– No, non do nomi alle farfalle. Ma anche senza nomi, le distinguo l’una dall’altra dal disegno e dalla forma. Inoltre, quando si dà loro un nome, chissà perchè muoiono subito. Queste creature non hanno nome e vivono per un tempo molto breve. Ogni giorno vengo qui, le incontro, le saluto e faccio con loro vari discorsi. Ma, quando il tempo è giunto, le farfalle scompaiono da qualche parte, in silenzio. Penso siano morte, ma sebbene le cerchi, non ne trovo mai i resti. Svaniscono senza lasciare traccia, come se si fossero dissolte nell’aria. Le farfalle hanno una grazia incantevole, ma sono anche le creature più effimere che esistano. Nate chissà dove, cercano dolcemente solo poche cose limitate, e poi scompaiono silenziosamente da qualche parte. Forse in un mondo diverso da questo.
Tratto da 1Q84 di Haruki Murakami
Ed è con questa citazione che inauguro ufficialmente il gruppo di lettura dedicato a 1q84, bestseller di Murakami Haruki uscito proprio in questi giorni (Einaudi, pp. 722, € 20; ora in offerta su Amazon.it a € 15 cliccando qui). Per chi è impaziente di leggerlo, dal sito dell’Einaudi è possibile scaricare un capitolo del romanzo.
Se avete voglia di lasciare una traccia della vostra lettura nel blog, potete dare il meglio di voi nel box dei commenti qui sotto, riportando impressioni, idee, opinioni… tutto quello che volete, purché rispettoso del regolamento.
*Regolamento del gruppo di lettura*
- Chi: al gruppo può partecipare chiunque, gratuitamente, purché abbia una connessione internet a sua disposizione e, soprattutto, tanta voglia di condividere la lettura con gli altri. Non serve conoscere la lingua o la letteratura giapponese: basta esser curiosi.
- Cosa: nel gruppo di lettura si scambiano idee, pensieri, emozioni, ricordi legati al libro in questione. Ogni forma di dibattito è la benvenuta, purché rispettosa e meglio se non off topic (ossia fuori argomento; va bene citare altre opere, ma si dovrebbero evitare derive tematiche). Qui non vi sono guru, né luminari in cattedra e tanto meno fazioni, per cui ognuno ha la possibilità di esprimere liberamente il proprio parere, in accordo con le sue conoscenze, il suo sentire e il suo vissuto.
- Come: per partecipare al gruppo ed esprimere la propria opinione, basta lasciare un commento qui sotto (e non altrove), che sarà visibile solo dopo la mia approvazione (come detto altrove, non si tratta di una misura antidemocratica, ma antispam). Ciascuno può scrivere quanti commenti vuole e rispondere a quelli altrui.
- Quando: il gruppo è aperto da oggi; al momento, non è prevista una data di chiusura.
- Perché: idealmente, il gruppo mira a demolire qualche stereotipo sulla letteratura giapponese e a farla conoscere meglio e di più; vorrebbe inoltre fornire l’occasione per creare un piccolo spazio di confronto e dialogo per appassionati e curiosi.
- Nota bene: naturalmente, va evitata ogni forma di volgarità o di offesa nei confronti dei partecipanti, e sono vietati gli spoiler, vale a dire le anticipazioni sul finale o su punti significativi della trama. Ogni commento che dovesse infrangere qualche punto del regolamento o da me ritenuto poco consono non verrà pubblicato.
a volte fa venire voglia di bere. un po’ prima di pagina 200 ho versato, dopo più di un anno, le ultime due dita della bottiglia di Laphroaig.
Ammetto di aver inizialmente letto questo commento riferito a “Io sono un gatto” e di esser rimasta turbata.
Detto questo, anche a me che sono abbastanza astemia (eccezion fatta per le birre) i libri di Murakami fanno venire voglia di bere. Forse Murakamki andrebbe sempre letto un po’ così, in quella zona a volte nebulosa, a volte translucida che abita nel fondo del bicchiere.
èhèh. quando lessi La fine del mondo (agosto 2008) avevo sempre almeno due gin tonic in pancia e faceva sempre un caldo incredibile.
bei tempi. (rido).
[comunque, che sotto sotto Murakami abbia qualche segreto collegamento con l’alcool, emerge involontariamente pure dal sottotitolo – terribile, lo ammetto – dato a questo post. “parliamone insieme”. e sì che fa alcolisti anonimi.]
[un brindisi alla giovinezza perduta di manta ;)]
(con Murakami mi succedono alcune cose. cose sceme, da niente, e però in linea coi suoi libri. per esempio. il 17 novembre scorso lessi Birthday girl – secondo racconto de I salici ciechi eccetera eccetera – ambientato in un 17 novembre. un paio di mesi fa volevo rileggere A sud del confine, a ovest del sole. poi non l’ho fatto, però ho preso a riascoltare i vecchi dischi di Nat King Cole – da una sua canzone il titolo del libro – fissandomi particolarmente su It’s only a paper moon. proprio mi piaceva da matti. allegra, sì, ma con un testo tanto malinconico. apro il libro e trovo tre versi della canzone nella citazione iniziale. simili a queste un sacco di altre cose, come il coccodrillo di gomma che trovai nello sciacquone mentre leggevo Dance dance dance. sono consapevole del fatto che siano solo scemenze, che sono suscettibile ai bei libri e che forse presto troppa attenzione a questi particolari. e però mi fanno sorridere e mi riconciliano col mondo. Murakami mi alimenta sempre la sensazione di imminenza).
Non amo le farfalle..ma lui,con abili parole e descrizione semplice e mirata delle cose e delle creature,riesce chissà come a farmi cambiare idea..non vedo l’ora di averlo fra le mani questo libro di cui tanto si parla,da tanto,e che finalmente è arrivato..e se il buongiorno si vede dal mattino..
@Hana: quando inizi la lettura, facci sapere se anche questa volta Murakami ti ha sorpreso.
di letteratura giapponese ho letto per ora solo Murakami.
Mi è appena stato consegnato il pacco contenente 1q84 e mi unirei volentieri a “parliamone insieme”
Luca, sei il benvenuto.
Ho 1Q84 in inglese e penso di comprarlo anche in italiano!
Mi aggiungo al gruppo di lettura, non ne ho mai fatto parte di un gruppo di questo genere prima. Lascio in stand by Colori Proibiti di Mishima e mi dedico a questa grandissima opera di Haruki che secondo me merita il Nobel Prize, che ne dite? Un bacio,
Pia
Innanzitutto, benvenuta Pia. 🙂 Questo è un gruppo di lettura molto ‘rilassato’, come avrai visto, in cui ognuno esprime le sue opinioni, e non ci sono scadenze o linee guida da seguire.
Sinceramente, non credo che Murakami sia ancora pronto per il Nobel, però sono davvero incuriosita da questo libro. Non vedo l’ora che mi arrivi. A te come sta sembrando?
Sto aspettando che mi arrivi il libro. Lo aspetto da un paio d’anni. Sono impaziente di cominciare la lettura. Credo che per me l’avventura comincerà lunedì. Minna – san, mate onegaishimas!!!
Allora, Barbara, iniziata la lettura? Io lo sto attendendo impazientemente e spero davvero che, alla fin fine, sia all’alterzza delle mie aspettative: mai ho puntato tanto su un libro di Murakami. 😉
inizierò la lettura il prima possibile, ansiosissimo di immergermi in questa nuova avventura di Murakami.
Nicce, come procede la lettura? Il romanzo si sta rivelando all’altezza del grande clamore che ha suscitato?
Ho comprato oggi 1Q84! Non vedo l’ora di iniziarlo (scrittura della tesi permettendo!)
Ti capisco, Francesca: pure io sono sotto tesi (e sotto esami, che è peggio, sigh!). Tu su cosa la stai preparando?
ho letto un centinaio di pagine e devo dire che Murakami c’è! Il suo stile, la tecnica ormai collaudata (ma mai noiosa) delle storie parallele che ti tiene incollata ai capitoli…non so voi, ma anche con gli altri libri mi è capitato, che quando ci sono 2 storie ogni volta che finisce un capitolo provo quasi una sofferenza perchè vorrei continuare quella storia, vedere cosa succede a quel personaggio…poi mi immergo nel capitolo successivo, nell’altro personaggio, e di nuovo non vorrei lasciarlo. Questo modo di procedere a me ricorda sempre molto Dickens…certo la paua tra un capitolo e l’altro non è lunga una settimana o più, come succedea con i romanzi d’appendice pubblicati in rivista, però è comunque una pausa forzata che, almeno nel mio caso, aumenta l’appetito.
Sebbene non sia una grande amante di Murakami e malgrado non abbia ancora avuto modo di leggere “1q84” (che però dovrebbe arrivarmi a breve), noto anch’io lo stesso fenomeno che hai segnalato tu: quando si inizia un libro di questo scrittore, è difficile staccarsi dalla pagina. E’ come se per un po’ si vivesse in una bolla capace di isolarti dal mondo circostante e di catapultarti nel bel mezzo della storia. E questo – almeno a me – dà un po’ quel senso di ebbrezza, cui si ricollega il desiderio di farsi un goccino (citato qualche commento fa nello scambio con Manta). 😉
Hai ragionissima, anche io provo quella sensazione. E’ il primo libro di Murakami che leggo, e il primo libro che sia strutturato cosi’ a due storie parallele – e’ come leggere due libri al prezzo di uno! 🙂 – e ogni volta che finisce un capitolo mi sento esattamente come hai descritto tu! Pero’ poi la bravura di Murakami mi cattura in poche righe sull’altra storia e torna subito la voglia di continuare!
un gruppo di lettura per uno scrittore come murakami lo trovo un progetto davvero interessante, proprio perchè nelle sue pagine niente è solo quello che sembra… sarà interessante confrontarsi. molte le immagini legate all’acqua (nel primo paragrafo il tassista paragonato a un pescatore che scruta un minaccioso gorgo di correnti…). L’acqua che come la musica è proteiforme (come anche i lineamenti di Aomane…) ma il Giappone è anche esasperazione del consumismo (gli occhiali = Ray Ban, la macchina = Toyota, la marca, il brand, sostituisce l’oggetto, ne diventa sinonimo!)
E’ molto interessante quel che tu noti riguardo l’acqua; chissà che significato – anzi: significati – ha. E chissà se questi riferimenti si snodano per tutto il volume.
Penso sia significativo anche il ricorso ai brand: il marchio di fabbrica dell’oggetto, nel consumismo, tende a trascendere l’essenza della ‘cosa’, per trasformarla in un elemento di costruzione del proprio profilo sociale (status symbol), che tende (purtroppo) però a radicarsi nel profondo, divenendo persino parte dell’identità più intima. Il mondo, così, non è più costituito da oggetti (macchine, occhiali da sole…), ma da esemplari specifici che tendono ad assolutizzarsi (i Rayban come occhiali per eccellenza, etc.).
Lo sai Manta che anche a me succedono cose strane quando leggo Murakami…coincidenze assurde che mi sorprendono ogni volta…come se le vicende della mia vita fossero legate al romanzo in qualche modo. Quando leggo uno dei suoi libri la mia vita scorre più veloce e più positiva come se si “riattivasse” qualcosa…scorre energia…magia.
E’ già capitata qualche curiosa coincidenza da quando hai iniziato a leggere “1q84”? 🙂
Non vedevo l’ora di avere tra le mani un nuovo libro di Murakami. E adesso che ho quasi terminato la lettura mi prende una sorta di tristezza, una tristezza fatta di tante cose: dell’adolescenza passata, delle aule di scuola, dei pomeriggi invernali assolati all’odore di gesso per lavagne. Mi piace Murakami perché possiede un dono raro, quello di far risplendere gesti semplici e scontati che, nonostante ciò, sono inseriti in una trama di vita fitta e intrigata. I suoi personaggi soffrono di una solitudine parallela, e si finisce con l’amarli come fossero vecchi amici persi di vista. Mi è piaciuto il libro ma non tanto da farmi perdere il sonno come è stato invece con Dance dance dance, ad esempio.
Le immagini che riporti sono bellissima, Bruna, perché riescono in un attimo a far riemergere tutto quel complesso di sensazioni dolci e amare legate all’adolescenza.
Come mai, se è lecito chiedere, “1q84” ti ha preso di meno rispetto a “Dance dance dance”?
E’ assolutamente vero che succedono cose strane quando si leggono i libri di Murakami. Quel senso di scollamento dalla realtà te lo porti dentro, abbassi le difese e ti abbandoni al fluire. Bello.
Appena finisco L’uccello che girava le viti del mondo, inizio 1q84, ma non voglio finirlo…per fortuna è lunghissimo …mi sono troppo affezionata!!!lo trovo splendido…
Ho quasi finito il primo libro di 1Q84. questo è il settimo romanzo che leggo di Murakami: è il suo capolavoro, indubbiamente. non vedo l’ora di finirlo.
A chi ha apprezzato Dance Dance Dance, consiglio di leggere “Nel segno della pecora”: narra le vicende accadute al protagonista nel passato, quelle che in Dance Dance Dance sono solo accennate all’inizio. Sempre con Kiki, l’uomo pecora etc
Infatti Dance Dance Dance idealmente è il seguito di Nel segno della pecora.
l’ho finito in una decina di giorni fa. il fatto di aver letto quasi sempre la sera forse non ha giovato.
mi è piaciuto parecchio, ma non più di altri. ovvio che ci sarebbe da attendere anche il terzo volume e dire qualcosa sarebbe come dire niente.
mentre lo leggevo mi venivano delle considerazioni di ordine generale, come quella che i romanzi di Murakami si potrebbero raggruppare in tre labili filoni: uno che contiene i romanzi coi piedi per terra (tipo A sud del confine, a ovest del sole e Norwegian wood), uno che trova romanzi a metà strada fra la terra e la luna (tipo l’Uccello che girava le viti del mondo) e un altro che si trova completamente sulla luna. certo, i confini sono proprio aleatori, ma tant’è.
credo che l’aver letto i due volumi di Underground sia un buon aiuto per intuire una parte della genesi di 1Q84, per quel che riguarda l’argomento della “setta”. ma le tematiche del libro sono talmente tante che mah. e il romanzo in sé, a questo punto, è solo a 2/3.
lessi una volta da qualche parte un’intervista in cui Murakami diceva che sarebbe stato nelle sue possibilità scrivere un quarto volume o una sorta di volume zero.
credo che sia una storia di equilibri e disequilibri. di pentole al quale non sempre è bene alzare il coperchio. forse più che in altri suoi libri c’è una specie di commistione, all’interno di ogni personaggio, di bene e male che non si possono scindere, così che non è mai facile capire se un personaggio, anche marginale (tipo Ushikawa, che compare anche nell’uccello giraviti), sia effettivamente positivo o negativo.
Il primo di gennaio 2012 ho aperto il bellissimo volume di “1Q84” ed ho cominciato a leggere. Pensavo sarebbe stato più difficile, iniziare intendo, come sempre mi accade quando – e sono una appassionata lettrice – mi ritrovo ad affrontare un romanzo nuovo, sia pure di uno dei miei autori preferiti. Invece, in pochissimi giorni e considerando che dal 2 ho a disposizione solo la sera, da dedicare al libro, ho quasi superato la metà de libro.
Senza scendere in dettagli: lo trovo deliziosamente simmetrico. Richiami, rimandi, da un capitolo all’altro, elementi e dettagli che si ritrovano in storie e situazioni diverse, sembrano il lieve comunicare di due campane lontane: ad un rintocco, dopo un poco, risponde un altro. I suoi possono essere diversi, ma si capisce che le campane stanno comunicando.
Leggo avidamente, mastigando le frasi, gustando le parole nella mente, tutto è scritto in un modo così scorrevole da apparire semplice, ma semplice non è.
Ho letto quasi tutto di Murakami. Non tutto è stato così scorrevole. Ho trovato, ad esempio, un pò complesso nella struttura “La fine del mondo e il paese delle meraviglie” e “L’uccello che girava le viti del mondo”. Ma “1Q84”, per me, appartiene a tutti gli altri che ho amato e riletto, a cominciare da “Dance Dance Dance” e “Kafka sulla spiaggia”.
E poi, cominciando a leggerlo mi è subito venuto in mente “After Dark”. Se è il tipo di atmosfera da individuare, credo che “After Dark” sia più vicino di tutti gli altri splendidi romanzi citati a “1Q84”.
Queste le mie sensazioni “slegate”.
Ho fatto del mio meglio per non parlare del romanzo raccontandone qualcosa della trama, ma per ispirare qualcuno a leggerlo, qualora fosse ancora indeciso.
Una volta iniziato il romanzo, non sono riuscita a rispettare le regole…altro che i primi dieci capitoli. Io ho già finito!!!
Uno degli “strilli” sul retro copertina è profetico: attenzione a tutti gli appassionati di Murakami: crea dipendenza.”.
Adesso c’è da aspettare fino a giugno per il terzo volume, ma, secondo me, questi primi due in uno possono benissimo essere letti come un libro a se. Il bello di questo autore è che si possono imboccare vari sentieri per leggere le sue opere, ed ognuno può essere quello giusto per quel momento. Da qualche tempo ho cominciato a rileggere i “miei preferiti” – Noruwei no mori, After Dark, Dansu Dansu Dansu – ed ho infatti seguito altre correnti che scorrono tra le righe, rispetto a quelle che ricordavo.
Ho letto il romanzo tutto di un fiato in una settimana e mi ha piacevolemente sorpresa. Non conosco la letteratura giapponese, non a caso era un regalo ma mi piacerebbe che qualcuno più esperto di me mi segnalasse altri titoli validi dello stesso autore.
Quanto a 1Q84 ne faccio una recensione nel mio blog, che parla di libri un pò più in generale, se vi va fateci un salto: http://lelibrerieinvisibili.wordpress.com/2012/01/15/1q84-la-realta-e-sempre-una-sola/
Ho aspettato finchè era possibile, ma questa sera ho finito 1Q84.
Mi succede a volte con alcuni libri, di diluirne la lettura, di razionare le pagine. Non solo perché mi appassionano. È piuttosto per il timore di sentirmi un po’ orfana alla fine, di non poter entrare ogni giorno in “quel” mondo.
Ecco, ora dovrò aspettare qualche mese. Ma nel frattempo posso immaginare 1Q84, potrò fantasticare . È un libro complesso, ma molto affascinante. Proverò ad unire i puntini, chissá che disegno ne uscirà !
..Ho trovato meravigliosa la descrizione della hall dell’hotel Hokura. Qualcuno la ricorda ??
E’ solo il terzo libro di Murakami che leggo, anzi il secondo dopo Dance Dance Dance (l’ho adorat) se escludiamo L’Arte di Correre, che non è un romanzo.
Sono intossicata da Murakami, l’ho finito stamattina, cercando di rimandare il più possibile il momento della fine e adesso sono orfana di Aomame e Tengo e disperata, cosa staranno facendo ora? cosa staranno pensando?
Perciò ho cercato qualcuno che ne parlasse. Mi piacerebbe sapere quali sono le impressioni degli altri lettori.
Io sono entusiasta attendo con ansia il prossimo e ho letto che forse, non è escluso, ci sia anche un quarto che parlerà del prima e del dopo.
mi mancano 80 pagine per finire il libro. ho quasi paura. sono stata trasportata anche io in un altrove (non so se in un 201q o dove) ed è stato incredibile. mi sono sentita così vicina ad aomame che credo mi mancherà e vorrei tanto che l’uscita del terzo libro venisse anticipata!!! anche questa volta murakami mi ha fatto un regalo bellissimo, come l’amore.
Lo sto centellinando..lo adoro,e non vorrei finirlo troppo velocemente..spero davvero che il coinvolgimento sia sempre un crescente..e mi sento davvero vicina ai pensieri di Elena e di Manta? … Non voglio rimanere orfana di Aomame e Tengo troppo presto!
Io ho appena finito stamattina il primo libro e devo dire che è bellissimo… Murakami ti trascina a forza nel suo mondo onirico dal quale è difficile uscire.
Finalmente posso inserirmi in un gruppo di lettura! Con i miei ritmi da bradipo nella lettura non sarò in grado di apportare contributi di qualche rilevanza (non ce la farò a starvi dietro) ma mi fa piacere condividere questo spazio che riguarda uno dei miei autori preferiti. Sto leggendo 1Q84, sono metà del primo libro. Come per Kafka sulla spiaggia è incredibile il richiamo che ha su di me Murakami, il solo pensiero di avere quell'”oggetto” sul mio comodino mi conforta e crea aspettativa. Che dire, è poco il tempo che posso dedicargli (lavoro, bambini, etc.) ma quei momenti da sola, con lui, sono come delle immersioni in un atmosfera amniotica e tutto il resto va in stand by. Amo il personaggio di Tengo, così a se stante, lucido, così malinconicamente prigioniero di una dimensione che poggia sul minimale, gambizzato psicologicamente dal suo passato apatico e castrante, incastrato in una esistenza che non è la sua, al di sotto delle sue capacità e che certamente non merita. Questo fin’ora, chissà cosa scoprirò più in là 🙂 Grazie……….
Finito, già da un pò veramente, divorato nelle ultime pagine durante i tragitti in tram (una, forse l’unica, cosa bella del dover andare in ufficio un paio di mattine a settimana). Entusiasta, Murakami si conferma, per me, un autore acrobata del pensiero e dell’immaginazione. Mi ha tenuta inchiodata, e mi ha lasciata in sospeso, come quando si vede andar via un treno e si guarda in fondo, per veder spuntare il prossimo. Così, in piedi alla stazione, aspetto il seguito di questa storia, con il fiato sospeso di chi non sa dove lo porterà il suo treno……… 🙂
Brava, Iole: chi la dura la vince! E che bella l’immagine del treno. 🙂
Ciao, non avevo mai letto nulla di Murakami prima. Devo dire che il primo libro era un bel crescendo, ma poi c’è stata una lunghissima e continua discesa, fatta anche di paranormalità che mi ha annoiato, a parte la curiosità per le citazioni con cui l’autore si è divertito.
A proposito dei Little People, credo siano anch’essi una citazione. Non so se sia stato già detto, comunque ho scoperto che di queste creature parlava David Chapman, l’ assassino di John Lennon. Chapman parlò dei suoi discorsi immaginari coi “little people”, ometti con cui interagiva nella sua mente.
Guarda caso nel libro viene citato anche Lennon.
Nel romanzo un critico recensisce il libro di Fukaeri-Tengo così:
“Come storia è molto interessante e trascina con forza irresistibile il lettore fino alla fine, ma riguardo a cosa siano la crisalide d’aria e i Little People galleggiamo fino all’ultimo in una piscina piena di misteriosi punti interrogativi”.
…
“Eppure chi mai potrebbe salvare l’umanità intera? Se anche tutte le divinità del mondo si incontrassero, non riuscirebbero a eliminare gli arsenali nucleari, nè a estirpare il terrorismo. Nè riuscirebbero a far cessare la siccità in Africa, e tantomeno a far tornare in vita John Lennon. Anzi, con ogni probabilità, si dividerebbero in fazioni e darebbero vita a una lite furibonda. E il mondo precipiterebbe ancora di più nel caos. Se penso a uno scenario del genere, aver messo le persone a galleggiare in una piscina misteriosa piena di punti interrogativi, non mi sembra poi una colpa così grave”
ciao
Anche io ho letto quasi tutto ciò che è stato tradotto di Murakami e lo trovo semplicemente splendido. Ho appena finito il primo 1Q84 e non vedo l’ora di iniziare il secondo. Sto rimandando il momento di acquistarlo perché ho paura di rimanere troppo presto senza qualcosa di Murakami da leggere!!!!! Tengo il primo volume sul comodino come una specie di “oggetto transizionale”…
Ho trovato impareggibili Dance dance dance, Nel segno della pecora e L’uccello che girava le viti del mondo… bellissimi tutti gli altri!
Straordinario Murakami.
Ho scoperto questo blog dopo avere letto il primo dei due libri 1Q84:; ora ho finito il secondo e quindi il ciclo si e’ concluso. Volevo leggere le recensioni e i commenti degli altri lettori per capire anche un po’ meglio tutto quanto avevo letto.
Ho visto pero’ che le recensioni si fermano al primo dei due libri della Einaudi e quindi mi trovo a fare un po’ da apripista… Beh debbo dire che il libro anzi i libri si leggono molto bene, M scrive in maniera semplice anche di temi complessi. Dei suoi romanzi mi erano piaciuti su tutti “IN NOME DELLA PECORA” E “KAFKA SULLA SPIAGGIA”; e qua torna a parlare di una dimensione parallela dove magicamente accadono cose straordinarie come scoprire che nel cielo ci sono due lune. O come Aomame rimane incinta di Tengo senza averlo mai incontrato (ma probabilmente per interposta persona – il leader) (e Tengo abbia un rapporto-non rapporto con Fukaeri) o come il padre di Tengo (in coma in una casa di riposo) vada a bussare alle porte dei protagonisti reclamando il pagamento di una tassa…(televisiva?) – o come la data 1984 in cui si svolge l’azione dei nostri abbia un qualche legame con il libro di Orvell? Mi ha anche colpito il rapporto che Tengo recupera con il padre quando questi e’ ormai alla fine e come probabilmente scopre che non era il suo padre naturale; oppure i rapporti di Tengo con le donne – (come si puo’ rimanere legati a un ricordo di una bambina di 10 anni che un giorno ti ha stretto le mani…) e viceversa perche’ anche per Aomame e’ la stessa cosa; si inseguono per tutto il libro e poi alla fine finalmente si riuniranno
Il ricordo della madre di Tengo che l’ha abbandonato quando lui era molto piccolo.
Pensiamo a un fiaba perche’ di questo si tratta o forse un sogno o una realta’ parallela dove scendendo una scala su una tangenziale ci troviamo in un mondo rovesciato non piu’ 1984 ma 1Q84….(Un po’come nel romanzo di S.King 22/11/63 dove una botola nel retrobottega di un bar fa precipitare indietro nel tempo…) e probabilmente anche altri romanzi di fantascienza..
Insomma le vicende si intrecciano e i temi che si aprono sono svariati.
Temi anche di spessore – l’ecologia – la guerra nucleare – i rapporti genitori/figli – i rapporti uomo/donna – il rapporto di uno scrittore con il suo romanzo – la religione – il sesso – le sette – la musica (sinfonietta di Janacek che ritorna nella mente dei protagonisti) che non vengono approfonditi piu’ di tanto ma per il lettore di M. e’ giusto cosi’ …che questi temi restino un po’ in superficie…poi ci penseremo….
Qualcuno ha scritto che l’atmosfera ricorda anche un po’ “AFTER DARK”; e’ vero anche per me e’ un po’ cosi’.
M. ha una sensibilita’ e un rispetto per il lettore che i suoi personaggi ci diventano familiari e noi ci troviamo a “tifare” per loro.
Sul retro della copertina troviamo scritto nella recensione di un giornale “attenzione ai lettori M. da’ dipendenza” e mai recensione fu piu’ appropriata.
(ora rileggendo mi sembra una recensione un po’ confusa, vogliate scusare il fiume di parole che vi ho presentato)
giulio
Ho finito ieri sera 1Q84.
Le mie opinioni riguardo al libro e all’autore sono contrastanti…
Innanzitutto ho trovato Murakami, prima da me sconosciuto, molto abile nel descrivere la realtà (giapponese) circostante e in grado, attraverso questa capacità, di comunicare stati d’animo e pensieri particolari dei personaggi, emozioni e sentimenti, abitudini di vita che mi affascinano proprio perché distanti dal nostro mondo occidentale. basti pensare all’idea di Aomame di uccidersi, come i grandi guerrieri samurai, o l’assoluto sconcerto degli autisti nel vedere la ragazza sull’autostrada o , ancora, la preparazione accurata dei piatti culinari.
Se da una parte il desiderio di scoprire altre caratteristiche della cultura giapponese mi abbia incentivato ad andare avanti, dall’altra la noia ha reso spesso difficile la lettura del romanzo (se così si può definire). Quante volte bisogna raccontare la storia del Sagikake, di come sono fatte le due lune o di come i due personaggi si sono conosciuti??? Tra l’altro a distanza ravvicinata… Quanto spesso i protagonisti rimuginano sugli stessi pensieri, quasi utilizzando le medesime parole?? Le ripetizioni continue non fanno altro che appesantire il racconto, renderlo meno fluido e più noioso…
Altra cosa, ho finito il libro con una sorta di confusione riguardo chi siano questi benedetti Little People e cosa significhi tutta la vicenda… ho cercato disperatamente nelle ultime pagine di tradurre le metafore, che sembrano caratterizzare la scrittura dell’autore, ma ahimè senza “cavarne un ragno dal buco”…
Ma forse non sono riuscita ad apprezzare pienamente la trama e lo spessore dei personaggi proprio perché non faccio parte di quella cultura giapponese così ben radicata nel libro, non comprendendone le sfaccettature…
In definitiva aspetto di leggere il terzo libro che, chissà, scioglierà qualche mio dubbio e mia perplessità…