Categoria: antropologia

Racconti folkloristici degli ainu (trad. di Chamberlain)

Mi scuso se per circa un mese ho trascurato il blog; le vacanze di Natale e il mio primo viaggio in Giappone hanno fatto sì che dessi ad altro la priorità, ma ora sono pronta a ricominciare. Ringrazio tutti coloro che nella mia assenza hanno lasciato commenti (a cui spero di rispondere presto), mi hanno spedito email o premiato (grazie Francesca 🙂 ).
Una delle cose che più mi ha impressionato del Sol Levante durante la mia breve permanenza è stata la capacità dei giapponesi di nascondere o alterare con nonchalance alcuni dati scomodi (tendenza, purtroppo,  diffusa in tutto il mondo). Soltanto per fare due esempi potrei menzionarvi la grande statua di una balena che campeggia davanti un istituto scientifico  e la sezione del Museo nazionale di Tokyo riservata agli ainu (vedi foto a lato), un popolo stanziato nell’isola di Hokkaido, con caratteristiche somatiche, costumi e lingua abbastanza differenti da quelli presenti nel resto dell’arcipelago. In entrambi i casi, si taceva del tutto il fatto che il Giappone sia uno dei principali cacciatori di balene su scala planetaria e che gli ainu sono stati a lungo perseguitati e discriminati dai nipponici.
In onore di questa popolazione, oggi vi propongo la traduzione in inglese dei loro racconti folkloristici, realizzata oramai diversi decenni fa dal celebre yamatologo Basil Hall Chamberlain (1850 – 1935).

“Filosofia nei manga”di Massimo Ghilardi

Nell’immaginario comune, il mondo dei manga e degli anime è generalmente ritenuto soltanto uno svago per bambini e adolescenti, privo di contenuti con spessore.
La realtà è però ben diversa, come dimostra efficacemente Marcello Ghilardi, ricercatore e autore di Filosofia nei manga. Estetica e immaginario nel Giappone contemporaneo (Mimesis, pp. 162, € 14; ora in offerta su Amazon.it a € 11,90 cliccando qui).

Dopo aver tracciato un profilo storico-culturale dei manga, comprendente le tappe più importanti (dagli schizzi di Hokusai alle influenze sull’arte di Van Gogh) con riferimenti alla tradizione artistica ed estetica della Cina e del Sol Levante, lo studioso si sofferma su alcuni aspetti significativi dei fumetti del Sol Levante, spesso sfuggenti a un lettore digiuno di rudimenti filosofici e di un’approfondita conoscenza del contesto nipponico. Si pensi, per esempio, ai numerosi accenni  all’etica e alle vicende dei samurai, o ai valori del buddhismo e dello shintoismo, trasparenti solo a una minoranza di occidentali.
Uno dei temi portanti dell’opera è rappresentato da un’approfondita e documentata riflessione sul complesso rapporto intercorrente tra uomini, robot e cyborg, e ai legami intercorrenti fra le tre categorie; da essi Ghilardi tenta di estrinsecare una sorta di ontologia dell’automazione, riflettendo sulle cause che l’hanno generata e sulle ragioni che hanno decretato il suo successo. Nel fare ciò, illustra le teorie di Gomarasca in merito (le storie di robot racchiudono una metafora sociologica, una psicologica e una storica); in parallelo alla trattazione teorica, l’autore presenta  testimonianze concrete, sviscerando alcuni aspetti tanto interessanti quanto poco noti di manga e anime più o celebri (Neon Genesis Evangelion, Gunslinger girl, Ghost in the shell, etc.).
Nel denso contributo di Marco Pellitteri, Giappornologie, vengono evidenziati altri elementi caratterizzanti la produzione nipponica contemporanea, vale a dire quelli legati al mondo del sesso e del porno, con un’attenzione particolare verso le loro radici socio-antropologiche e le dinamiche sottese; anche in questo caso, la figura dell’automa (in particolare della donna cyborg) e quella della bambola gonfiabile assumono un significato ben preciso, in quanto esseri passivi, non minacciosi e facilmente controllabili.
Conclude il volume La verità dell’illusione, dedicato al regista Satoshi Kon che, con le sue commistioni di onirico e reale, umano e cibernetico, ha dato vita a nuovi orizzonti cinematografici e semantici, in cui l’apparenza – non di rado dall’impronta postmoderna – si confonde e si sposa con ciò che siamo abituati a chiamare  (riduttivamente?) realtà.

Una nuova uscita: “Generazione otaku” di Hiroki Azuma

E’ recentemente uscito un volume imperdibile per coloro che desiderano conoscere meglio un aspetto caratterizzante la società contemporanea giapponese, vale a dire la realtà degli otaku, i ragazzi eccessivamente interessati ai videogiochi e ai manga, al punto da sacrificare per loro relazioni umane e vita attiva. Il libro in questione è Generazione Otaku. Uno studio della postmodernità di Hiroki Azuma, a cura di Lydia Origlia e Marco Pellitteri (Jaca Book, pp. 193, € 19).
Questa la presentazione dell’editore:

Questo saggio, best-seller in Giappone, ha il grande merito di riflettere dall’interno sul fenomeno Otaku, giovani appassionati di manga, videogiochi e disegni animati, che vivono un rapporto esclusivo, sia tra di loro che rispetto ai prodotti che consumano. Il fenomeno, in perpetua crescita dagli anni Ottanta, rappresenta oggi un mercato colossale e si diffonde all’estero grazie al successo mondiale dei manga. Tuttavia questi adolescenti ribelli sono sempre stati considerati autistici e nessuno prima di Hiroki Azuma aveva mai osato studiare seriamente le loro opere-faro e i loro modi di consumarle. Il suo saggio rivela l’inquietante adeguarsi della cultura Otaku alla postmodernità. Perdita di riferimenti, fine delle grandi storie, rimescolamento del confine fra autore e consumatore, fra originale e copia: la cultura Otaku vista come la prima cultura postmoderna.

“Il caso Aum Shinrikyō” di Stefano Bonino

Il tragico attentato alla metropolitana di Tokyo (20 marzo 1995), organizzato dalla setta Aum Shinrikyō, ha lasciato profonde tracce nella storia della nazione giapponese e nel suo atteggiamento verso i nuovi culti.

Mette bene in evidenza ciò Il caso Aum Shinrikyō (Solfanelli, pp. 125, € 10; ora in offerta su Amazon.it a € 8,50 cliccando qui), opera del giovane studioso Stefano Bonino. Si tratta, con buone probabilità, dell’unico volume italiano monografico che analizza non soltanto le dinamiche connesse all’attacco terrostico, ma anche la storia, il modus operandi e l’ideologia del movimento, utilizzando un approccio chiaro e accessibile anche ai non addetti ai lavori. L’autore – difatti – ripercorre in modo sintetico le diverse fasi che hanno caratterizzato l’evoluzione della setta fondata da Asahara Shoko, autoproclamatosi salvatore e, al momento, in attesa della pena capitale.

Sorto intorno alla metà degli anni ’80 come club di yoga aperto a influenze induiste e buddhiste, alla fine del decennio Aum vide riconosciuto  ufficialmente il suo status di movimento religioso e diede inizio ai primi atti criminosi contro i suoi oppositori (si pensi, per esempio, all’omicidio dell’avvocato Sakamoto e della sua famiglia). Ciò fu accompagnato da una crescente attenzione per i fenomeni paranormali e per l’arrivo imminente dell’Armageddon, al quale sarebbero sopravvissuti soltanto coloro che riconoscevano Asahara quale guru supremo e seguivano i suoi insegnamenti; in virtù di tutto questo, gli adepti erano tenuti ad abbandonare le famiglie, a donare i loro averi ad Aum e a sottoporsi a costose iniziazioni, nelle quali era anche previsto l’uso di droghe e di sostanze organiche del leader.

Nel corso degli anni il fenomeno Aum Shinrikyō è stato spesso al centro dell’interesse dei sociologi e degli antropologi; il ruolo di Asahara è stato per esempio analizzato alla luce delle teorie weberiane sul carisma, mentre si sono evidenziate le modalità di trasformazione del concetto buddhista di poa (o powa), riformulato dall’intellighenzia interna al gruppo in chiave violenta (uccidendo un uomo che possiede un karma negativo, lo si aiuta a raggiungere una migliore condizione spirituale).

Malgrado il preoccupante quadro e l’escalation di violenza legata alla setta, l’operato di Aum Shinrikyō è stato a lungo sottovalutato, persino dalle forze di polizia. E rimane così, in fondo alla coscienza, il dubbio che qualcosa, per evitare morti e migliaia di vittime, poteva esser fatto.

“I ragazzi di Tokyo. Le poetiche zen di una metropoli” di A. Castellani

Ammetto che di questo libro – che mi pare interessante – non so nulla, tranne il titolo; e anche internet non è venuto in mio soccorso. Sto parlando de I ragazzi di Tokyo. Le poetiche zen di una metropoli di Alessandra Castellani (Liguori, pp. 96, € 15), esperta di identità giovanili e di culture metropolitane.
Per chi volesse saperne di più, ecco la presentazione dell’editore:

Il libro si compone di una serie di affreschi sulla capitale del Giappone raffiguranti alcuni aspetti attuali  dell’identità sociale e individuale, in particolare i nuovi punti di aggregazione delle tendenze giovanili e i luoghi più avanzati del consumo. Dalla descrizione dei quartieri centrali di Tokyo e di Yokohama, che formano un unico conglomerato urbano, emerge un mondo vivido e apparentemente contraddittorio agli occhi di un occidentale, mondo in cui la cultura postindustriale si salda con i valori più radicati dello shintoismo e del buddismo zen. Tra realtà virtuale, graphic-art, manga, tatuaggi, sette estremiste, templi shintoisti sui roof garden dei grandi magazzini, I ragazzi di Tokyo è anche una raccolta di impressioni sulla contemporaneità, un’escursione dentro i cuori di tenebre e dentro le fascinazioni che provengono dal Sol Levante.

A Roma presentazione de "Le mie lezioni sulla dottrina del tenrikyo"

Ancora a Roma, propongo la presentazione del libro Le mie lezioni sulla dottrina del tenrikyo di Kontani Hisanori (ed. Yamaguchi, pp. 458, € 10), che si terrà martedì 21 settembre, alle 20.30, presso la libreria Aseq (via dei Sediari 10, Roma; vicino il Senato). Relatore sarà il dottor Hideo Yamaguchi. Ingresso libero fino ad esaurimento posti (60). Per qualsiasi ulteriore informazione, è possibile contattare gli organizzatori allo 06 6868400 oppure all’indirizzo info@aseq.it
<<Il Tenrikyo (天理教; Tenrikyō, letteralmente “insegnamento della ragione divina”) è una religione di origine giapponese. A fondarla fu una donna, Miki Nakayama che, dal 1838 in poi, passò attraverso una serie di esperienze rivelatorie. A partire da questa data, i suoi seguaci si riferirono a lei come Oyasama (lett. Madre Onorata). Si calcola che il Tenrikyo abbia in tutto il mondo circa 2 milioni di fedeli, di cui 1 milione e mezzo nel solo Giappone.>> (fonte: wikipedia)

"Il caso Aum Shinrikyo": fanatismo e terrorismo in Giappone

Grazie alla segnalazione della casa editrice Solfanelli, vi segnalo un volume non certo d’argomento comune, di recente pubblicazione: Il caso Aum Shinrikyo. Società, religione e terrorismo nel Giappone contemporaneo di Stefano Bonino (ed. Solfanelli, pp. 128, € 10).
Aum Shinrikyo è il nome della setta religiosa che organizzò l’attentato alla metropolitana di Tokyo del 20 marzo 1995, utilizzando il gas sarin, che uccise dodici persone e ne intossicò seimila.
Per saperne di più, vi rimando alla presentazione dell’editore:

Sostenuta da un’importante bibliografia, la storia del “caso Aum Shinrikyo” viene presentata secondo una rigorosa linea cronologica, e indagata nel contesto socio-religioso del Giappone contemporaneo.
In seguito al massiccio attacco terroristico alla metropolitana di Tokyo nel marzo del 1995, l’Aum Shinrikyo si è imposto all’attenzione giapponese e mondiale come il più feroce movimento religioso terroristico nipponico.
Setta sincretista fondata sulla figura del suo leader Asahara, l’Aum Shinrikyo si è inizialmente aperto e proteso verso la società, proponendo un sentiero comune di salvezza collettiva, ma finendo per chiudersi in se stesso in seguito ad una serie successiva di fallimenti.
Con l’intento di scatenare una guerra globale, non si è limitato a dirigere le proprie energie contro i suoi nemici, ma ha preso di mira l’intera società.
Mentre il racconto si sviluppa, l’organizzazione interna del movimento e la struttura esterna della società si intrecciano, si fondono e si sfumano, lasciando l’amara consapevolezza dell’intimo rapporto tra fanatismo religioso e violenza.

"Il fantasma tra i ciliegi" di Luigi Urru

Insieme alle cene riscaldate e agli sguardi oltre l’orizzonte, una delle cose che, in questi ultimi giorni, mi sta portando serenità è il profumo dei ciliegi. Neppure la stanchezza e la fretta riescono a distrarmi del tutto dai rami carichi di fiori che pendono sopra la mia testa.

Il libro del momento è dunque Il fantasma tra i ciliegi – Topografie di primavera a Tokyo (Liguori, pp. 256; volume: 20 €, in offerta a 17, ebook: 10,99 €, singoli capitoli: da 1,10 € in su) di Luigi Urru, docente di Antropologia del Giappone contemporaneo. Questa la quarta di copertina:

Una ubriacatura di fiori, di bellezza e di sake: a Tokyo, come nel resto del Giappone, la fioritura dei ciliegi a primavera induce una effervescenza collettiva che non trova analogo riscontro in altre regioni dell´Asia orientale. L´autore ne esamina la molteplicità delle manifestazioni (la festa dei sensi, l´allentamento delle convenzioni sociali, i risvolti identitari e nostalgici), e parallelamente indaga come le categorie di nazione e tradizione per essere disponibili siano continuamente rimaneggiate e mostrino una volatilità persistente qui definita come ‘fantasma´. Al pregio documentario dell´etnografia il volume somma quelli derivanti da un dialogo assiduo con la letteratura, l´urbanistica e l´estetica in cui il fascino di Tokyo, luogo del desiderio per generazioni di giapponesi e ora citato esempio di metropoli globale, è inseguito nella sua complessità senza cedere né a lusinghe esotizzanti né alla facile dicotomia Oriente/Occidente. La città e i suoi abitanti appariranno meno enigmatici, sicuramente più vicini di quanto la distanza geografica e le versioni correnti nei media vogliano far credere.

4 libri per avvicinarsi alla cultura giapponese

Ecco una selezione di libri per chi si avvicina per la prima volta alla cultura del Sol Levante:

Per il profilo letterario

Titolo: Introduzione alla cultura letteraria del Giappone
Autore: Teresa Ciapparoni La Rocca
Casa editrice: Bulzoni editore
Anno di uscita: 2001
Pagine: 185
Prezzo: 13 €
La nostra opinione: Consigliato agli studenti di corsi di laurea in lingue orientali per il taglio didattico dell’opera.

Dice lo zen
Dice lo zen

Per conoscere lo Zen

Titolo: Dice lo Zen
Autore: Tsai Chih Chung
Casa editrice: Feltrinelli
Anno di uscita: 1999
Pagine: 176
Prezzo: 8 €
La nostra opinione: Lo Zen illustrato attraverso dei simpaticissimi fumetti.

Per il profilo antropologico

Titolo: Introduzione alla cultura giapponese – Saggio di antropologia reciproca
Autore: Hisayasu Nakagawa
Casa editrice: Mondadori
Anno di uscita: 2006
Pagine: 117
Prezzo: 11,50 €
La nostra opinione: Bellissimo libro, denso di spunti e suggestioni.

Il giapponese a fumetti
Il giapponese a fumetti

Per il profilo linguistico

Titolo: Il giapponese a fumetti. Corso base di lingua giapponese attraverso i manga.
Autore: Marc Bernabé
Casa editrice: Kappa edizioni
Anno di uscita: 2006
Pagine: 293
Prezzo: 22 €
La nostra opinione: Consigliato a tutti coloro che hanno un debole per i manga e/o sono stufi delle solite grammatiche.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi