Lo spirito giovane della calligrafiaRinchiusi in un libro, stampati ordinatamente e compressi fra le pagine, i versi giapponesi posseggono sempre qualcosa della natura morta. Quasi fossero germogli rari, preziosi, stretti tra le pagine di un erbario su cui aleggia un profumo vago di selve lontane e radure nascoste.

Le poesie nipponiche avrebbero bisogno di interi cieli: solo così, forse, i caratteri e gli ideogrammi (kanji) che le compongono – mosaici di schegge di significato – potrebbero dispiegarsi nella loro pienezza, facendo sbocciare appieno le promesse di senso.

La calligrafia sembra riuscire miracolosamente in questo, restituendo all’occhio dell’osservatore quella loro natura metà terrena e metà aerea: il pennello, mosso da mano sapiente, li fa schiudere con dolcezza o energia; la seta accoglie i ricami d’inchiostro; la carta pare assorbire i tratti sino a farli propri. Tutto ciò emerge in modo magistrale ne Lo spirito giovane della calligrafia classica (GoBook, pp. 59, € 18), a cura di Virginia Sica e Francesca Tabarelli de Fatis, dedicato alla personale tenuta dalla maestra calligrafa Kataoka Shikō nel 2005 presso l’Università degli Studi di Milano – Bicocca. (altro…)