Studi sull’animazione, valutazioni massmediali, analisi storiche e sociologiche… : queste sono solo alcune componenti dell’approccio multidisciplinare presentato da Japanese Animation. East Asian Perspectives, curato da Masao Yokota e Tze-yue G. Hu (University Press of Mississippi, pp. 313, € 42,59), che riunisce diciassette saggi di studiosi (in prevalenza nipponici) volti a indagare le linee di evoluzione e di sviluppo del mondo dell’animazione nipponica, con una particolare attenzione per la contemporaneità.
Il libro è costituito da sei sezioni, ciascuna dedicata a uno specifico tema; tra gli argomenti esaminati ricordiamo la storia dell’animazione nel Sol Levante e i suoi pionieri, la ricezione di Tezuka Osamu, i personaggi femminili e le loro implicazioni a livello transnazionale e postcoloniale.
Malgrado l’ampiezza della trattazione e la sua ricchezza di riferimenti, l’opera è senz’altro indirizzata in primo luogo a un pubblico che può già vantare una solida preparazione in materia e che desidera approfondire alcune questioni certo interessanti ma estremamente specialistiche. Una lettura, quella di Japanese Animation, che dunque per i non addetti può (o deve) essere accompagnata da un volume di riferimento capace di fornire le coordinate essenziali per orientarsi, quale Storia dell’animazione giapponese di Guido Tavassi.