato in Giappone “il killer parigino”, il “padre eterno del cannibalismo”, come egli stesso si è definito, ha redatto diversi libri concernenti i crimini suoi e altrui: qui potete trovarne una lista.

Infine, vi consiglio fortemente di non approfondire ricerche fotografiche cercando il suo nome perché davvero ci si imbatte facilmente in materiali raccapriccianti, pubblicati – secondo me – senza alcun rispetto per la vittima e la sua famiglia.

Qui a sinistra, potete ammirarlo in una sobria foto per la copertina di un cd del gruppo musicale Gnaw, in cui finge  di cibarsi di una ragazza.  

Shibuya Encyclopedia

shibuyaIl quartiere Shibuya è senz’altro uno dei più noti di Tokyo; è conosciuto per l’ampia area commerciale e la folla spesso appariscente, costituita in larga parte di giovani. Uno dei principali simboli della zona è  sicuramente la celebre statua di Hachiko, il cane che aspettò tutte le sere per undici anni il suo padrone alla stazione della metro, inconsapevole della sua morte.
Per decifrare questo mondo e, soprattutto, il suo linguaggio, a volte un po’ complesso anche per gli stessi giapponesi, è stata pubblicata qualche mese fa la Shibuya Encyclopedia 2008, interamente in giapponese.  Il costo ammonta a 940¥ (poco più di 8 €), ed è acquistabile presso questo sito.

[notizia via Arigato]

Distributori automatici di libri in Giappone

vendingmachine
Distributore automatico giapponese di libri

In Giappone, i distributori automatici offrono qualunque tipo di merce: bibite, cibi, ombrelli e persino biancheria femminile usata. Poiché questi apparecchi sono largamente diffusi, qualche tempo fa, una giovane artista, Aya Tsukioka, ha ideato provocatoriamente un indumento alquanto particolare: si tratta di una gonna arancione (vedi foto sotto) che, attraverso pochi, rapidi gesti, consente a chi la indossa di mimetizzarsi in città, assumendo l’aspetto d’un distributore; in questo modo, a quanto dicono, si eviterebbero aggressioni ed altri spiacevoli inconvenienti che avvengono nella giungla urbana.

Chissà se la stilista ha progettato un suo modello ispirandosi alle vending machine di libri, da qualche anno presenti in Giappone e diffuse anche in altre parti del mondo, quali Stati Uniti, Francia e Germania. L’origine di questi marchingegni risale alla fine dell’800, ma sono stati riscoperti soltanto da poco tempo.
Le opere in vendita sono di tutti i generi (si va dal best seller sino ad arrivare ai manga hentai) ed il funzionamento piuttosto semplice: si inserisce una sorta di scheda prepagata, si sceglie l’opera fra quelle presenti e si attende che venga stampata.
Distributori del genere arriveranno mai in Italia? Temo proprio di no.

[Foto tratta da qui]

gonna

La biblioteca dell'Istituto Giapponese di cultura in Roma

Do oggi il via alla sezione dedicata alle biblioteche di argomento giapponese in Italia, iniziando da quella legata ad uno dei maggiori enti culturali nipponici della nostra penisola, l’Istituto Giapponese di cultura, situato a Roma in Via Antonio Gramsci 74.

bibliotecaistitutogiapponese

La biblioteca dell’Istituto Giapponese di Cultura in Roma e’ specializzata nella raccolta di tutto il materiale disponibile sulle varie branche degli studi sul Giappone. L’accesso e la consultazione sono liberi; l’iscrizione e’ consentita a chiunque abbia compiuto il quindicesimo anno di eta’. Le attivita’ principali sono il servizio prestiti e l’assistenza nelle ricerche.

Orario biblioteca:
Lunedi’ – Mercoledi’ – Giovedi’ – Venerdi’ 9.00 – 12.30/ 13.30 – 17.00
Martedi’ 9.00 – 12.30/ 13.30 – 19.00
Sabato 9.30 – 13.00 *

*Alcuni sabati dell’anno la biblioteca sara’ chiusa. Per conoscere i giorni di chiusura consultare il calendario.

Giorni di chiusura:
Domenica, l’ultimo giorno lavorativo di ogni mese, festivita’ italiane, Agosto, fine anno, altro.

Contatti:
Via Antonio Gramsci 74 00197 Roma
Telefono 06 3224707 Fax 06 20368031
E-mail biblioteca@jfroma.it
(info tratte da qui)

Per concludere, vi consiglio una passeggiata nel piccolo e grazioso giardino giapponese che circonda l’edificio, aperto però solo per poche settimane all’anno.  Le sue porte saranno di nuovo spalancate nella primavera 2009, ma intanto potete consolarvi coi testi conservati nella biblioteca o con gli eventi proposti dall’istituto.

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