L’isola dove, quando arriva la primavera, fioriscono i ciliegi. Il paese dove da un ramo di questi fiori la primavera nasce. Magnificenza e luce che avvolgono cielo e terra, il profumo che si spande dai pistilli fra quei petali.
Ma io, a dispetto delle cime degli alberi rigogliose di fiori sgargianti, benedetti da un tenero maquillage, un tocco di belletto sulla superficie delle corolle già rigonfie e tumide, io penso alla cosa che più amo, non posso dimenticare il fiore che rimpiango, commovente nella sua sobrietà, l’ukonsakura pallido ed effimero, che sboccia all’insaputa di tutti, nascosto e segreto. Ah, fiore di ciliegio a me soltanto caro, ricopri discreto i rami più alti, indistinta ombra solitaria, e triste abbandoni la primavera del mondo!
Ecco, questo fiore malinconico fioriva accanto alla finestra dello studentato dove sono cresciuta nei giorni lontani della mia fanciullezza, ed emanava il suo tenue profumo.da Yoshiya Nobuko, L’ukonsakura, in Storie di fiori, a cura di Paola Scrolavezza, Atmosphere libri, 2020, p. 35