Generazioni di artisti occidentali hanno abituato i nostri sguardi a figurarsi i misteri della religione cristiana – le resurrezioni, i miracoli, persino l’immacolata concezione; dieci icone del buema in quale modo riusciremmo mai a dare una forma all’essenza del buddhismo?

L’impresa sembra ardua, eppure qualcuno vi è riuscito: è il caso del monaco zen giapponese Shubun (XV secolo), che al tentativo dedicò un ciclo pittorico, custodito presso il monastero Shokokuji di Kyoto, noto col nome de Le dieci icone del bue e ispirato a un celebre racconto zen. Molti anni prima, un saggio – interrogato sulla ricerca della ‘buddhità’ – rispose infatti «È come [cercare] un bue mentre lo stai cavalcando»: in che maniera definire meglio qualcosa che percepiamo come separato ma che in realtà fa già parte di noi? (altro…)