Ingredienti:

– Kurihara Harumi, un’ottima cuoca e food writer giapponese;
– una buona dose di entusiasmo;
– una nutrita raccolta di gustose ricette casalinghe pressoché sconosciute in Europa;
– un ricco apparato di bellissime foto;
– una casa editrice di classe, ossia la Guido Tommasi Editore.

Procedimento:

  1. Ponete la cuoca-foodwriter dinanzi al suo ricettario privato; non dimenticate di lasciarle accanto carta e penna.
  2. Aspettate che gli occhi le si illumino e che l’ispirazione prenda il sopravvento.
  3. Consegnate tutto a un buon grafico, capace di dare a ogni pagina una nota di originalità e di colore.
  4. Et voilà, Cucina giapponese di casa è pronto!

 Oggi mi sono concessa questo piccolo divertissement per parlarvi di un volume che apprezzo molto, Cucina giapponese di casa di Kurihara Harumi (Guido Tommasi Editore, pp. 192, € 25; ora in offerta su Amazon.it a 21,25 € cliccando qui). Si tratta di un’opera molto diversa da quelle che siamo abituati a scorgere negli scaffali delle librerie: niente sushi a profusione, niente banalità, niente ricette alchemiche che prevedono difficilmente reperibili o costosi.

Nell’Introduzione, l’autrice delinea in modo rapido e limpido i principi fondanti della cucina del Sol Levante e della sua personale visione dell’universo culinario: prodotti di stagione e di qualità, piatti leggeri e vari, attenzione costante agli accostamenti gastronomici ed estetici. Seguono una veloce panoramica sugli ingredienti da tenere in dispensa e un’ampia rassegna di ricette ‘rubate’ alle casalinghe nipponiche, facili da realizzare e adatte alla vita di tutti i giorni; penso, per esempio, al riso saltato con polpa di granchio, agli onigiri al pollo, al maiale allo zenzero… Neppure i vegetariani rimarranno a bocca asciutta: le patate con salsa alla soia dolce si accompagnano all’insalata di tofu con condimento al sesamo e ad altre numerose preparazioni animally correct.

Ogni ricetta è introdotta da alcune righe di presentazione, in cui l’autrice prodiga consigli, alternandoli con note sulla cucina giapponese; subito dopo troviamo l’indicazione delle dosi esatte degli ingredienti e la descrizione del procedimento spiegato passo passo con estrema chiarezza. Conclude il tutto una breve appendice dedicata agli indirizzi utili – italiani e inglesi – per reperire cibi, salse e accessori giapponesi.

L’entusiasmo di Harumi e il suo costante desiderio di aiutare anche il lettore-cuoco più sprovveduto sono percepibili in ogni pagina e si riflettono persino nelle immagini che la ritraggono; scopriamo così una donna dal volto dolce, che sorride in quel modo discreto e un po’ timido tipico dei giapponesi: altro che le espressioni accigliate o pretenziose di certi chef!

Insomma, il ricettario (anche se è riduttivo chiamarlo in questa maniera) presenta un unico inconveniente: al momento di chiudere il libro avrete sicuramente l’acquolina in bocca, ma – in compenso – vi ritroverete con lo sguardo sazio di piccole meraviglie e, di certo, un po’ più innamorati della sorprendente cucina giapponese.

Foto tratta da qui.

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