L’amore per una nazione a volte si rivela dai particolari: la capacità di rievocare i profumi di una stagione, il ricordo di un sapore lontano, la cura con cui si scelgono le bacchette che guideranno il nostro pasto…
Ecco: Il Giappone in cucina (nuova edizione riveduta e aggiornata, Ponte alle grazie, 2009, pp. 397, 18 €; disponibile solo ora su Amazon a 15,30 € cliccando qui) di Graziana Canova Tura racchiude tutto questo, e molto altro ancora. E’, in primo luogo, una dichiarazione d’amore per un paese che ha accolto l’autrice per anni, ripagandola in abbondanza quando lei, con incondizionata fiducia, ha iniziato a cibarsi dei suoi piatti e – attraverso di loro – della storia e della sensibilità di un popolo.
Proprio per questa ragione il volume – sebbene contenga circa duecento accurate preparazioni che spaziano dagli aperitivi ai dolci, non poche delle quali adatte anche a vegetariani e vegani, spesso accompagnate da curiosità e suggerimenti – va ben oltre il semplice ricettario: si presenta, piuttosto, come un‘insolita enciclopedia della cultura gastronomica del Sol Levante, che non sa e non vuole fermarsi dinanzi ai pregiudizi e ai timori occidentali.
Oltre alle basi indispensabili della cucina giapponese (ingredienti, taglio delle verdure e del pesce, scelta dell’attrezzatura e dei coltelli), vengono fornite interessanti riflessioni su un argomento tanto inconsueto (e forse sottovalutato in Italia) quanto interessante: l’estetica della tavola. La frugalità e l’eleganza dei pasti nipponici, che a noi paiono così immediate, sono infatti frutto di una ricerca attenta a combinare nel modo migliore forme, colori e suggestioni, che Graziana Canova Tura illustra in modo sintetico ma efficace.
Nel complesso, il suo approccio alla cucina è volutamente tradizionalista: dà quindi grande rilievo ai piatti canonici, riservando alcuni spazi a quelli fusion diffusi negli ultimi tempi e condendo il tutto con uno stile vivace, da cui traspaiono passione e competenza.
Aneddoti, consigli, spunti stimolanti per l’appetito e la ‘fame’ costante di Giappone: ognuno, di certo, troverà in queste pagine ciò che sta cercando.
[Foto tratta da qui]
Oh grazie, mi serviva una recensione su questo libro (da anni all’interno delle checklist delle mie acquisizioni). Purtroppo io sono sempre molto sospettosa riguardo a libri che parlano di argomenti esteri scritti da italiani… è un mio difetto, però se dici che è valido, allora lo prenderò^^
Ti dirò di più: a me l’ha straconsigliato un’amica che ha vissuto a Tokyo e che lavora in un famoso ristorante giapponese, per cui direi che puoi stare tranquilla. 😉