Categoria: fotografia

“Un mondo allo specchio” in “Pagine Zen”

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​Nella nuova uscita del magazine “Pagine Zen” (n. 120), dedicato alla cultura giapponese, trovate la mia presentazione del volume Un mondo allo specchio. Viaggio e fotografia nel Giappone dell’Ottocento.

Come sempre, “Pagine Zen” è leggibile gratuitamente online. 

Buona lettura! 
 

Rassegna stampa [ottobre 2018]

Hiroji Kubota
L’artigiano della lacca Shoichiro Tasaki. Wajima, Ishikawa, Giappone. 2003. © Kubota Hiroji – Magnum Photos

Navigando qua e là, ecco gli spunti sul Giappone che ho scovato questo mese e che ho più apprezzato:

Bellezza vintage e cultura pop: “Japanese beauties” di Alex Gross

japanese beauties alex gross 2 donne

Una ragazza suona assorta il violino, poggiandolo su una spalla avvolta dalla seta, mentre un voluminoso chignon le incornicia il viso bianchissimo; un’altra – capelli ricci e abito leggero – sorride, quasi colta di sorpresa, dinanzi una Sakura Biiru.

japanese beauties alex grossQuesti sono solo due dei tanti ritratti femminili estrapolati dalla produzione pubblicitaria nipponica e proposti dall’artista visuale Alex Gross in Japanese Beauties. Vintage graphics 1900-1970 (trad. di Carme Franch, Quirino Di Zitti, Ana Carneiro; Taschen, 2004, pp. 192; qui la versione italiana e qui quella inglese). (altro…)

Tokyo e i sakura: “Tokyo ohanami” di Alexandre Bonnefoy

tokyo ohanami alexandre bonnefoyBianco e rosa, rosa e bianco sino a saziare gli occhi di primavera: questa mi pare la migliore definizione per Tokyo Ohanami di Alexandre Bonnefoy (ed. Issekinicho, pp. 248, formato 20 x 28 cm, € 29; testi in francese; qui è possibile sfogliarne un’ampia anteprima), illustratore professionista e fotografo residente da anni in Giappone (e già autore di Nekoland, volume tutto dedicato ai gatti nipponici, di cui ho parlato qui).

Libro più unico che raro nel suo genere, descrive attraverso oltre cento tra foto suggestive e disegni originali uno dei momenti più affascinanti dell’anno, la fioritura dei ciliegi (sakura), e l’antica tradizione dello hanami (letteralmente: la contemplazione dei fiori). (altro…)

[Recensione] “Face to face. Portraits of the Human Spirit” di Alison Wright: la fotografia racconta l’anima

face to face geisha maikoKomomo fissa l’obiettivo, ma resta seria. Il naso carnoso spicca sul viso coperto di biacca, l’attenzione è appena distolta dal rosso carico della bocca e dagli ornamenti da maiko, l’apprendista geisha. Al suo fianco Yachiho-san, già geisha, accenna un sorriso sornione, avvolta in un meraviglioso kimono porpora.

Questi sono solo due dei centinaia di personaggi che Alison Wright ha immortalato scatto dopo scappo nel suo nuovo Face to face. Portraits of the Human Spirit (Schiffer Pub. Co., pp. 208, € 40,70): (altro…)

Giappone, la nazione dei gatti: “Nekoland” di Alexandre Bonnefoy e Delphine Vaufrey

Nekoland di Alexandre Bonnefoy e Delphine VaufreyRiescono a far capolino da un tempio buddhista o da un tombino con noncuranza. Sanno intenerire il cuore di un cuoco con un solo sguardo. Conoscono ogni angolo delle metropoli o dei paesi più remoti.

Sono loro, i gatti, capaci di conquistare il cuore dei giapponesi, al punto da spingerli a creare degli appositi neko cafè (letteralmente, cafè dei gatti; si veda la foto in fondo al post), locali in cui i mici possono essere coccolati e vezzeggiati dagli umani, mentre questi ultimi gustano una tazzà di tè o consumano una qualche pietanza.

Anche Alexandre Bonnefoy e Delphine Vaufrey (altro…)

Un paese, mille volti: “Giappone. Luci e ombre della terra del Sol Levante” di Iago Corazza e Greta Ropa


La prima immagine: una scolaresca in divisa blu e fiocco rosso d’ordinanza posa ordinata dinanzi al fotografo. Non c’è altro, se non una distesa di alunne composte e, a un primo sguardo, tutte uguali. Ma basta prestare un poco di attenzione ed ecco che le differenze saltano all’occhio: una bambina sorride dolcemente all’obiettivo, mentre una compagna si lascia scappare una smorfia di noia; in prima fila una studentessa trattiene a stento una risata, e poco più in là una coetanea sfoggia – forse senza volerlo – un grosso orologio bianco di plastica che spunta dalla manica.

E’ questo uno dei mille volti dell’arcipelago estremo-orientale che Iago Corazza e Greta Ropa hanno immortalato nel loro volume Giappone. Luci e ombre della terra del Sol Levante (White Star-National Geographic, 2010, pp. 271, € 38; disponibile anche in inglese; ora in offerta su Amazon.it cliccando qui a 32,30), attraverso più di duecento bellissimi scatti, (altro…)

Dove dormono il piccolo lottatore di sumo e l’apprendista geisha

Kaya, Ryuta, Kana, Risa: i loro nomi sono uguali a quelli di altre migliaia di bambini giapponesi, ma le loro camere da letto no. Ognuna racconta qualcosa di loro: la passione per i manga, l’amore per un cantante o persino una scelta radicale.

I luoghi in cui sognano i poveri, invece, si assomigliano tutti: un angolo spoglio con qualche coperta ammassata, sperduto in un tugurio delle bidonville o in una capanna di lamiere. Copertoni vecchi, un materasso sfondato da convidere con un nugolo di parenti, una stuoia di paglia: ogni oggetto può rivelarsi un giaciglio, come ci mostra James Mollison nel suo volume fotografico Dove dormono i bambini (ed. contrasto DUE, pp. 120, € 35; ora in offerta su Amazon.it a 29,75 cliccando qui; per un’anticipazione, si può dare un’occhiata a questo link), nato strettamente in relazione a un progetto per i diritti dell’infanzia.

Nel corso dei suoi viaggi intorno al mondo, l’autore ha ritratto numerosissimi bambini e adolescenti, immortalando anche gli spazi dove trascorrono la notte o le poche ore di riposo tra un lavoro e l’altro; di ciascuno di loro è riportata una breve scheda, con i dati anagrafici, gli interessi, le ambizioni e le difficoltà del vivere quotidiano: se il rampollino Jaime passa i rari momenti liberi a controllare lo stato delle sue finanze, a quattordici anni la brasiliana Erien deve fare i conti con la terza gravidanza e una vita di stenti.

 

Il destino è stato più generoso con i quattro ragazzi del Sol Levante presentati nel volume, che conducono esistenze diversissime tra loro, come raccontano anche le loro camerette. La sedicenne Kana vive a Tokyo circondata dai peluche dell’infanzia e segue le ultime tendenze in fatto di moda, anche a costo di lavorare nel weekend per acquistare parrucche e abiti; sotto il suo stesso cielo troviamo Ryuta, mini (si fa per dire) campione di sumo, che tra fumetti e videogiochi sogna di diventare un giorno conduttore televisivo e mettere su famiglia. E se la piccola Kaya gioca a fare la bambola nel suo paradiso privato fatto di balocchi, nastri e vestitini (qui a lato), a quindici anni Risa ha deciso di diventare una geisha e risiede perciò in una casa da tè a Kyoto, in una stanza tanto elegante quanto spartana.

Dopo le immagini di Syra – che probabilmente sarà scacciata dal villaggio perché creduta vittima di un maleficio – o di un bambino senza nome dai grandi occhi azzurri che al calar del buio si nasconde tra le erbe della periferia romana, una volta letta anche l’ultima pagina del libro, non si ha il coraggio di alzare la testa e guardarsi attorno. Un nodo stringe la gola e le guance bruciano.

Per le immagini: copyright di J. Mollison.

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