Pino a Rikuzentakata, sopravvissuto al terremoto dell'11 marzo 2011
Pino a Rikuzentakata, sopravvissuto al terremoto dell’11 marzo 2011

«La fantascienza lavora a stretto contatto con l’universo», ha detto una volta Ray Bradbury; perché, a differenza di quanto si è soliti pensare, essa – specie se di buona fattura – è visceralmente legata all’attualità, alle sue più profonde lacerazioni, alle sue ambiguità. Seppur solo in parte ascrivibile a questo genere, il romanzo di Itō Seikō Radio Imagination (Souzou Radio 想像ラジ,オ2013; trad. di Gianluca Coci, Neri Pozza, 2015) – vincitore del premio Noma per i nuovi scrittori – è un ottimo esempio di una letteratura militante capace di coniugare impegno e invenzione fantastica in maniera convincente. Occorre per questo, specie nelle prime pagine, abbandonarsi fiduciosi al flusso apparentemente surreale di parole, captando segnali e indizi (soprattutto emotivi) di una storia che sa ben presto rivelarsi toccante in modo genuino e originale. (altro…)