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Maschera del teatro kabuki realizzata col cibo

Oggi, come avviene ormai sempre più spesso, ho trovato nella cassetta delle lettere un dépliant di un nuovo servizio di sushi a domicilio. A parte la grafica, tutta a base di bandiere nipponiche, tori, katana ed inspiegabili macchie rosse stampate qua e là tipo sugo, il vero pezzo forte è il messaggio promozionale: “Da oggi potrete avere a casa vostra la vera cucina giapponese di qualità a prezzi contenuti – CHEF ITALIANO!!!”. Andando sul sito internet dell’attività commericiale, poi, si scopre che essa organizza anche corsi di sushi al modico prezzo di 450,00 € + IVA per venti ore di lezione. Wow.
Grazie a questo illuminante volantino, ho pensato di scrivere un post  dedicato a chi voglia tentare per conto suo di preparare le pietanze nipponiche. Inizio subito con La cucina giapponese e coreana di Anne Wilson (ed. Koneman, p. 64, 1,50 €). Il testo è arricchito da molto foto che spiegano passo passo il procedimento da seguire, accompagnandosi ad istruzioni semplici; malgrado io non abbia sperimentato alcuna ricetta e non possieda grandi conoscenze in questo ambito, il libro, a pelle, non mi ha convinta.
Recentemente, infine, mi è stato regalato il cofanetto Sushi (Edicart, 22,50 €): contiene una piccola guida al mondo del sushi (strumenti, descrizione dei pesci da utilizzare, consigli per la scelta, preparazione dei condimenti, ricette…) ed un mini kit (bacchette e stuoia di canne, detta makisu):  diretto e piacevole, anche questo testo è d’impatto immediato, grazie alle belle fotografie presenti in almeno metà delle pagine.
Concludo qui il versante della “pratica del sushi”; spero di postare a breve un intervento dedicato invece alla “teoria”, elaborata da Barthes nell’Impero dei segni. Alla prossima!