Categoria: libri gratis

Recensione di “Ali” di Mishima in “Bonsai & suiseki magazine” (gennaio-febbraio 2013)

bonsai suiseki magazine<<Bonsai & suiseki magazine>> è una rivista online totalmente gratuita – più unica che rara nel panorama italiano -, che non si occupa soltanto di botanica e dintorni, ma tenta di approfondire molteplici aspetti della cultura giapponese.

Per esempio, oltre alla mia recensione di Ali di Mishima Yukio (p. 109), (altro…)

Mini ebook gratuito “Leggende di spiriti e racconti dell’orrore giapponesi”

yamanba, maschera del noIn occasione di Halloween, ho scelto per voi nove tra leggende e racconti di fantasmi o, più in generale, dell’orrore, tratti dalla letteratura e dal folklore giapponesi. Tra gli autori citati troverete Lafcadio Hearn, Banana Yoshimoto, Edogawa Ranpo e Shigeru Mizuki.

Potete leggere il mini ebook gratuito e scaricarlo (altro…)

Un piccolo regalo: “Clueless in Tokyo” di Betty Reynolds

A tutti coloro che ogni giorno sognano con me di essere dall’altra parte del mondo, o che lì vivono e condividono con me una briciola del loro mondo, dono questo piccolo libro, Clueless in Tokyo di Betty Reynolds, taccuino di disegni e note per addentrarsi nella cultura giapponese con ironia e leggerezza.
Potete scaricare il libro (in inglese) da qui, in diversi formati, adatti anche si dispositivi e-book reader (come, per esempio, il .mobi per il Kindle dell’Amazon).

Audiobook gratis in giapponese

Grazie a una lettrice, Erika, da oggi è possibile consultare nella sezione del sito “Libri gratis una nutrita serie di ebook gratuiti in giapponese, con tanto di registrazione audio, testo e talvolta traduzione in inglese, tratti da questo link.
Nella lista sono presenti grandi romanzieri, quali Osamu Dezai (Il sole si spegne, Memorie…) , Murasaki Shikibu (Genji monogatari) e Soseki Natsume (Botchan, Kokoro, Io sono un gatto…), e celebri narratori, come Fumiko Hayashi, Ogai Mori, Kenji Miyazawa, Kido Okamoto e Ryūnosuke Akutagawa.

 

Voci da occidente: “Haisan sotto gli alberi” di Fabio Pasquarella

Negli ultimi mesi ho avuto il piacere di ricevere e leggere diverse opere di autori italiani ispirate al Giappone, sotto forma di haiku, romanzi e racconti. Per ringraziare questi autori e per dare loro un piccolo aiuto nella promozione dei lavori, nasce oggi nel blog una rubrica apposita, Voci da occidente.
Un elemento comune a molti di questi scritti è, senza dubbio, la ricerca dell’essenzialità e della sintesi, percepite come elementi fondanti e distintivi della tradizione letteraria ed estetica giapponese; ciò si ritrova anche in una raccolta poetica ispirata agli haiku, Haisan* sotto gli alberi, di Fabio Pasquarella (liberamente consultabile e scaricabile qui).
Ma ora lascio parlare l’autore, riportando una sua breve dichiarazione di poetica tratta dal suo sito:

La poetica soggiacente al mio lavoro è molto semplice, azzarderei banale: riconoscere nel reale un segno, un pattern e trasporlo come un passo musicale indecodificato nella sua veste “propria” così da preservarne la potenza significante. Consegnando la farfalla nel suo bozzolo proliferante,  purché per un breve istante, la forma perde lo scettro di metodo, di contenitore metrico entro cui misurare la rivelazione.
Ciò che mi avvicina all’haiku è l’atteggiamento di poetica attenzione, la transustatazione di una tradizione culturale che mi accompagna ormai da più di venti anni, la ricerca appunto nella quotidianità di una struttura materica significativa in privazione di “io”. Quello che mi allontana è invece la mia posizione sulla linea geografico-linguistica con tutto ciò che ne comporta, come l’impossibilità di coniugare simboli fonetici e immagini (ideogrammi) nel delicato equilibrio di una densificazione del significato tipico dell’haiku. E ancora la rinuncia alle strutture formali e ai riferimenti tipici come il kigo o la metrica peculiare, quindi la rottura frequente di un metodo interno e del rapporto intertestuale. Per questo ho chiamato haisan, termine felicemente coniato da Tartamella, quei componimenti costituiti da tre versi. Le variazioni di questi nell’incedere dell’opera sono in qualche modo parenti, mostrano dei comportamenti ereditati.

* Nel Manifesto della Poesia Haiku in lingua italiana, lo haisan è definito “un componimento poetico formato da tre versi. Il termine è composto dall’unione della prima parte della parola Haiku: HAI e dalla parola SAN che in giapponese vuol dire TRE. Quindi semplicemente ‘tre versi’. Sono gli haiku liberi, che non rispettano le sillabe, che non rispettano il Kigo.”

Podcast di “Nihonga: visioni di Giappone” di G. C. Calza

Se voi foste i curatori del palinsesto radiofonico della Rai, quale spazio dell’anno e della giornata affidereste a un esperto per un programma dedicato al Giappone? Ovvio: alle 20, dal 18 luglio al 12 agosto, così chiunque voglia ascoltarlo sia o in vacanza, o tramortito da una giornata d’afa.
E’ questo infatti l’orario che era stato riservato a Gian Carlo Calza, docente di Storia dell’arte dell’Asia orientale, per il suo Nihonga: visioni di Giappone, andato in onda l’anno scorso. Polemiche a parte, la Rai ha saputo (in parte) farsi perdonare mettendo online le ben venti puntate che hanno allietato la passata estate dei nippofili, dedicate alla trattazione di molteplici aspetti della cultura del Sol Levante. Potete trovare tutto il materiale qui, fruibile e scaricabile gratuitamente.
Buon ascolto.

Ebook de “L’angusto sentiero del nord” di Matsuo Bashō (haiku)

Grazie alla domanda di una lettrice, Claudia, stamattina ho scoperto una piccola chicca online: l’ebook gratuito de L’angusto sentiero del nord (Oku no Hosomichi) di Matsuo Bashō, il fondatore del genere haiku nella forma che si è soliti definire canonica. Si tratta di una delle opere fondamentali del poeta che – attraverso haiku e brevi prose – descrive il suo lungo pellegrinaggio poetico, compiuto nel 1694, poco prima di morire, nel Giappone settentrionale.

La traduzione che vi presento oggi è stata curata da Nicolas Bouvier e da Cesare Barioli, ed è disponibile su internet grazie alla cortesia di Cascina Macondo; potete consultare il volume qui.

Vi consiglio, infine, di accompagnare la lettura con i commenti dello scrittore Howard Norman (per visualizzarli basta cliccare sulla località) per il National Geographic, riguardanti proprio l'”angusto sentiero”. Ricordo inoltre le immagini di  Michael Yamashita (una è qui a lato) dedicate ai viaggi di Bashoo, di cui ho parlato anche in questo post.

Racconti folkloristici degli ainu (trad. di Chamberlain)

Mi scuso se per circa un mese ho trascurato il blog; le vacanze di Natale e il mio primo viaggio in Giappone hanno fatto sì che dessi ad altro la priorità, ma ora sono pronta a ricominciare. Ringrazio tutti coloro che nella mia assenza hanno lasciato commenti (a cui spero di rispondere presto), mi hanno spedito email o premiato (grazie Francesca 🙂 ).
Una delle cose che più mi ha impressionato del Sol Levante durante la mia breve permanenza è stata la capacità dei giapponesi di nascondere o alterare con nonchalance alcuni dati scomodi (tendenza, purtroppo,  diffusa in tutto il mondo). Soltanto per fare due esempi potrei menzionarvi la grande statua di una balena che campeggia davanti un istituto scientifico  e la sezione del Museo nazionale di Tokyo riservata agli ainu (vedi foto a lato), un popolo stanziato nell’isola di Hokkaido, con caratteristiche somatiche, costumi e lingua abbastanza differenti da quelli presenti nel resto dell’arcipelago. In entrambi i casi, si taceva del tutto il fatto che il Giappone sia uno dei principali cacciatori di balene su scala planetaria e che gli ainu sono stati a lungo perseguitati e discriminati dai nipponici.
In onore di questa popolazione, oggi vi propongo la traduzione in inglese dei loro racconti folkloristici, realizzata oramai diversi decenni fa dal celebre yamatologo Basil Hall Chamberlain (1850 – 1935).

Online e gratuito il “Genji monogatari” (giapponese e inglese)

Il Genji monogatari di Murasaki Shikibu – capolavoro indiscusso della letteratura giapponese – è stato incluso dall’UNESCO nel suo “Global Heritage Pavilion”. Proprio per questa ragione, nel sito dell’organizzazione, tutta l’opera è disponibile gratuitamente in giapponese e inglese, accompagnata da illustrazioni; si può leggerla qui (o, se il link non dovesse funzionare, qui).

E, come sottofondo, consiglio una sinfonia ispirata allo stesso Genji Monogatari, opera di Isao Tomita.

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