Il libro di oggi è dedicato agli ammiratori della scrittrice giapponese più amata in Italia: In cucina con Banana Yoshimoto. L’amore, l’amicizia, la morte, la solitudine nel cibo (100 pp., 10 €; in offerta su Amazon a 8,55 €, cliccando qui
) di Barbara Burganza, pubblicato qualche anno fa da Il Leone verde.
Prendendo spunti da Amrita, Honeymoon e, naturalmente, Kitchen, opera prima della Yoshimoto, la Burganza si sofferma sui temi culinari-letterari presenti in queste pagine, intervallando le parti saggistiche con le ricette originali dei piatti giapponesi.
Detto ciò, non mi resta che augurarvi buone letture e… buon appetito.
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“[…] Quell’estate mi ero dedicata a studiare da sola l’arte di cucinare. Quella sensazione, la sensazione che le cellule del mio cervello si moltiplicassero, è difficile da dimenticare. Comprai tre volumi di introduzione, teoria e pratica della cucina, e mi misi a preparare un piatto dopo l’altro. In autobus o a letto leggevo il volume di teoria e imparavo tutto su calorie, temperature e materie prime. Lo imparavo a memoria. Poi, appena avevo un po’ di tempo, provavo a cucinare. Ancora conservo con cura quei tre volumi ormai completamente a pezzi. Le pagine con le foto a colori mi tornano alla mente come quelle dei libri illustrati che amavo da bambina. Yuichi e Eriko non facevano che ripetere: “Mikage è completamente impazzita!” Cucinavo, cucinavo, cucinavo con l’energia di un forsennato. Usavo in cucina tutti i soldi che guadagnavo con lavori part-time. Se sbagliavo riprovavo finchè il piatto non veniva bene. Cucinando mi capitava di perdere la pazienza, di innervosirmi, ma anche di sentirmi pervasa da una sensazione di beatitudine. […]”
B. Yoshimoto, Kitchen