Véronique Brindeau Elogio del muschio

I muschi sono figli del tempo, del tempo e dell’ombra, poiché sono collegati al riposo e al sogno. Quando li si crede morti non che addormentati, vivendo di poco, negli anfratti delle città, più ammassati delle erbe matte che crescono negli interstizi dei pavé, e più tenaci nel loro delicato vigore. […]
Nebbia e rugiada bastano a rianimali, di modo che essi sembrano sfuggire al ciclo normale del vivente, da qui viene forse quest’inclinazione che gli dedicano in Giappone poeti vagabondi, monaci senza bagagli che percorrono le province alla ricerca di un tempio, di un fiume o di qualcosa,
scoperto un tempo e la cui memoria fosse come in sonno, che di tanto in tanto riappare.

Véronique Brindeau, Elogio del muschio (trad. di Lorenzo Casadei, pp. 108, illustrato con foto a colori, € 18).

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