giardino giapponeseFormalizzati tra 1600 e il 1700, il giardino giapponese e quello inglese sono entrambi sapienti frutto dell’opera dell’uomo, sebbene quello nipponico appaia estremamente più naturale e connesso nel profondo con la cultura da cui è originato.

A metterli a confronto interviene Francesca Gianni nel suo saggio in formato e-book The art of gardening in Japan and England, a cultural artifice (Volume Edizioni, pp. 25, € 3,87; in inglese). Qui l’autrice analizza i diversi elementi che compongono i due spazi, nati in principio per soddisfare gli animi (e gli occhi) delle classi alte e presentarsi come espressione del loro status elevato.The art of gardening in Japan and England

Grazie anche al supporto di un nutrito corpus di immagini (a colori e in bianco e nero), Francesca Gianni ricostruisce l’evoluzione nel tempo dei due differenti tipi di giardini, evidenziandone le componenti autoctone e quelle straniere (soprattutto cinesi per quelli giapponesi, italiane e francesi per quelle inglesi).

Il risultato è un’opera che – seppur breve – riesce a inquadrare le principali questioni, soffermandosi talvolta su temi minori legati alla conformazione di alcuni specifici tratti del paesaggio artificiale, ma comunque interessanti.

Credit foto: Minimalisti

 

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