Mese: Febbraio 2014

Cose che fanno palpitare il cuore, secondo Sei Shōnagon

kotondo torii note del guanciale sei shonagonAllevare un passerottino. Passare davanti a qualcuno che sta facendo giocare un bambino. Distendersi su cuscini, dopo aver bruciato incenso prezioso. Guardarsi in uno specchio cinese d’argento lievemente annerito. Un giovane splendido che, sceso dalla carrozza, davanti al portone, dà ordini ai servi che s’inchinano con riverenza. Lavarsi la testa, truccarsi e indossare vesti di seta profumata d’incenso; anche se nessuno ci vede, il nostro cuore gioisce per una tale situazione di agio e di armonia. Le notti in cui si attende qualcuno; soprattutto quando, udendo lo scrosciare improvviso della pioggia o il frusciare carezzevole del vento, si sussulta pensando che sia giunto l’amato.

da Sei Shōnagon, Note del guanciale, trad. di Lydia Origlia, ed. SE, p. 36

Opera di Torii Kotondo (1929)

La nostalgia felice e il sapore dell’inverno

Amèlie Nothomb, La nostalgia felice, dedicato al GiapponeIl 4 aprile l’editore nipponico mi ha organizzato un’intervista. La giornalista mi aspetta all’istituto francese, come l’ammirevole Corinne Quentin, l’interprete franco-giapponese più conosciuta di Tokyo. Non so più per quale giornale lavori questa giornalista, ma straborda entusiasmo: ha molto apprezzato “Metafisica dei tubi”, apparso in Giappone nel novembre 2011, e mi interroga alacremente. Spesso capisco le sue domande senza l’aiuto di Corinne Quentin, e rispondo nel mio giapponese un po’ raffazzonato: parlo quasi soltanto di Nishio-san [la tata che Amèlie ha avuto da bambina in Giappone, ora anziana; ndt], uno dei principali personaggi di questo romanzo. Quando si arriva al di là della mia comprensione, Corinne viene in mio aiuto. Tendo l’orecchio per imparare e ho delle sorprese. Per tradurre quanto io sia nostalgica dei miei anni giovanili nel Kansai, sento l’interprete dire “nostalgic” al posto dell’aggettivo “natsukashii”, che penso sia una delle parole emblematiche del giapponese. (altro…)

“Tentacle Erotica” di Marco Benoît Carbone

tentacle erotica marco benoit carboneUn adolescente impegnato in un videogioco al limite tra il macabro e lo scabroso; un artista ukiyo-e che rappresenta donne incalzate da polpi maliziosi (come non ricordare il Sogno della moglie del pescatore di Hokusai?); una pornostar abbandonata con lascivia alle spire di una piovra: un fil rouge fra tutti questi elementi parrebbe impossibile.

E invece c’è: sinuoso, pervasivo, come ci spiega Marco Benoît Carbone nel suo Tentacle Erotica. Orrore, seduzione, immaginari pornografici (Mimesis, 2013, pp. 122, € 12, ora in offerta a € 10,20), scandagliando in profondità la costruzione e la ricezione del complesso di suggestioni e rappresentazioni legate all’erotismo tentacolare, tanto in Giappone quanto in occidente. (altro…)

Culture del Giappone contemporaneo: il Sol Levante fra tradizione e futuro

Wabi, sabi,* cyber: in queste tre parole sembra concentrarsi passato, presente e futuro del Giappone. E non è dunque un  caso se proprio “Wabi, sabi, cyber” si è chiamato un Culture del Giappone contemporaneofortunato ciclo di conferenze tenutosi a Napoli negli anni passati, i cui contributi sono stati raccolti in un bel volume intitolato Culture del Giappone contemporaneo, curato da Matteo Casari (Tunué, pp. 288, 2011, € 16,50, ora in offerta a € 14,03; qui trovate una corposa anteprima). (altro…)

Orgoglio e sacrificio: Ero un kamikaze di Nagatsuka Ryuji

ero un kamikaze Nagatsuka Ryuji recensione giapponeAscoltare con estrema attenzione alla radio i proclami dell’imperatore, conciliare lo studio con il lavoro in fabbrica per sostenere lo sforzo bellico del Giappone, cercare tutte le attenuanti che permettano di rimandare l’arruolamento: stralci di vita quotidiana per chi, come Nagatsuka Ryuji, era solo uno studente liceale al tempo della seconda guerra mondiale.

Di questo e di ciò che poi condusse il ragazzo a un destino ben preciso ci racconta lui stesso, con dovizia di particolari ed estrema chiarezza, in Ero un kamikaze (altro…)

Tokyo. Ritratto di una città di Manuel Tardits

Tokyo Ritratto di una città TarditsCittà dei neon e degli alberi di ciliegio, centro propulsore della finanze, cuore pulsante della cultura pop in tutte le sue declinazioni, simbolo planetario della tecnologia, sede dei nekocafè e della residenza imperiale… : romanzi e saggi ci hanno abituati a immaginare la capitale del Giappone sotto mille differenti punti di vista, ai quali però mancava – per lo meno in Italia – quello urbanistico e architettonico.

Pone rimedio a ciò Tokyo. Ritratto di una città di Manuel Tardits (prefazione e traduzione di Federico Simonti, con illustrazioni di Nobumasa Takahashi e Stéphane Lagré, Odoya, 2013, pp. 320, € 20, ora in offerta a 17), volume illustrato curatissimo sin nei minimi dettagli, apparso pochi mesi fa nel nostro paese. (altro…)

C’era una volta: “Racconti popolari giapponesi” di A. Lisboa

Racconti popolari giapponesi Adriana LisboaIl passo lieve della yukionna (la donna della neve) che quasi sfiora con la sua ombra la soffice coltre di fiocchi immacolati, l’incanto del giardino marino di pietre e alghe solcato da Urashima Tarō, l’inaspettata voce di una teiera stregata: basta poco per immergersi nelle atmosfere suggestive e senza tempo dei Racconti popolari giapponesi, riuniti dalla scrittrice e studiosa brasiliana Adriana Lisboa (trad. di Natale P. Fioretto, Graphe.it edizioni, 2013, pp. 84, € 9,90, ora in offerta a 8,42). (altro…)

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