Un giorno [Sen no] Rikyū [il celebre maestro del tè] stava osservando il figlio Shoan mentre spazzava e inaffiava il sentiero del giardino. “Non è abbastanza pulito” disse Rikyū quando Shoan ebbe concluso il suo lavoro, e gli ordinò di ricominciare. Dopo aver faticato per un’ora, il figlio si rivolse a Rikyu: “Padre, non rimane più niente da fare. I gradini sono stati lavati per la terza volta; le lanterne di pietra e gli alberi sono irrorati d’acqua; muschi e licheni brillano di un verde rugiadoso; non ho lasciato per terra neppure un rametto o una foglia.”. “Giovane stolto”, lo rimproverò il maestro del tè “non è questo il modo di pulire il sentiero di un giardino”. Così dicendo, Rikyū entrò nel giardino, scrollò un albero e sparse ovunque foglie dorate e cremini, frammenti del broccato autunnale.
M. De Giorgi, La via del tè nella spiritualità giapponese, p. 44
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