Cercando informazioni per un precedente articolo su Murakami Haruki, sono finita nel suo sito ufficiale.
Grafica accattivante, musica di sottofondo leggermente ansiogena (almeno per me), e tante, tante rubriche: a dire il vero, forse, troppe. Sfogliandole, difatti, ho avuto l’impressione che la stima e l’apprezzamento per lo scrittore sembrassero sfociare in una sorta di culto della persona, di feticismo attento persino ai suoi gesti minimi, coltivato con zelo -si presume- da consulenti per il marketing e l’immagine. Il fine dell’operazione ve lo lascio immaginare.
Mi è parso di riscontrare indizi di fanatismo in particolare in una sottosezione della categoria About the author (trovate il link nella sua biografia; non posso inserirlo per motivi tecnici, scusatemi), dedicata a cosa Murakami ha preferito bere (il drink Siberian Express: vodka Smirnoff, acqua e limone), mangiare (anguille) e ascoltare (Radiohead e Beethoven) durante la redazione di Kafka on the shore. Vengono inoltre citati una statuetta felina e due fermacarte (un sasso dipinto e una pietra con un insetto scolpito) presenti sulla scrivania dello scrittore (il gatto ed il ciottolo compaiono anche nel libro); infine, è specificato persino il modello del computer utilizzato (un Apple iBook soprannominato Ryoka).
Al momento, come abbiamo visto, Mr. Norwegian wood è ritenuto lo scrittore più “cool” del pianeta: ma ciò giustifica l’attenzione tendente al morboso nei suoi confronti? E, soprattutto, lo scrittore cosa penserà di tutto questo?
Foto tratta da qui.