Haruki Murakami Murakami – grande favorito del Nobel – è naturalmente il personaggio giapponese del momento. Solo giovedì 10 ottobre si saprà se sarà lui il vincitore del premio 2013 per la letteratura: ecco dunque qualche articolo per ingannare l’attesa.

Circa la letteratura giapponese:

Foto di Michael Hauri.

4 commenti il Speciale Murakami – Libri e autori giapponesi: news dal mondo (1-15 ottobre 2013)

  1. Ciao, solo per dire che sta per uscire il nuovo libro di Murakami, “Ritratti in jazz”, ed. Einaudi, per la fine di ottobre.
    Amo molto Murakami, ho letto praticamente tutto quanto è in circolazione, però…se davvero un giapponese dovesse vincere il Nobel, allora preferirei che fosse Ogawa Yoko…

    • Ciao, Barbara,
      è sempre un piacere sentirti. 🙂 Sapevo dell’uscita del volume di Murakami e, sebbene non sia una sua grande amante, sono curiosa di leggerlo, dato che il genere musicale mi appassiona.
      Per quel riguarda il Nobel, qualcuno forse mi lincerà, ma non credo che Murakami lo meriti. Non conosco a sufficienza l’opera di Ogawa Yoko (in Giappone pubblica libri di continuo) per stabilire se invece lei sia più adatta o meno, sebbene mi piaccia molto.
      Concludo barattando la tua segnalazione murakamiana con l’annuncio di una nuova uscita: per Neri Pozza dovrebbe uscire (spero a breve) “La porta” di Sōseki.
      Buone letture e a presto!

      • Gentilissima Annalisi, grazie a te per la segnalazione su Soseki.
        (per inciso, al momento in cui scrivo il Nobel è stato assegnato ad Alice Munro e – posso dirlo? – ne sono felice perchè è una autrice che amo molto e che consiglio decisamente).
        Anche se io ho letto praticamente tutto di Murakami – e lo consiglio e regalo spesso – penso di comprendere le tue perplessità. Non so perchè, ma nella sua scrittura c’è sempre qualcosa che mi tiene un poco a distanza. Nello stesso tempo, però, nel suo stile c’è anche qualcosa che mi ha “allacciata”, in qualche modo, e non mi lascia più andare, quindi ogni nuova pubblicazione in Italia mi riempie comunque di entusiasmo. Tra i titoli che di Murakami vengono spesso citati ci sono “Kafka sulla spiaggia” e “Norwegian Wood”, ma debbo dire che – pur avendo riletto più di una volta il secondo, perchè adoro il personaggio di Midori – in verità quando lo consiglio mi vengono sempre per primi in mente “Dance, Dance, Dance”, “After Dark”, “1Q84” e la raccolta “I salici ciechi e la donna addormentata”. Temo di avere già scritto di questo altre volte, scusa, con l’età sto diventando ripetitiva…
        Grazie per aver segnalato e linkato l’articolo di Antonietta Pastore, una traduttrice (e scrittrice) che ho avuto il piacere di incontrare una volta e che stimo molto.
        Resto in attesa di altri tuoi post. Un carissimo saluto

        • Cara Barbara, anch’io sono soddisfatta per il Nobel alla Munro: mi piacciono il suo stile, le sue storie, le sue donne.
          A legger Murakami provo qualcosa in parte simile a quello che sperimenti tu: i suoi libri mi rapiscono, ma alla fine non posso non avere la sensazione di aver preso parte a un meccanismo ben oliato, e ciò – naturalmente – amplifica il senso di distanza.
          Grazie per i tuoi commenti sempre acuti; spero di rileggerti presto. Buona giornata

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