Tag: novità in libreria

Haiku a misura di bambino: “Un gatto nero in candeggina finì” di Pino Pace

Da diversi anni ormai in alcune scuole italiane (in special modo elementari) si è presa la buona abitudine di familiarizzare i bambini alla poesia utilizzando anche lo haiku. Come sempre, i più piccoli imparano prima degli adulti e talvolta riescono a creare dei piccoli capolavori di freschezza.

Il volumetto che vi presento oggi, Un gatto nero in candeggina finì dello scrittore per ragazzi Pino Pace (ed. Notes, pp. 40, € 10; ora in offerta su Amazon.it cliccando qui a 8,50 ), con le simpatiche illustrazioni di Tai Pera(altro…)

Non solo anime: “Vita da cartoni” di E. D. Infante e F. Bartoli (in libreria dal 7 giugno 2012)

Negli ultimi anni – e credo non sia solo una mia impressione – si sta assistendo nel nostro paese a un interessante fenomeno, sulle cui origini socio-culturali bisognerebbe indagare:
la rivalutazione delle storie a fumetti e delle serie animate
, seguita, per conseguenza, dalla pubblicazione di riviste e volumi appositi.

Tra i testi che ho trovato più interessanti in merito, vorrei segnalarvi Vita da cartoni, di Elettra Dafne Infante (regista, scrittrice e sceneggiatrice) e Fabio Bartoli (già autore di Vado, Tokyo e torno e Mangascienza, di cui ho rispettivamente parlato qui e qui), in libreria dal 7 giugno 2012 per i tipi Tunué e con tanto di dvd allegato (qui un’anticipazione). (altro…)

Le vere memorie di una geiko: “Storia proibita di una geisha” di M. Iwasaki

Mineko, a sei anni

Kyoto, anni Cinquanta. Sotto un bellissimo parasole di carta, un’elegantissima donna abbozza un sorriso al fotografo; a lei cerca di stringersi una bambina dall’aria tenera e curiosa. Sotto il suo kimono a fiori, spuntano appena i piedini intrecciati in segno di timidezza. Da pochi mesi, Masako – così si chiama la piccola – ha lasciato di sua volontà, sebbene a malincuore, la propria casa per trascorrere gli anni a venire in un’okiya, la tradizionale residenza delle geiko (come si autodefiniscono le geisha) e delle maiko (le apprendiste): ignora del tutto che diventerà una delle donne più ammirate dell’intero Giappone, a costo però di enormi sacrifici. Non soltanto la bimba è costretta ad adattarsi a uno stile di vita alquanto duro, ma è tenuta a rinunciare alla propria famiglia, mutando persino il proprio nome in Mineko e il cognome in Iwasaki (tratto dalla madre adottiva).

La sua storia è raccontata per la prima volta in un volume da poco uscito in Italia, Storia segreta di una geisha, curato da lei stessa, Mineko Iwasaki, ora rispettabile signora di mezza età, (altro…)

Samurai: istruzioni per l’uso

Il nome di Stephen Turnbull a molti, probabilmente, non dirà nulla; eppure, se amate il Giappone, ci sono buone possibilità che vi siate imbattuti in lui senza saperlo. Laureato a Cambridge e specializzatosi in storia militare asiatica (in particolare, per tutto ciò che concerne i samurai), ha lavorato come consulente per il videogioco Shogun: Total War e per il film 47 Ronin (ispirato alla celebre omonima leggenda) con Keanu Reeves, che uscirà a novembre in Italia.  
A breve, per i tipi L’Ippocampo, verrà pubblicato l’ironico volume dello studioso, Samurai. Il manuale “non autorizzato” del guerriero giapponese (pp. 208, 116 illustrazioni, € 15; solo ora in offerta a 12,75); (altro…)

Una sola moltitudine: “Venivamo tutte per mare” di J. Otsuka

Poteva essere un mattino denso di nebbia o un tramonto piovigginoso. Alcune, trascinando le valigie, avevano già gli occhi umidi di tristezza; altre sorridevano e salutavano a gran voce.

Erano migliaia e migliaia. Tutte donne, tutte giapponesi, tutte in procinto di partire per sposare un anonimo conterraneo che viveva in America, dall’altra parte di un oceano che certe ragazze dell’entroterra non sapevano neppure immaginarsi. A ciascuna lui – e non importa se si chiamasse Kato, Jin o Tetsuya – aveva promesso una villetta, una Ford, un piccolo giardino ben curato con la staccionata appena dipinta.

Sbarcate a terra, trovarono mariti che le assaltavano nel sonno con furia, o che le guardavano appena; trovarono catapecchie in cui dormire e ville in cui servire in silenzio, e filari e filari da coltivare su cui spaccarsi la schiena sotto il sole della California per un padrone pallido mai visto. Trovarono figli indesiderati nel ventre e malattie sconosciute che prosciugavano il loro corpo, ricordo di qualche puttana amata una notte dall’uomo che aveva giurato loro fedeltà.

Le innumerevoli storie  di queste donne – sconosciute ai più e, forse, volutamente taciute da molte – sono state raccolte assieme in un’unica, grande voce corale da Julie Otsuka, artista statunitense  d’origine nipponica, nel suo Venivamo tutte per mare, tradotto dalla bravissima Silvia Pareschi (qui potete trovare l’intervista che mi ha rilasciato), edito da poche settimane per i tipi Bollati Boringhieri (pp. 142, € 14; ora in offerta su Amazon.it cliccando qui a € 11,05). (altro…)

[Recensione] Le giapponesi allo specchio: “Tokyo sisters”

Donne che lavorano, che viaggiano, che abbandonano tutto per amore di un uomo o di un figlio; donne che passano ore a farsi belle, che cantano scatenate al karaoke, che fanno shopping; donne che vestono in kimono, che seguono l’ultima moda, che hanno un cancro ma non smettono di sorridere…  Sono decine e decine le figure che, con le loro parole e i loro gesti hanno plasmato – talvolta inconsapevolmente – Tokyo sistersReportage dall’universo femminile giapponese (traduzione di Giusi Valent; O barra O edizioni, pp. 196, € 15; ora in offerta su Amazon.it a € 12,75 cliccando qui), delle giornaliste francesi Julie Rovéro-Carrez e Raphaëlle Choël.

Miki, Miyoko, Chika, Megume e le altre intrecciano le loro voci, ponendo tra le nostre mani un frammento delle loro vite, frivolo o drammatico che sia, ma comunque sincero. Senza mai vergognarsi delle debolezze e degli errori compiuti, raccontano un momento cruciale della loro esistenza (una separazione dolorosa, una partenza, un’opportunità sfumata) oppure, più semplicemente, una passione segreta o un’abitudine inconsueta.

Mettendo da parte qualunque intento pedagogico o qualsivoglia tono didascalico, le due autrici ritraggono con schiettezza e, non di rado, una buona dose di ironia il presente e il passato di donne diversissime per età, professione, carattere e ambizioni, conosciute nel corso dei loro soggiorni in terra nipponica. In questo modo, pagina dopo pagina, emerge un panorama ad ampio raggio, capace di includere aspetti e comportamenti poco noti o addrittura disdegnati dagli studiosi. Quotidianeità, sesso, progetti, piccoli e grandi problemi, hobby, sogni… : non è infatti tralasciato alcun argomento che possa aiutare il lettore a comprendere meglio la complessità dell’orizzonte femminile, stimolando al tempo stesso la sua curiosità con centinaia di aneddoti e note di costume.

Libere dalla necessità di fornire riscontri a complesse quanto claustrofobiche teorie socio-antropologiche, le due scrittrici possono abbandonarsi al fluire della frenetica Tokyo: non importa che ci si trovi al tavolo di un raffinato ristorante oppure sotto il casco del parrucchiere, se tutte le occasioni sono utili per conoscere meglio non la donna, ma le tante e dissimili donne che animano la capitale. Infrangendo ogni stereotipo che dipinge la tipica giapponese remissiva e misurata o, al contrario, dotata di una sensualità conturbante da geisha, si apre così, finalmente, il vaso di Pandora, e ne fuoriescono contraddizioni, ferite, lacrime, delusioni, ma anche risate a crepapelle, pettegolezzi e manie.

Può trattarsi di Akane – studentessa innamorata della propria immagine allo specchio -, di Yuki, surfista provetta, o di un’anonima ragazza emersa dalle ben trecentomila donne nipponiche che ogni anno ricorrono alla procreazione assistita: l’impressione è sempre la stessa.  Che la posta in gioco sia un buon marito, una borsetta firmata, un bambino da amare o un corpo perfetto, le donne del Sol Levante sono sempre alla ricerca di qualcosa o qualcuno. Infaticabilmente, testardamente perché, come recita il proverbio, anche un viaggio di mille miglia inizia con un passo, e la strada verso la felicità non è mai breve.

Per l’immagine: copyright di Biblioteca giapponese.

Un gennaio spettrale: è arrivata l’antologia “Onryō, avatar di morte”

Libri riguardanti l’immaginario giapponese spettrale purtroppo in Italia non si vedono spesso; ma quando fanno capolino in una collana editoriale storica come Urania della Mondadori, allora c’è da prestare attenzioni. Questo mese, infatti, è uscita l’antologia Onryō, avatar di morte, a cura di Danilo Arona e Massimo Soumaré (che ringrazio per la segnalazione). Questa la presentazione del volume tratta dal sito dell’editore:

In piena rivoluzione informatica, nel mondo tecnologico gli esseri inquietanti che la tradizione chiama onryo si manifestano ancora. Sono uomini e donne morti in circostanze particolari i cui avatar hanno conservato la capacità di fare del male. In questa superba antologia dove il futuro si mescola a riti antichissimi, ce ne raccontano le crudeli avventure specialisti come Danilo Arona, Alessandro Defilippi, Stefano Di Marino, Angelo Marenzana, Samuel Marolla e autori giapponesi del calibro di Hiroko Minagawa, Nanami Kamon, Yoshiki Shibata e Sakyo Komatsu, il grande scrittore scomparso nel 2011.

Mini ebook: “La luce che c’è dentro le persone” di B. Yoshimoto

Se siete amanti di Banana Yoshimoto e delle nuove tecnologie, non potrete non fare un penserino sul racconto La luce che c’è dentro le persone (tratto da Ricordi di un vicolo cieco), disponibile online a soli 0.99 centesimi in formato EPub (qui, sul sito de La Feltrinelli) oppure in quello per il lettore Kindle di Amazon (lo trovate a questo link).
Naturalmente, oltre che negli e-book reader, il file è leggibile anche sul normale schermo dei computer; in questo caso, vi suggerisco di acquistare l’EPub, perché questo forma crea generalmente meno problemi di compatibilità.

“1q84”: il gruppo di lettura sui primi dieci capitoli del libro

Eccoci qui alla seconda puntata del gruppo di lettura dedicato a 1q84 (la prima, introduttiva, si può leggere qui). Dal momento che il romanzo consta di quarantotto capitoli, ho pensato di suddividere la discussione in diverse sezioni, per evitare che chi dia un’occhiata i commenti scopra anticipazioni e colpi di scena prima del previsto, guastandosi così la lettura. Direi quindi di cominciare a confrontarci _SOLTANTO_ sui primi dieci capitoli, che dovrebbero essere:

Libro primo
Aprile-giugno
1. Aomame. Non si lasci ingannare dalle apparenze
2. Tengo. Un’altra piccola idea
3. Aomame. Alcune cose che hanno subito modifiche
4. Tengo. Se è quello che lei desidera
5. Aomame. Un lavoro che richiede abilità da specialisti e allenamento
6. Tengo. Andremo molto lontano?
7. Aomame. Molto piano, in modo da non svegliare la farfalla
8. Tengo. Andare in un luogo sconosciuto a incontrare una persona sconosciuta
9. Aomame. Cambiato il paesaggio, cambiate le regole
10. Tengo. Una rivoluzione reale in cui scorre sangue vero

Qualche minima regola da seguire prima di lasciare un commento:

  • niente spoiler (cioè niente anticipazioni sullo svolgimento della storia)!
  • Non inviate dieci volte lo stesso commento: prima di comparire in fondo alla pagina dev’esser approvato da me.
  • Infine, potrei dirvi: niente insulti, atteggiamenti aggressivi o verbalmente violenti, ma so che siete delle personcine a modo e quindi non serve. 😉 Coloro che, comunque, sentissero il bisogno di dar sfogo ai più bassi istinti, verrano bannati in quattr’e quattr’otto.

Bene, detto questo, ecco qualche idea per discutere insieme (naturalmente, ne potete aggiungere quante volete): finora come vi è parso il libro? Avete già qualche idea su come potrà svilupparsi la trama o quali rapporti potrebbero svilupparsi? Il romanzo vi ha subito coinvolto o invece ci mette un po’ a ingranare?

Le immagini qui a sopra, intitolate “Reality is changing” e ispirate al primo capitolo di 1q84, sono opera di Marina Federova (tutti i diritti riservati) e sono tratte da qui.

Un autunno e un inverno ricchi di nuove uscite

Pioverà? Farà freddo? Lo spread continuerà a salire? Non ci è dato sapere nulla di tutto ciò, ma possiamo consolarci almeno un po’ pensando alle molte uscite che ci attendono nei prossimi mesi. A questo proposito, è d0obbligo ricordare che, pochissime settimane fa, è uscito uno dei volumi certo più attesi dell’anno, vale a dire 1q84 di Murakami Haruki (pubblicato a inizio novembre per i tipi dell’Einaudi; pp. 722, € 20; ora in offerta su Amazon.it cliccando qui a € 15), cui è dedicato anche un gruppo di lettura qui nel blog.
A questo nuovo classico presto (più precisamente a gennaio) farà compagnia un altro pezzo forte: la prima vera edizione italiana del capolavoro giapponese per eccellenza, il Genji monogatari di Murasaki Shikibu. Il volume è curato da Maria Teresa Orsi e sarà diffuso con il nome di Storia di Genji. Il principe splendente (Einaudi, pp. 1100, €90).
Qui sotto potete trovare quello che, spero, sia solo un assaggio delle succose novità che i prossimi mesi ci porteranno; se avete qualche informazione in più sui titoli di prossima pubblicazione, non esitate a lasciare un commento. E ora, che si aprano le danze!

 

Romanzi

  • Una storia crudele di Kirino Natsuo (Giano, pp. 235, € 16,50; ora in offerta a 14,03 su Amazon.it cliccando qui), noir fresco di stampa. “Ubukata Keiko, trentacinquenne scrittrice di successo nota con lo pseudonimo di Koumi Narumi, e da qualche tempo in crisi di creatività, scompare lasciando un’unica traccia di sé: un manoscritto intitolato “Una storia crudele”. Atsuro, il marito avvezzo alle stranezze e alla volubilità della donna, lo trova in bella vista sulla sua scrivania con il seguente post-it appiccicato sopra: “Da spedire al Dott. Yahagi della Bunchosha”. Editor della casa editrice di Koumi Narumi, Yahagi si getta subito a capofitto nella lettura dell’opera, nella speranza di avere finalmente tra le mani il nuovo best seller dell’acclamata autrice. Più si addentra nella lettura, tuttavia, più rimane sconvolto e, leggendo l’annotazione finale dell’opera: “Ciò che è scritto in queste pagine corrisponde alla pura verità. Gli eventi di cui si parla sono accaduti realmente”, non può fare a meno di avvertire un brivido corrergli lungo la schiena. Koumi Narumi narra, infatti, dell’infanzia di Keiko, vale a dire della propria fanciullezza. Descritta come una bambina di dieci anni triste e solitaria. Una sera, sperando forse di trovarvi il padre, si spinge fino a K, un quartiere ad alta concentrazione di bar e locali a luci rosse. Là si sente a un tratto picchiettare con delicatezza sulla spalla. Sorpresa, si volta di scatto e scorge un giovane uomo con in braccio un grosso gatto bianco. Frastornata, incuriosita, Keiko lo segue in un vicoletto buio, dove lo sconosciuto le infila un sacco nero sul capo e la rapisce.
  • E venivano tutte per mare di Julie Otsuka (Bollati Boringhieri; trad. di S. Pareschi; pp. 133, € 12). “Una voce forte, corale e ipnotica racconta la vita straordinaria di migliaia di donne, partite dal Giappone per andare in sposa agli immigrati giapponesi in America. È lì, su quella nave affollata, che le giovani, ignare e piene di speranza, si scambiano le fotografi e dei mariti sconosciuti, che immaginano insieme il futuro incerto in una terra straniera. A quei giorni pieni di trepidazione, seguirà l’arrivo a San Francisco; la prima notte di nozze; il lavoro sfi brante, chine a raccogliere fragole nei campi e a strofi nare i pavimenti delle donne bianche; la lotta per imparare una nuova lingua e capire una nuova cultura; l’esperienza del parto e della maternità, con l’impegno a crescere fi gli che alla fi ne rifi uteranno le proprie origini e la propria storia; il devastante arrivo della guerra, l’attacco di Pearl Harbour e la decisione di Franklin D. Roosevelt di considerare i cittadini americani di origine giapponese come potenziali nemici e internarli nei campi di lavoro. Fin dalle prime righe, la voce collettiva inventata dall’autrice attira il lettore dentro un vortice di storie fatte di speranza, rimpianto, nostalgia, paura, dolore, fatica, orrore, incertezza, senza mai dargli tregua, dando vita a un libro essenziale e prezioso.”
  • La decomposizione dell’angelo di Mishima Yukio (Feltrinelli, pp. 240, € 10).
  • Detective Hanshichi. Indagini nei vicoli di Edo oppure Il detective Hanshichi. I misteri della città di Edo (titolo in via di conferma) di Kido Okamoto (O Barra O Edizioni, pp. 164, € 12).
  • Storia proibita di una geisha di Iwasaki Mineko e Brown Rande (Newton & Compton, pp. 336, € 9,90): “Un’infanzia felice e solitaria trascorsa in un piccolo paese lontano dal Giappone delle grandi città. Mineko è una bambina schiva e appartata. A sei anni, strappata alla famiglia e con il cuore spezzato, si trasferisce in un’okiya nel distretto di Kyoto e lì intraprende il duro cammino per diventare geisha, imparando l’antica arte del ballo, del canto, del saper parlare e vestire. È l’estenuante studio del cerimoniale rigido e severo di una corte millenaria che rende le donne maestre di etichetta, eleganza e cultura. Mineko studia con tenacia, senza mai distrarsi, coltivando un solo grande sogno: ballare. Diventa la geisha più brava, ricercata e corteggiata. Tutti la vogliono, politici, artisti, star dello spettacolo. Audace e orgogliosa, testarda e fiera, si muove in un mondo che non vuole ribelli, ma lei ha l’ardire di osare e di infrangere regole austere. Con il suo coraggio rompe il velo che da sempre avvolge un universo frainteso: si racconta con eleganza e audacia, ironia e leggerezza, e ci accompagna attraverso le trame e i segreti di una cultura millenaria e ritrosa. Mineko si confessa e denuncia un mondo che vuole rimanere nascosto, ci racconta della fatica e della tenacia per diventare la geisha più amata per poi, al culmine della sua carriera, voltare le spalle al successo e scegliere altro, una famiglia, un figlio, la normale eccezione dell’essere donna.”

Saggistica

  • Introduzione alla storia della poesia giapponese di Pierantonio Zanotti (Marsilio, pp. 240). “Il volume offre una panoramica storica dell’evoluzione della poesia giapponese dalle origini al 2000. La narrazione abbraccia circa 1300 anni di storia e cerca di fornire al lettore, non solo specialista, un quadro completo e dettagliato, ma al tempo stesso agile, sintetico, e di gradevole lettura. Al flusso centrale della narrazione storica, arricchita di riferimenti extraletterari e attenta al ruolo sociale della poesia e alle pratiche della sua composizione ed esecuzione, saranno affiancate schede e approfondimenti su singole opere, autori, o specifiche tipologie testuali.”
  • Introduzione allo studio della lingua giapponese di A. Maurizi (Carocci, pp. 252, € 21).
  • Lo Zen di A. Tollini (Einaudi, € 24). “Dopo una prima parte introduttiva sullo Zen nel panorama del buddhismo giapponese e sullo Zen in Occidente, il volume affronta il passaggio geografico e culturale di questa tradizione dalla Cina al Giappone del XIII secolo e il suo primo, difficile radicamento nell’arcipelago giapponese. Saranno due le grandi scuole che condizioneranno tutta la successiva storia dello Zen: Rinzai e Soto, di cui Tollini traccia la storia, lo sviluppo dottrinale e ricorda i principali maestri. A seguire, la descrizione del grande sviluppo culturale che fece dello Zen il principale punto di riferimento estetico, letterario e delle arti performative in Giappone, lasciando un segno indelebile sulla sensibilità estetica orientale: un segno che dura fino ai giorni nostri. Il libro è corredato dalle traduzioni dei testi originali dell’epoca, sia dei maestri che di altro tipo, allo scopo di favorire una più diretta e profonda comprensione delle tematiche trattate.”
  • Tokyo sisters. Reportage di Julie Rovéro-Carrez e Raphaëlle Choël (O Barra O edizioni; trad. di Giusi Valent, pp. 200, € 15). “La specificità e lo charme della società contemporanea giapponese, e della città di Tokyo in particolare, decodificati attraverso il mondo femminile di adolescenti, casalinghe, business women, donne single e sposate. Scritto in uno stile frizzante e ironico, Tokyo sisters descrive la vita familiare, le abitudini, le aspirazioni, i rituali e i vissuti quotidiani delle donne giapponesi tramite le numerose testimonianze dirette raccolte dalle autrici. Vengono toccati i temi della moda, della sessualità (onnipresente nei manga e nei video giochi, ma tabù all’interno della coppia), del tempo libero e del consumismo: “Per me essere una vera donna è possedere una borsa di Vuitton”, può affermare una giovane disposta a mesi di risparmio pur di acquistare l’oggetto dei suoi desideri. Ne risulta una moderna e curiosa guida antropologica al femminile per orientarsi in una cultura di grande fascino, paradossalmente sospesa tra tradizione ed estremo cambiamento.”

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