In Giappone, i distributori automatici offrono qualunque tipo di merce: bibite, cibi, ombrelli e persino biancheria femminile usata. Poiché questi apparecchi sono largamente diffusi, qualche tempo fa, una giovane artista, Aya Tsukioka, ha ideato provocatoriamente un indumento alquanto particolare: si tratta di una gonna arancione (vedi foto sotto) che, attraverso pochi, rapidi gesti, consente a chi la indossa di mimetizzarsi in città, assumendo l’aspetto d’un distributore; in questo modo, a quanto dicono, si eviterebbero aggressioni ed altri spiacevoli inconvenienti che avvengono nella giungla urbana.
Chissà se la stilista ha progettato un suo modello ispirandosi alle vending machine di libri, da qualche anno presenti in Giappone e diffuse anche in altre parti del mondo, quali Stati Uniti, Francia e Germania. L’origine di questi marchingegni risale alla fine dell’800, ma sono stati riscoperti soltanto da poco tempo.
Le opere in vendita sono di tutti i generi (si va dal best seller sino ad arrivare ai manga hentai) ed il funzionamento piuttosto semplice: si inserisce una sorta di scheda prepagata, si sceglie l’opera fra quelle presenti e si attende che venga stampata.
Distributori del genere arriveranno mai in Italia? Temo proprio di no.
[Foto tratta da qui]