Era il lontano 1934 quando, tra le pagine di un volume di Sakamoto Gajo, apparve Tanku Tankuro, il primo robot della storia dei fumetti giapponesi. Malgrado l’aspetto piuttosto curioso, sorprendentemente già racchiudeva in sé alcune particolarità che avrebbero contraddistinto i suoi successori: armi di ogni tipo, potenti strumenti per dominare cielo e terra, fattezze da samurai.
Di questa e d’altre storie che hanno contraddistinto l’evoluzione della fantascienza giapponese nell’ambito degli anime e dei manga ci racconta Francesco Rossi, (altro…)