La ragazza scende giù, a picco, avvolta da un sottile manto di bolle. Le braccia tese lungo i fianchi, le dita affusolate ben dritte. Del corpo abbronzato, spicca la testa avvolta in un telo fine e le piante dei piedi pallide strette attorno alla fune che la riporterà sulla superficie, dopo la caccia. Le profondità marine si aprono veloci al suo passaggio. Tra qualche minuto la pescatrice tornerà a galla, al piccolo, rumoroso battello di famiglia che attende il suo bottino di molluschi pregiati (gli awabi), mentre uno studioso riporrà la sua fidata Leica e prenderà appunti.

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