Mese: Gennaio 2016

Novità 2016 di letteratura e saggistica legate al Giappone

cerimonia del tè

Ecco alcuni dei volumi previsti per il 2016; la data di uscita purtroppo è solo orientativa, ma cercherò di aggiornarvi in proposito appena possibile e di aggiungere ulteriori dettagli (come trame, eventuali modifiche del titolo, ecc.). Se siete a conoscenza di altre novità, condivitele pure nei commenti (ve ne sarò molto grata!).

*Narrativa*

  • Diario di Murasaki Shikibu a cura di Carolina Negri (Marsilio, pp. 128, € 12; data prevista: gennaio 2016). Dal sito dell’editore: “Il nome di Murasaki Shikibu (970?-1019?) è legato in modo indissolubile al Genji monogatari, capolavoro della letteratura giapponese redatto agli inizi dell’XI secolo, probabilmente proprio nello stesso periodo in cui l’autrice prestava servizio come dama di corte. Della sua esistenza purtroppo ancora oggi non abbiamo molte notizie, però diverse fonti confermano l’appartenenza a una famiglia di governatori di provincia con una solida tradizione culturale e le sue straordinarie doti intellettuali, grazie alle quali fu scelta come dama al seguito di Shōshi (988-1074), figlia del potente Fujiwara no Michinaga (966-1028), negli anni successivi alla morte del marito”.
  • Mia amata Yuriko di Antonietta Pastore (Einaudi, pp. 132, € 16,50, in offerta a 14,03; uscita: gennaio 2016). Dal sito dell’editore: “Yuriko è una ragazza caparbia, vitalissima, che vive con la sua famiglia, d’origine contadina, sull’isola di Etajima, vicino all’Accademia navale. Yoshi appartiene invece a una stirpe di samurai, è uno dei migliori allievi dell’Accademia, ma si è iscritto solo per volere dei genitori – la sua vera passione è la poesia. In tempo di pace, il matrimonio tra i due sarebbe stato impensabile, ma di fronte alla possibilità che Yoshi venga mobilitato da un momento all’altro, anche i suoi impettiti genitori si ammorbidiscono, acconsentendo alle nozze. L’amore di Yuriko e Yoshi rischia però di essere un’altra vittima della bomba atomica. Yuriko infatti, non avendo da un po’ notizie del marito, imbarcato su una nave della flotta giapponese, la mattina del 6 agosto 1945 prende il traghetto diretto a Hiroshima, per andare a chiedere informazioni alle Poste centrali… Antonietta Pastore sa condurci con garbo e sapienza nell’universo giapponese, facendoci da guida tra i colori e i sapori di una società dai codici spesso indecifrabili. Muovendosi nello spazio e nel tempo, ci racconta il dolore struggente dell’abbandono, la fierezza dei sentimenti piú profondi, compresa la nostalgia, la dignità di chi pur subendo discriminazioni sceglie di non tradire la parte piú vera di sé”.
  • La notte dimenticata degli angeli di Kirino Natsuo (trad. di Gianluca Coci, Neri Pozza; uscita prevista: aprile 2016).
  • Il maestro del tè di Inoue Yasushi (trad. di Gianluca Coci, Skira; uscita prevista: febbraio 2016).
  • La ragazza dell’altra riva di Kakuta Mitsuyo (trad. di Gianluca Coci, Neri Pozza, pp. 352; uscita prevista: marzo 2016).

*Saggistica*

  • Il giapponese in parole semplici e complesse di Stefano Romagnoli (Hoepli, pp. 160, uscita prevista: febbraio 2016). Dalla presentazione dell’editore: “Un manuale didattico mirato a consolidare la padronanza del lessico giapponese, con molti dei vocaboli il cui apprendimento è previsto per il superamento del livello intermedio della certificazione linguistica giapponese, livelli 4 e 3 del Japanese Language Proficiency Test. Il volume aiuta a migliorare la capacità di espressione lessicale in modo contestualizzato, ovvero attraverso un approccio di tipo situazionale. Gli argomenti sono di carattere quotidiano, come richiesto nelle prove d’esame, e di difficoltà crescente: da contesti più semplici (la casa, il supermercato, la stazione) a quelli più complessi (l’ospedale, l’ufficio immigrazione, il negozio di cellulari). Inoltre sono tutti contesti esplicitamente giapponesi, in modo da offrire una base lessicale per chi voglia intraprendere un viaggio o un periodo di studio in Giappone”.

Una favola noir: “La strana biblioteca” di Murakami

la strana biblioteca murakami haruki racconto
“Nella biblioteca regnava un silenzio assoluto, più profondo del solito. Mentre avanzavo sul linoleum grigio del pavimento, le mie scarpe di cuoio nuove di zecca scricchiolavano in maniera strana, non mi parevano neanche le mie. Ogni volta che metto delle scarpe nuove, mi ci vuole un po’ di tempo per abituarmi al loro suono.”

E’ un ragazzo preciso, lui: riconsegna i libri in biblioteca in tempo, tiene i suggerimenti della madre ben piantati in testa, obbedisce sempre – spontaneamente si potrebbe dire – agli ordini ricevuti. Ed è proprio questo che lo trascinerà in un’avventura inaspettata, narrataci da Murakami Haruki nel racconto La strana biblioteca (trad. di Antonietta Pastore, Einaudi, 2015, pp. 88, € 15, ora in offerta a 12,75), arricchito, nella versione italiana, dai disegni di Lorenzo Ceccotti.

L’anonimo protagonista – in cerca di volumi sulle tasse nell’Impero ottomano – si immerge nei meandri della biblioteca, sino a esserne risucchiato; e questa sua discesa, in fondo, non è che un inoltrarsi nell’abisso dell’animo umano, nelle sue paure e nelle sue macabre fascinazioni. La storia, infatti, è ricca di riferimenti metaforici e di richiami al più tipico immaginario di Murakami: basti pensare alla figura dell’uomo pecora (già vista ne Nel segno della pecora), all’attenzione per il cibo o al motivo dei mondi contigui (messi in comunicazione da un uccello, come ne L’uccello che girava le viti del mondo), che possono esser penetrati grazie alla fantasia, capace di andare oltre ogni limite fisico e ogni imposizione.

la strana biblioteca murakami haruki racconto
“Invece di rispondere, la ragazza fece un dolce sorriso. Un sorriso così radioso che l’aria intorno a lei sembrò farsi più sottile.”

Scandita da un alternarsi di luce e tenebra, vita e morte, sottomissione e reazione, questa favola (oltre che costituire una riflessione sul potere della lettura) potrebbe con facilità apparire noir; eppure, in fondo, veicola con sé un messaggio positivo. La conoscenza non solo ci rende migliori e più ‘appetibili’ (“[…] i cervelli pieni di conoscenze sono squisiti […]. Sono cremosi. E al tempo stesso granulosi.”), ma permette – letteralmente – di spalancare nuove dimensioni persino in una prigione.

Sebbene, quindi, vi sia più di uno spunto interessante, a mio parere, però, al racconto di Murakami manca qualcosa: forse quel senso di schiettezza e sincerità (in più punti, infatti, la trama sembra eccessivamente costruita a tavolino) che ci spinge a tuffarci a capofitto nelle pagine di un libro, anche a costo di smarrirci nei nostri incubi.

“Viaggio a Tokyo” di Vincenzo Filosa

Viaggio a Tokyo - Filosa Non è un libro semplice, Viaggio a Tokyo, uno di quelli che puoi sfogliare dovunque, ché tanto l’autore e la trama sembrano quasi adattarsi a te, alla situazione del momento.

E no. Così, l’ho iniziato almeno in cinque diverse circostanze, in altrettanti posti, prima di incappare nella volta buona. Non ricordo neanche più dove fossi, forse nella sala d’aspetto dell’aeroporto o in un vagone della metropolitana solitario, perché, credo, sia meglio affrontare questo volume autobiografico di Vincenzo Filosa (dedicato al suo soggiorno in terra nipponica nel 2007) quando si è in transito, fuori dalla propria comfort zone. (altro…)

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