Per gli amanti dell’arte e dell’eros giapponese, segnalo la recente pubblicazione del volume Shunga. Arte ed eros nel Giappone dei Tokugawa, ispirato all’omonima mostra tenutasi a Milano, e curato da Gunther Giovannoni e Marco Fagioli (ed. Mazzotta, pp. 320, 30 €).
Le shunga («immagini della primavera»)  sono delle stampe di carattere sensuale, particolarmente apprezzate nell’epoca Tokugawa (1603-1867).
In quel periodo, mentre il governo tentò di imporre i valori della rigida morale neoconfuciana, i borghesi si dedicarono ad un’arte edonistica che rifletteva la loro concezione dell’esistenza; tra le opere improntate ad essa, si collocano appunto le shunga, che celebrano i piaceri della carne.