Incuriosito da Un’eredità di avorio e ambra (che ho recensito qui) di Edmund de Waal, il teologo e accademico Jonathan Magonet ha scoperto i netsuke – minuscole sculture giapponesi – proprio grazie a questo romanzo. Ed è stato subito amore.
Nel contemplare una piccola collezione di questi oggetti così perfetti e minuti, il suo pensiero è corso a immaginare la loro vita segreta: quelle fantasie hanno poi dato vita a una sorta di breve trattato sulla cultura e sugli universi simbolici giapponesi, Netsuke Nation: Tales from Another Japan (Troubador Publishing, pp. 184, € 14,29 in edizione cartacea, € 6,38 in formato ebook; in inglese).
In modo lieve e talvolta con un pizzico di ironia, l’autore dispiega dinanzi ai nostri occhi un cosmo complesso fatto di leggende, credenze, miti, che non disdegna contaminazioni con l’attualità e la storia (anche politica e militare) dell’Estremo oriente.
Dietro i neon, le mode, il consumismo, si nasconde insomma un Sol Levante che facciamo fatica a scorgere: e chi l’avrebbe mai detto, iniziando a leggere Netsuke nation, che delle graziose e mute statuine sarebbero state capaci di parlarci di un altro Giappone e di un Giappone altro?