Nei confronti del bookcrossing promosso proprio da me qui all’interno di Biblioteca giapponese, ammetto di esser stata sempre un po’ scettica. A nessuno pareva interessasse granché, e i libri che avrei voluto percorressero l’Italia se ne stavano invece mogi mogi sullo scaffale. Poi è arrivata l’estate.
Morbose fantasie di Tanizaki è finalmente volato in Puglia, da Federica, che lo ha adottato per un mese; nel frattempo, due lettrici del blog, Eleonora e Alessia si sono incontrate in quel di Pisa, e si sono prestate a vicenda Norwegian Wood di Murakami e Neve sottile, sempre di Tanizaki. Quella che segue è una recensione di quest’ultima opera, realizzata da Alessia e pubblicata anche in Sol-Levante. Che dire? Non posso che essere contenta e sperare che i volumi in viaggio siano sempre di più. 🙂

Un post notato per caso sul web, una e-mail, un appuntamento. Nasce così questa esperienza di bookcrossing, dal profumo di Giappone. E così, il libro di Tanizaki, “Neve Sottile”, dalle pagine un po’ ingiallite dal tempo, finisce nelle mie mani di lettrice appassionata di cultura nipponica. Di Tanizaki sensei, conoscevo solo il nome, ma la trama del libro mi è piaciuta fin da subito. Quelle vicende familiari che sono comuni a qualsiasi cultura, mi ricordavano i Bennet della Austen, o le sfortunate sorelle di Piccole Donne.
Ci troviamo ad Osaka dove la famiglia Makioka è rispettata e conosciuta, nonostante non possa più mantenere lo stile di vita agiato di un tempo. D’altronde, la guerra è alle porte e lo Stato in sè sta vivendo un periodo di crisi. Le vicende si svolgono a partire dal 1938 e, per tre anni, il lettore seguirà il susseguirsi di eventi che vedono come protagoniste le quattro sorelle. Tsuruko è la primogenita, fortemente legata al rispetto delle tradizioni e impegnata nel mantenimento del buon nome della famiglia, insieme a suo marito, divenuto il capofamiglia. Il suo carattere scostante e tendenzialmente freddo la differenzia dalle sorelle, dalle quali spesso si troverà isolata (e questo non solo perchè si vedrà costretta a trasferirsi a Tokyo). Sachiko, invece, con la sua premura e la sua emotività, cerca di occuparsi delle due sorelle minori, Yukiko e Taeko (la piccola Koi-san), entrambe il “motore” delle varie vicende che vedono come protagonista la famiglia. Yukiko e Taeko incarnano perfettamente il contrasto tra tradizione e modernità, occidente ed oriente, che traspare per tutta la durata del libro. Yukiko, ormai trentenne, con la sua riservatezza e compostezza, nel suo kimono affronta, uno dopo l’altro, i diversi miai, alla ricerca di un marito. Taeko, costretta ad attendere il matrimonio della sorella prima di sposarsi, come da tradizione, ha un carattere ribelle, veste abiti occidentali, si trova un lavoro e vorrebbe raggiungere l’indipendenza economica. Con le sue “avventure” amorose contribuisce ad aggiungere al romanzo dei colpi di scena, ponendo le sorelle di fronte a scelte e situazioni impensabili per una famiglia tradizionale.
La storia è a tratti forse troppo stagnante nella routine della vita quotidiana, la traduzione un po’ datata del testo non aiuta a rendere scorrevole la lettura, ma nel complesso, un bel libro. Un racconto corale di una famiglia che, come il Giappone, si trova a dover accettare dei cambiamenti, a scendere a compromessi. Ma sullo sfondo, i ciliegi continuano a fiorire dopo che la neve, leggera e sottile dell’inverno, si è disciolta.

Immagine di un giardino giapponese coperto, appunto, da una neve sottile tratta da qui.

4 commenti il “Neve sottile” e il bookcrossing

  1. Grazie per aver inserito questa mia breve recensione sul tuo blog. Questa esperienza è stata davvero piacevole e mi ha permesso non solo di leggere un buon libro, ma anche di incontrare un’altra ragazza che come me ha una grande passione per il Giappone. Detto questo, vorrei esprimere anche la mia disponibilità allo scambio di libri. Come Tanuki-chan, potrei consegnare a mano i miei testi nella zona di Pisa-Lucca, oppure inviarli come fai tu via posta. Evito di fare una lista dei titoli, trovate la mia “libreria” qua http://www.anobii.com/darktrish/books

    • Grazie a te per la recensione e per la disponibilità al bookcrossing. Mi dispiace esser così lontana da Pisa, città cui sono legata, nel bene e nel male; e, sopratutto, avessi saputo qualche anno fa, quando vivevo lì, che c’era la possibilità di fare quattro chiacchiere sul Giappone e prestarsi un po’ di libri… di certo la Feltrinelli di corso Italia non avrebbe avuto una lettrice a scrocco così incallita! :p

  2. Come Alessia,desidero anche io confermare che l’esperienza del bookcrossing è stata davvero piacevole,e uno dei vantaggi di aver scambiato il libro ‘a mano’è stato quello di poter conoscere un’altra persona con i miei stessi interessi.
    Rinnovo anche io la mia disponibilità al bookcrossing,anche se io per problemi’postali’posso solo consegnarli di persona a Pisa ,La Spezia e dintorni.
    Spero che l’iniziativa del bookcrossing ‘decolli’ e che i libri scambiati aumentino sempre più!

    • Grazie Eleonora per la tua disponibilità e il tuo augurio. Giro anche a te il rimpianto espresso nel commento ad Alessia. 😉

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