Dolce, remissiva, a tratti sottomessa: questa è l’immagine stereotipata che molti uomini occidentali hanno della tipica donna giapponese. I tempi, però, sono cambiati, e a farlo notare a chi non se ne fosse accorto ci pensa Kawakami Sumie, autrice di Goodbye Madame Butterfly. Sex, Marriage and the Modern Japanese Woman (Chin Music Press, pp. 224, 20 dollari comprese le spese di spedizione dal sito dell’autrice; disponibile in inglese ora a prezzo scontato su Amazon.it a questo link).
Come s’intuisce già dal titolo, obiettivo del volume è sfatare pregiudizi e luoghi comuni sull’universo femminile nipponico; per raggiungere la sua meta, l’autrice racconta sei storie reali, senza perbenismi, vissute talvolta nell’ombra, talaltra con orgoglio. Troviamo Ai, divorziata, in tresca con il suo capo, contrario a lasciare la moglie, che decide di dare una svolta alla sua vita dopo aver conosciuto un altro uomo; c’è Emi, che scopre di essere incinta proprio quando lo è l’amante del marito; e poi ecco Mitsuko, che a cinquantotto anni s’innamora di una pop star coreana; e ci sono anche ragazze, rispettabili signore, mogli di preti Shinto che cercano – ciascuna a suo modo – amore, sesso, attenzioni, o soltanto un po’ di felicità.